Test Bahrain 2025 – Dopo una seduta mattutina molto positiva per la Ferrari con Lewis Hamilton (leggi il report), Charles Leclerc era chiamato a confermare le buone sensazioni emerse dall’osservazione della SF-25, una vettura che ha mostrato progressi netti tra il primo e il secondo giorno.
I tecnici hanno lavorato per cercare – e trovare – il setup giusto, operando sulle sospensioni e regolando la rigidità del terzo elemento per intervenire sull’altezza della vettura. La SF-25 si è ben comportata quando è stata settata più rasente al suolo, cosa che la SF-24 non riusciva a fare con efficacia.
Nel pomeriggio le operazioni sono continuate su questa traccia, con una leggerissima pioggia che di tanto in tanto ha fatto capolino senza però condizionare le attività, che sono proseguite senza problemi di sorta.
Leclerc è subito entrato in pista per cercare la performance senza ovviamente avvicinarsi alle condizioni di un’ipotetica qualifica. Questo aspetto va sottolineato per un’analisi seria, che non illuda né fuorvii i lettori. All’inizio, le condizioni della pista non erano ottimali, rendendo complicato portare i compound nella giusta finestra di utilizzo. Aspetto, questo, in cui Charles l’anno scorso ha incontrato più di una difficoltà alla quale aveva lavorato insieme all’esperto gomme del team, Callum Frith.
Una volta riuscito nell’intento, nel miglior giro ottenuto in questa fase, si è potuto appurare un leggero sottosterzo in ingresso a Curva 4, comportamento che mutava in sovrasterzo in uscita. Una caratteristica osservata anche nella mattina precedente, sebbene in modo più marcato. La tendenza ad allargare si manifestava anche nelle curve 11 e 13, mentre alla 10 – la curva a sinistra in frenata – la SF-25 si è sempre ben comportata.

Test Bahrain Ferrari, Leclerc: la McLaren MCL39 sembra essere avanti
Nella prima ora, il monegasco ha limato il crono, avvicinandosi alla prestazione del compagno di squadra, per poi, con un set di gomme nuove, andare in testacoda nel giro di lancio. Ne è seguito il ritorno ai box, con la vettura messa sui cavalletti per le verifiche del caso.
La Ferrari n°16 si è girata in trazione nel momento in cui Leclerc è tornato sul gas dopo la fase di rilascio necessaria per affrontare la curva precedente. L’erogazione della potenza repentina, non accompagnata da un carico aerodinamico ottimale e con gomme ancora fuori dalla giusta finestra operativa, ha contribuito all’errore.
Dopo una mezz’ora dedicata a settaggi meccanici e al caricamento del carburante, la Ferrari è tornata in pista per permettere a Leclerc di testare la vettura su stint lunghi. Un momento importante, specie in relazione al lavoro svolto dalla McLaren di Lando Norris, che sul passo gara ha mostrato segnali molto interessanti.
Se la MCL39 si è mossa sul passo del 1’35” basso, la Ferrari ha iniziato con tempi più alti, sopra l’1’36”. Probabilmente i livelli di carico erano diversi, ma è evidente che Bryan Bozzi abbia richiesto un’introduzione graduale per non stressare troppo le gomme, anche in seguito al testacoda precedente.
In tutte le fasi della simulazione, dall’alto carico allo svuotamento progressivo del serbatoio, la vettura inglese è rimasta costantemente più veloce della SF-25. La Ferrari si è comportata tutto sommato bene, senza mostrare particolari problematiche, ma la MCL39 è apparsa superiore in termini di carico, in frenata, in appoggio laterale e trazione.
Ciò che ha fatto la maggiore differenza è stata la gestione del degrado. La Rossa tendeva a scivolare leggermente da centro curva all’uscita, e questo si è riflesso sui tempi, che sono rimasti mediamente più alti per evitare che un’eccessiva spinta portasse le coperture Pirelli fuori dalla finestra ottimale di utilizzo. In linea di massima l’azione del monegasco è apparsa più “goffa” nei trasferimenti di carico. Cosa che, usualmente, marca la presenza di più carburante a bordo. Anche se, va sottolineato, la SF-25 ha svolto l’intero GP ed è inverosimile che abbia girato con troppo carburante anche nelle fasi finali.
Il bilancio giornaliero per il Cavallino Rampante è di certo più positivo di ieri ma la sensazione è che la monoposto non sia ancora sul livello di una McLaren che, nei minuti finali, si è presa il lusso di rientrare ai box mentre stava marcando il miglior tempo della sessione che è rimasto nelle mani della Williams di Carlos Sainz.
Crediti foto: Scuderia Ferrari HP, McLaren F1