Petit Le Mans 2025, anteprima – L’IMSA sta per volgere al termine, e questo significa che la Motul Petit Le Mans è ormai alle porte. Squadre e piloti di fama mondiale si sfideranno sulle colline del tracciato di Road Atlanta, per una vera e propria gara endurance di dieci ore. Tutti i titoli sono da assegnare, e quale migliore cornice per farlo se non quella della gara più importante dell’anno?
Nelle GTP, la classe regina, Porsche Penske Motorsport, dopo un inizio di stagione piuttosto dominante, si è ritrovata a difendere con le unghie la leadership della classifica generale. Il BoP non è andato sicuramente incontro alle 963 e perciò la #6 ha un gap di 131 punti sulla #7. Nelle LMP2 la #99 di AO Racing ha un gap di 85 lunghezze dalla seconda posizione, mentre nelle GTD la #57 di Winward ha grandi chance di portarsi a casa il titolo. Nelle GTD Pro, invece, i giochi sono parecchio aperti, con la #81 di DragonSpeed staccada di 18 punti dalla Corvette ufficiale #3, attualmente prima.
Petit Le Mans 2025, GTP: Porsche per consacrare una grande stagione
Le due Porsche 963 di Penske Motorsport hanno iniziato in gran spolvero la stagione. Le vetture tedesche hanno conquistato quattro vittorie in altrettante gare, con la #7 di Nasr–Tandy in grado di vincerne tre (Daytona-Sebring-Long Beach). La #6 di Campbell–Jaminet, però, ha mantenuto un rendimento più costante nelle gare successive, contando anche una vittoria a Laguna Seca, piazzandosi in testa alla classifica generale. Così, le due Porsche sono divise da 131 punti, seguite a loro volta dalla BMW #24 a 145 e la Acura #93 a 195 punti.
I punti disponibili a gara sono ben 350, il che mette in gioco tutte le vetture esclusa la Cadillac #40 di Wayne Taylor Racing e la Porsche privata di JDC Miller Motorsport. Da ricordare che i punti questo fine settimana saranno assegnati alla quarta ora, alla ottava e a fine gara. Da aggiungere anche i punti che verranno assegnati in qualifica (la pole position vale 35 punti), il che rende ancora più aperto a colpi di scena il finale di stagione.
A livello tecnico il 2025 non è stato un anno facile per molti. Se da un lato Porsche ha capitalizzato la velocità della 963, vincendo e dominando su piste con caratteristiche opposte come Long Beach e Laguna Seca, gli altri sono rimasti piuttosto plafonati a livello prestazionale. Su tutti Cadillac. Quest’anno, dato l’addio di Chip Ganassi Racing, è subentrata Wayne Taylor Racing, schierando due V-Series.R ufficiali. La squadra non si è trovata a suo agio con la vettura, caratterizzata da un’ottima velocità piuttosto complessa da esprimere come si è osservato nel WEC. La prima Cadillac in classifica è la #10 di Alburquerque–Taylor, in quinta piazza con tre podi conquistati.
Action Express Racing è stata vittima di varie sfortune, capace di conquistare la prima vittoria stagionale per il costruttore americano grazie al trio Aitken-Bamber-Vesti alla 6 Ore di Indianapolis (terza nella Michelin Endurance Cup). BMW non è in una situazione tanto diversa. La M Hybrid V8 di Dries Vanthoor ha conquistato ben quattro pole position nelle prime quattro gare. RLL, però, si è dimostrata carente a livello di gestione della attività in pista, perdendo occasioni ghiotte di vittoria proprio durante le soste (come a Long Beach). Non a caso BMW ha chiuso la collaborazione con la squadra, regalando a WRT un doppio impegno da dividersi.
Acura si trova a soli 7 punti di distanza da Porsche nella classifica costruttori, seguita da Cadillac e BMW. La classifica si genera tenendo in considerazione i migliori piazzamenti per casa costruttrice. Le due ARX-06 di Meyer Shank Racing hanno portato a casa due vittorie (Detroit e Watkins Glen), dimostrandosi molto spesso il primo avversario delle due PPM.
Per la gara non mancheranno dei rinforzi dall’Europa, come per Porsche, che tornerà alla line-up da tre piloti (Julien Andlauer e Laurens Vanthoor), Cadillac che chiamerà dal WEC Norman Nato e Will Stevens che saliranno sulle vetture di WTR, e BMW che chiamerà da WRT Magnussen e Frijns. La star dell’Indycar Scott Dixon salirà sulla Acura #60, mentre Vautier prenderà il posto di Alex Palou come terzo membro dell’equipaggio #93. Sulla #85 di JDC, che a Indy ha ospitato l’ufficiale Porsche Muller, saliranno il regolare Tijmen van der Helm, Neel Jani e Max Esterson, proveniente da una stagione difficile con Trident in Formula 2. Sulla SC63 tornerà Kyvat, come Riberas che sarà presente sulla Valkyrie #23.

Per quanto riguarda il BoP, esso è stato rilasciato la scorsa settimana dagli organizzatori. Porsche ottiene una riduzione di peso e un leggero aumento della potenza disponibile sotto ai 230 Km/h, pur rimanendo col peggiore rapporto peso-potenza della griglia (niente di paragonabile al WEC). Interessante che le vetture LMDh del campionato americano si trovino ravvicinate a livello di peso e potenza disponibili, il che dimostra come un singolo regolamento nel WEC, pur sempre gestito dal BoP, potrebbe rappresentare la strada da percorrere. Acura e Cadillac hanno peso e potenza simili, mentre la più aiutata sotto ai 230 Km/h (V1) è BMW.

