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GP Italia 2025 – Ferrari: non si può far altro che reagire!

La Scuderia, dopo il doppio zero rimediato nella trasferta olandese, non deve far altro che focalizzarsi sugli aspetti positivi raccolti nel corso del fine settimana, facendone tesoro per presentarsi nel migliore dei modi a Monza.

Alessio Garofoli by Alessio Garofoli
1 Settembre 2025
in F1, News
Tempo di lettura: 6 minuti
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Le due SF25 alle prese col tracciato olandese

Le due SF25 alle prese col tracciato olandese

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Ferrari chiude il weekend di Zandvoort con un misero doppio zero che non rende per nulla giustizia al lavoro svolto nel corso dei tre giorni da piloti e ingegneri. Il fine settimana olandese è stato sicuramente brusco e rude nei confronti dei lavoratori della SF (nuova GeS, da aprile 2024), che dopo aver iniziato le prove libere con un gap sostanzialmente esorbitante dalle McLaren hanno saputo reagire nel migliore dei modi.

Il risultato, però, è chiaro. Il secondo doppio-DNF stagionale, dopo quello rimediato in Cina, assume un significato potenzialmente disastroso, sportivamente parlando. Non solo considerando le classifiche, con la Mercedes sempre più vicina nella lotta per la seconda posizione nella graduatoria costruttori, ma soprattutto ponderando il contesto in cui esso è avvenuto.

GP Italia 2025 – Ferrari: in Olanda la pessima partenza ha invalidato il fine settimana 

Dopo la prestazione firmata in Ungheria che aveva alimentato speranze, la Ferrari si presentava a Zandvoort con cautela, riconoscendo una pista che di certo non possiede un manto stradale docile per le vetture. Inoltre, data la prossimità della spiaggia, le folate di vento che spostano i granelli verso la pista creano delle sconnessioni sempre inedite. Questo rende difficile il lavoro di piloti e ingegneri, che si trovano ad effettuare una mappatura dell’asfalto prima di cominciare con il programma di lavoro vero e proprio.

Anche i banking e i cordoli alti contribuiscono a rendere la pista olandese un vero e proprio banco di prova per la vettura di Maranello, con ancora delle difficoltà a gestire l’usura eccessiva del pattino. Leclerc, nel corso delle consuete interviste pre-weekend, aveva posto l’attenzione sul finale di gara, con la possibilità che le problematiche ungheresi si potessero ripresentare. A Budapest si è venuto a creare un insieme di condizioni che hanno portato alla perdita di ritmo, mandando la SF-25 numero 16 totalmente fuori finestra.

L’innalzamento delle pressioni e le modifiche nella incidenza dei flap dell’ala anteriore hanno causato un effetto domino, che ha portato al quarto posto finale di Leclerc. Queste correzioni sono state perfezionate col tempo, alla luce dell’incapacità della SF-25 di lavorare con le altezze da terra inizialmente designate. Non a caso il monegasco ha parlato di una situazione che potenzialmente sarebbe potuta ripresentarsi.

Nel corso delle FP1, sessione tramutata in un incubo per i tecnici italiani, lo stesso pilota ha dichiarato: “Credo che sarebbe meglio concentrarsi su quello che sta accadendo in pista. Siamo distanti delle miglia“. Molto probabilmente si stava riferendo al programma di lavoro. Dopo quanto successo prima della sosta estiva, a Maranello, plausibilmente, avevano intenzione di lavorare sulle modifiche apportate per salvaguardare l’usura del plank, in modo da renderle più efficaci. Facendo questo, però, i due alfieri della Rossa si sono ritrovati in fondo alla classifica, con un distacco di un secondo e mezzo da Norris.

Oramai in una Formula 1 così (paradossalmente) ravvicinata, tutte le sessioni in pista diventano fondamentali. Lo stiamo osservando anche con le sedute di qualifica, diventate più che importanti, soprattutto quando si ha un ritmo molto simile a quello degli avversari. Dopo le FP1 e le FP2, sostanzialmente disastrose e terminate con un gap di più di otto decimi dalla vetta, i tecnici Ferrari si sono ritrovati a dover fare gli straordinari per riportare la SF25 nella corretta finestra. Il setup portato in pista è stato sicuramente deleterio, dimostrandosi semplicemente non all’altezza.

Anche Simone Berra, ingegnere capo in Pirelli, ha sottolineato come la chiave per essere efficaci in pista con queste vetture sia posizionarsi nella corretta finestra di utilizzo delle gomme. La SF-25 ha carenze di carico rispetto alla MCL39, ma molto è giocato anche dal grip che la vettura riesce ad estrapolare dagli pneumatici. Esplicativi i tempi fatti segnare nei tre settori di Zandvoort: al venerdì era il secondo a creare i grattacapi più grandi, mentre al sabato pomeriggio è stato il primo. La cosiddetta coperta corta. La qualifica è stata un problema per molto tempo per Ferrari, ora attenuato grazie al lavoro svolto da Serra dietro le quinte di Maranello.

