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WEC 2025 – La vittoria di Cadillac ad Indy fa da antipasto alla 6 Ore del Fuji?

La V-Series.R di Action Express Racing ha vinto la 6 Ore di Indianapolis nell'IMSA, firmando il primo successo stagionale. Potrebbe essere un segnale, dopo il Brasile, dei passi in avanti fatti?

Alessio Garofoli by Alessio Garofoli
25 Settembre 2025
in News, WEC
Tempo di lettura: 5 minuti
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Lynn in pole lo scorso anno al Fuji

Lynn in pole lo scorso anno al Fuji

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La Cadillac di Action Express Racing #31, con alla guida gli ufficiali Aitken–Bamber–Vesti, ha vinto e dominato la 6 Ore di Indianapolis, andata in scena lo scorso fine settimana. Questa combacia con la prima vittoria stagionale nell’IMSA per il costruttore americano, proveniente da una stagione piuttosto complessa negli USA.

Il Road Course di Indy è un tracciato piuttosto tecnico, che combina curve medio-lente a staccate pesanti da affrontare a ruote dritte, su tutte quella di curva 1, seguita da quella di curva 7 e curva 12. L’asfalto dell’ovale rende necessario spostare l’attenzione dal degrado alla gestione termica delle gomme, anche se le curve veloci mettono nelle Michelin molta energia laterale, assieme a quella longitudinale sul battistrada causata dalle frenate pesanti.

WEC – Cadillac, il progetto Jota ha alzato l’asticella

A partire da questa stagione, le LMDh americane ufficiali sono passate in mano alla squadra inglese Jota, ora rinominata Hertz Team Jota. Nel 2023 e 2024 l’impegno del costruttore americano prevedeva una sola vettura nel Mondiale Endurance, gestita da Chip Ganassi Racing. Con delle auto ancora relativamente nuove è facile comprendere l’importanza di avere molti dati su cui lavorare. Con l’arrivo di Jota, anche a causa del regolamento del campionato, le vetture sono diventate due, potendo godere così di più feedback direttamente dalla pista.

C’è da ricordarsi, quindi, di come il progetto anglo-americano sia parecchio giovane, con i primi test in pista avvenuti a fine 2024. Nello stesso anno la vettura #2 ha conquistato la prima pole nel WEC, alla 6 Ore del Fuji. Perciò la tappa nipponica assume una certa importanza per la squadra, dopo il grande successo rimediato in Brasile. Sempre nello stesso anno i migliori piazzamenti arrivano, come detto, al Fuji e al COTA, due piste piuttosto impegnative per motivi diversi.

La natura della vettura, se vogliamo semplificarla, segue una filosofia del tipo alto carico e alta resistenza, andando a contrapporsi, ad esempio, ad Alpine. La V-Series.R perciò può godere di un’ampia finestra di funzionamento, che permette alla vettura di performare al meglio in tracciati differenti.

Le difficoltà restano, come per quanto riguarda la guidabilità sui cordoli come ad Imola, la tappa più complessa del Mondiale attuale, o sulla velocità in rettilineo, anche se ora ampiamente gestita da FIA e ACO. Non a caso, probabilmente, la migliore prestazione della stagione è arrivata in Qatar, pista caratterizzata da cordoli bassi e curvoni da alta percorrenza.

Come più volte riportato dai piloti, la forza della vettura risiede proprio nelle curve veloci. Difatti a Le Mans, le V-Series.R si esprimevano al meglio nelle curve Porsche. Altro punto di forza risiede nelle staccate pesanti. Rispetto alle altre LMDh, come Porsche e BMW, il costruttore americano pare aver sofferto meno difficoltà in fase di frenata. Da segnalare che il grande V8 aspirato americano garantisce un ottimo freno motore, che però risulta essere difficile da gestire in situazioni di lift and coast.

I piloti, in occasione della 6 Ore di San Paolo, avevano parlato di una vettura con una natura sovrasterzante, un comportamento più semplice da gestire nel giro secco rispetto, ad esempio, al sottosterzo. Ciò, insieme ad altri fattori, rendono la LMDh americana molto veloce sul giro singolo, con un comportamento più prevedibile rispetto ad altre vetture quali Porsche o BMW. I problemi arrivavano in gara, con la vettura Dallara che era molto spesso vittima dell'”effetto gambero”. Mancava qualcosa sulla lunga distanza, che impediva alle vetture marchiate Cadillac di lottare per la vittoria fino alla fine.