Sulla pista americana conterà molto la stabilità sui dossi e sugli avvallamenti, caratteristiche a cui le vetture LMDh sono particolarmente abituate. Allo stesso modo le curve veloci del primo settore in salita, l’ultima curva in picchiata, il tornante prima del rettifilo e l’ultima chicane metteranno a dura prova la capacità degli ingegneri di approntare la vettura col migliore assetto possibile.
Petit Le Mans è sempre stata teatro di grandi duelli ed episodi controversi, il che renderà obbligatorio seguire tutte le dieci ore di gara. A maggior ragione nell’IMSA, dove grazie alle continue Cautions non si può mai stare tranquilli. Cadillac ha vinto ad Indy gestendo alla grande la leadership e le soste, sfruttando una vettura che si esprime al meglio in aria pulita. Molti soffrono il traffico, perciò staremo a vedere. Da tenere a mente persino i cambi di temperatura, che potranno cambiare le forze in campo.

Petit Le Mans 2025, GTD: Ferrari per il colpaccio nella Pro
Tralasciando le LMP2, una categoria monomarca attualmente controllata dalla #99 di AO Racing, nelle GTD Pro i giochi sono ancora parecchio aperti. La #81 di DragonSpeed, dopo una stagione eccelsa, si ritrova in seconda posizione nelle classifiche generali, a soli 18 punti dalla Corvette di Pratt Miller Motorsport #3. La Ferrari 296 GT3, dopo aver sofferto a inizio stagione, nel corso della seconda parte dell’anno si è tolta diverse soddisfazioni, tra cui una vittoria al Canadian Motorsport Park, in un weekend in cui, secondo Albert Costa, la #81 era “dead last” dopo le qualifiche.
La squadra americana ha saputo sfruttare le numerose Cautions a suo favore, gestendo il carburante e ritrovandosi in prima posizione nelle fasi finali di gara. Da allora sono arrivati altri tre podi consecutivi, da aggiungere al secondo posto di Laguna Seca (contro una Porsche superiore) e al terzo posto di Watkins Glen, soprattutto grazie alle grandiose capacità di sorpasso di Costa. Al VIR, gara solamente corsa dalle GT3, Corvette ha saputo giocare di astuzia, vincendo una gara incentrata sulla gestione del carburante. Ad Indy, Ford ha potuto sfruttare il suo solito vantaggio prestazionale sui rettifili, con la #81 che ha chiuso in seconda posizione, per pochi decimi dietro alla #64.

Il BoP garantisce a BMW, Corvette, Ferrari e Lexus un aumento della potenza disponibile. Ferrari e BMW vedono aumentare i loro pesi, entrambi di 12 Kg. Simile scenario per Ford, che ingrassa di 7 Kg. La 296 GT3 avrà tra i rapporti peso-potenza peggiori, assieme a Lamborghini. Le Mustang GT3 potranno godere di molta velocità, sia sotto la V1 che sopra la V2. Questo risulterà fondamentale per sferrare eventuali attacchi proprio nell’ultima variante in caso di ripartenza da una neutralizzazione. Da tenere a mente che DragonSpeed potrà godere dell’esperienza maturata lo scorso anno alla medesima gara, corsa nella GTD Pro con il trio Abril-Vilander-Neubauer.

La famigerata #77 di AO Racing, o meglio conosciuta come Rexy, sarà presente al via con una colorazione inedita, per festeggiare Halloween, festività sempre sentita negli Stati Uniti. La vettura tedesca sarà presente al via con un trio inedito, composto da Heinrich–Bachler–Christensen. Sulla #81 si aggiungeranno Rigon e Altoè a Costa, mentre sulla #3 leader salirà l’ufficiale Juncadella, già con TF Sport sempre sulla Z06 GT3.R nel WEC. Connor de Philippi farà un double duty, prendendo parte alla line-up di entrambe le BMW.
Sempre dall’IndyCar arriverà Kirkwood sulla Lexus del Vasser Sullivan, mentre Hinchcliffe salirà a bordo della #9 di Pfaff Motorsport. Nelle GTD la situazione è più stabile, con la #57 di Winward Racing con un vantaggio di 224 punti sulla Aston Martin #27 di Heart of Racing. Nel 2024 la Cadillac rosa di Chip Ganassi Racing ha vinto la gara, con le due Porsche ufficiali a podio. Nelle GTD Pro è stata la Lamborghini Huracan GT3 Evo 2 di Iron Lynx a spuntarla, seguita dalla Ferrari di Risi Competizione.
Petit Le Mans 2025, orari TV
La sessione di qualifica e la gara saranno visibili su YouTube accedendo al canale ufficiale della serie. Di seguito gli orari delle sessioni in pista e dove poterle seguire. Come al solito qua su Formulacritica ci saranno recap e analisi al termine delle giornate in pista.
Giovedì 9/10/2025
- Prove Libere 1 – 16:40 (Live Timing IMSA);
- Prove Libere 2 – 21:15 (Live Timing IMSA);
Venerdì 10/10/2025
- Prove Libere 3 – 1:30 (Live Timing IMSA);
- Qualifiche – 21:20 (YouTube – Live Timing IMSA);
Sabato 11/10/2025
- Gara – 18:10 (YouTube – Live Timing IMSA)
Crediti Foto: LAT Images, IMSA, DragonSpeed