La SF-25 di Lewis Hamilton, chiamato a dare una svolta alla stagione

GP Italia 2025 – Ferrari: Vasseur rilancia la squadra dopo la buona reazione dell’Olanda

Vasseur, al termine della gara, ha voluto sottolineare i progressi effettuati dalla squadra nella notte tra venerdì e sabato, a dimostrazione del potenziale presente nel box italiano. La SF-25 aveva il potenziale per colpire la quarta posizione in qualifica, sfumata a causa di una sbavatura di Leclerc in curva dieci, che poi ha causato un surriscaldamento degli pneumatici. Sempre per lo stesso motivo il tempo fatto firmare nelle Q2 si è rivelato poco più veloce di quello finale.

Possiamo dire che se da una parte McLaren ha fatto tutto ciò che ci si aspettava, Ferrari ha reagito molto bene. Molto gap era creato nelle curve medio-lente, come la Tarzan, la sopraelevata o alla otto. Col passare del weekend i team si sono uniformati nel settore centrale e perciò nelle tanto sofferte curve nove e dieci, capaci di chiudere parzialmente il distacco dalle McLaren, inarrivabili quando si tratta di gestione delle temperature e del surriscaldamento. Non a caso le due MCL39 sono state le migliori in trazione, su una pista rear–limited.

Le difficoltà croniche della SF-25 restano molto proibitive, ma pur sempre mitigabili. Il comportamento meno aggressivo della vettura, inizialmente causato da assetti molto irruenti, ha aiutato sia Leclerc che Hamilton nell’acquisire fiducia. Lo stesso Lewis in Olanda si è reso protagonista di un weekend piuttosto positivo in termini di passo. Lo si è potuto osservare sin dal venerdì, quando è stato protagonista di due testacoda che dimostravano il suo cambio di approccio.

“E’ stato il peggior venerdì degli ultimi tre anni“, ha dichiarato Fred Vasseur, al termine del fine settimana. “Non funzionava niente. I piloti sono stati molto collaborativi, lavorando insieme per cercare delle soluzioni. Per questo sono soddisfatto del lavoro svolto, abbiamo reagito molto bene. Purtroppo questo non è bastato per impensierire Max al sabato, ma eravamo veloci“. Il manager francese ha voluto sottolineare i passi in avanti svolti da Lewis: “La reazione di Lewis è stata buona, sin dal venerdì ha cambiato approccio ed è stato più vicino del solito a Charles. Ad un certo punto stava persino impensierendo Russell, ed è un peccato terminare il weekend con un risultato così“.

Questo fine settimana si volta pagina, si riparte da capo. Monza è una pista agli antipodi rispetto a Zandvoort, dove il focus si sposta dalla gestione del surriscaldamento posteriore a quello delle gomme anteriori. Il nuovo asfalto l’anno scorso ha generato graining sulle gomme anteriori, ma il manto stradale era ancora molto green. I nuovi cordoli bassi aiuteranno a preservare il plank, ma bisognerà porre attenzione all’eventuale lift and coast, in modo da diminuire la velocità al termine dei lunghi rettifili brianzoli preservando il pattino.

Storicamente la tappa brianzola ha sempre rappresentato un evento particolare, visto il layout della pista. La Ascari non è più critica come lo era in passato grazie ai cordoli più bassi, ponendo molta attenzione alle curve Lesmo e alla Parabolica, da sempre critica sul fronte telaistico. McLaren potrebbe fare di queste zone il suo terreno di caccia assieme a Red Bull, da non sottovalutare. Il sottosterzo cronico della RB21 si presenta ogni volta che si va a caricare il posteriore, azione che sposta il bilanciamento provocando molto scivolamento delle gomme anteriori. Il gap dalle McLaren dovrebbe essere ridotto rispetto al solito.

Charles Leclerc e il suo impero a Monza

L’Olanda, sportivamente parlando, ha rappresentato il fondo. Ora si possono fare due scelte: restare dove si è, o risalire, a suon di duro lavoro e prestazioni in pista. L’approccio positivo di Vasseur e Hamilton è più che importante, mantenendo stabile e alto il morale della squadra alla vigilia del weekend più importante di una stagione purtroppo fallimentare.

Avere in squadra un sette volte Campione del Mondo è il segnale che tutto è possibile, soprattutto con due piloti come quelli a Maranello. I sorpassi di Leclerc su Russell parlano chiaro. Non ci resta far altro che attendere le sessioni in pista del venerdì, ricordando lo scorso anno, in quella grigia e solenne Monza, l’uno settembre più bello di sempre.


Crediti Foto: Scuderia Ferrari HP su X, Eurosport

Tags: F1FerrariGp Monza 2025News
Alessio Garofoli

Alessio Garofoli

Alessio Garofoli, insegue la sua passione con il sogno un giorno di renderla il suo lavoro. Appassionato al midollo di motorsport, attualmente sta percorrendo la strada per intraprendere una carriera ai massimi livelli nel motorsport a ruote coperte. Fotografo amatoriale, con un’esigua esperienza nelle competizioni Gran Turismo e nel giornalismo amatoriale.

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