In Brasile, seppur con un BoP parecchio favorevole (-13 Kg da Porsche e -29 Kg da Ferrari e Toyota), le due Jota hanno dominato in lungo e in largo, battendo una Porsche parecchio attesa. Il peso minore rispetto ad altri ha aiutato, ma già in passato avevamo visto come, nonostante dei valori migliori, le vetture americane faticassero enormemente in gara.

La squadra inglese sembra aver sbloccato della performance importante. Pare che con CGR il progetto fosse arrivato ad un limite di prestazioni momentaneo, alzato dalla squadra inglese. Al COTA i risultati sono stati scarsi su una pista amica dopo una pessima qualifica, e questo fine settimana la voglia di mostrare i progressi è molta.

Il direttore tecnico di Jota Sport, Tomoki Takahashi, ha espresso bene i suoi sentimenti prima della gara: “Lo scorso anno è stata una gran pista per Cadillac. Penso per il tipo di layout della pista. L’ultimo settore è la chiave del giro, ma la lunga curva a destra è un lap time killer, simile a quello che trovi a Spa o Le Mans, che sono circuiti ottimi per Cadillac. Forse mi sto basando troppo su quanto visto lo scorso anno, ma al Fuji la vettura era molto forte lo scorso anno, ed è un qualcosa per cui siamo eccitati“. In coro Hignett, sempre a Sportscar365, il compropietario dell squadra inglese: “Sappiamo che la vettura è mega al Fuji“.

La Cadillac vincente alla 6 Ore di Indianapolis

WEC – Prima vittoria dell’anno in IMSA

Action Express Racing ha conquistato la prima vittoria dell’anno per Cadillac. La gara è stata dominata dall’equipaggio #31, con 210 giri passati al comando sui 243 totali. Per quanto sia difficile nell’IMSA passare così tanti giri al comando, a causa delle varie interruzioni parecchio frequenti, la V-Series.R di Aitken-Bamber-Vesti ha mostrato prestazioni migliori anche rispetto a Wayne Taylor Racing, protagonisti di una stagione da dimenticare.

Aitken, al termine della gara, ha espresso a Sportscar365 le sue sensazioni sulle prestazioni della vettura: “Abbiamo mostrato in passato che possiamo essere molto forti sulla lunga distanza, riuscendo a gestire bene le gomme mantenendole nella giusta finestra di temperature. La gomma Hard è complessa da gestire a livello di warm-up. C’era anche molto pickup, che rendeva tutto più difficile. Non è una gomma facile da tenere in finestra, e penso che Cadillac sia migliore di Acura in questo. Siamo stati più veloci nelle sezioni più tecniche“.

Vengono, quindi, confermate le sensazioni raccolte, di una vettura con un ottimo potenziale ma mai davvero in grado di esprimerlo del tutto. Una frase sentita più volte nel corso dell’anno dagli stessi addetti ai lavori, mai davvero incuranti delle vetture americane.

La capacità di mettere in fretta in temperatura gli pneumatici della V-Series.R si è sempre rivelata fondamentale nelle condizioni di bagnato estremo, come al COTA, dove le due vettura ufficiali sono state protagoniste di un ottimo recupero. Al Fuji le attese sono alte. Il BoP mette le Cadillac in una buona posizione di partenza, con un rapporto peso-potenza alle basse velocità (sotto ai 250 Km/h) inferiore solamente ad Alpine, Peugeot e Aston Martin. Il meteo giapponese potrebbe esaltare la capacità della LMDh di mettere in finestra le gomme, ma anche Ferrari è progredita molto su questo aspetto. Toyota potrebbe tornare competitiva sulla pista di casa.

Le temperature attese saranno sui 25 °C, quindi la gestione delle gomme, se le previsioni saranno rispettate, risulterà fondamentale.

Le premesse sono ottime per il fine settimana. Appuntamento a giovedì notte, in attesa della prima sessione di prove libere.


Crediti Foto: WEC, IMSA

Tags: 6 ore FujiCadillacFIA WEC
Alessio Garofoli

Alessio Garofoli

Alessio Garofoli, insegue la sua passione con il sogno un giorno di renderla il suo lavoro. Appassionato al midollo di motorsport, attualmente sta percorrendo la strada per intraprendere una carriera ai massimi livelli nel motorsport a ruote coperte. Fotografo amatoriale, con un’esigua esperienza nelle competizioni Gran Turismo e nel giornalismo amatoriale.

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