Per chi non la conoscesse, Servus TV è un’emittente austriaca controllata da Red Bull Media House. In poche e semplici parole, è un organo vicino alle cose del gruppo e, di conseguenza, anche al team di Formula 1. Su questo palcoscenico, sovente, Helmut Marko fa capolino e mette in scena la sua rappresentazione. Alla vigilia del GP d’Australia, che apre le danze di un 2025 che si annuncia combattuto, il vegliardo dirigente ha espresso il suo punto di vista, che ha tratti clamorosi:
“La McLaren nei test era chiaramente superiore. Non l’ha dimostrato in maniera netta perché faceva il miglior tempo nel primo settore, nel secondo settore e poi tornava ai box. Ha cercato di nascondersi. Secondo i nostri calcoli, la MCL39 è tra il mezzo secondo e il secondo a giro più veloce”.

Boom! Marko la sgancia pesante, la bomba. Anche perché, provando a ragionarci su, Sakhir è una pista sulla quale l’anno scorso la RB20 ottenne la pole con Max Verstappen (1:29.179), che di decimi ne diede cinque alla prima McLaren, quella di Lando Norris, che fermò il cronometro a 1:29.614. Se i calcoli dei tecnici di Milton Keynes fossero corretti e, soprattutto, se le parole di Marko corrispondessero al vero – siamo abituati alle provocazioni dell’ex pilota di Graz – significherebbe che in un anno, a parità di pista, sarebbe stata operata una rimonta clamorosa.
Verrebbe da considerare, in maniera ancora più allarmante, quale potrebbe essere il distacco su quei tracciati in cui la monoposto anglo-austriaca aveva sofferto nella passata campagna sportiva. “Pensare che [la McLaren] non era nemmeno in testa come top speed. Questo suggerisce che non ha girato con una mappatura spinta. Quindi, se questo è quello che ci sarà in Australia, è chiaro che faranno doppietta”, ha aggiunto Marko in maniera piuttosto lapidaria.

Se le anticipazioni qui riportate fossero vere, ci sarebbe veramente da preoccuparsi. L’Albert Park, per caratteristiche, è un tracciato diametralmente opposto rispetto a Sakhir: da una pista rear limited si passa a un impianto che stressa maggiormente l’anteriore. Melbourne è il classico tracciato start and stop e, sulla carta, dovrebbe evidenziare valori non proprio sovrapponibili a quelli emersi dal Bahrain. Se la RB21 dovesse essere così indietro sia a Sakhir che all’Albert Park, significherebbe che il progetto annaspa su piste molto diverse tra loro. Ergo: la bocciatura sarebbe quasi cocente.
Per questo motivo, per ora, quelle di Helmut Marko vanno considerate come provocazioni dialettiche. Tra pochi giorni avremo più elementi per stilare analisi più serie. Anche perché bisognerà capire quanto Max Verstappen potrà metterci una toppa, come accaduto nel 2024.
Crediti foto: Oracle Red Bull Racing