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Home Approfondimenti

Tutto il resto è noia, tranne Max Verstappen

Qualifica e gara come quelle che abbiamo visto a Monza sono state la risposta che serviva dopo le parole di Domenicali

Francesca Zaio by Francesca Zaio
8 Settembre 2025
in Approfondimenti, News
Tempo di lettura: 4 minuti
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Max Verstappen

Max Verstappen si rilassa dopo la vittoria del Gran Premio d'Italia 2025

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Lo spettacolo e la bellezza non sono stati offerti grazie ai format spezzatino multi sprint ma dai piloti stessi, che finalizzano il duro lavoro di tecnici e ingegneri in pista e in fabbrica. Questo weekend è proprio la dimostrazione di ciò che non potrebbe mai avvenire se si togliesse il lavoro in pista e quindi il tempo a piloti e tecnici di provare soluzioni.

Se Max Verstappen e Red Bull non avessero lavorato durante le prove libere non sarebbero riusciti a migliorare il setup modificando l’ala per ridurre il carico, andando manualmente a segmentarla. E non penso sia stata segmentata a caso, magari qualche ora di simulazione CFD è stata anche impiegata per decidere. Se non vogliamo assistere a weekend con esiti già scontati dobbiamo necessariamente permettere ai team di lavorare e di colmare il gap con idee diverse dalla concorrenza. Ovviamente per ottenere il risultato devi avere anche un ottimo finalizzatore, e penso che Red Bull si possa ritenere abbastanza soddisfatta di Verstappen, che a Monza realizza il record assoluto della pista. Il vero spettacolo è superare i limiti.

Gp Monza 2025
Gp Monza 2025 – Max Verstappen

Du du du … Max Verstappen!

Verstappen riesce ad oscurare la battaglia McLaren, che, mi spiace dirlo, è resa noiosa dai due piloti. Lando Norris si perde in Q2, si qualifica davanti al compagno di squadra in Q3 ma è comunque dietro a Verstappen. In gara Oscar Piastri sembra accontentarsi della terza posizione per tutta la gara; quando McLaren sbaglia il pit stop di Norris accetta senza problemi di lasciare la seconda posizione a quest’ultimo.

Piastri sinceramente non credo di averlo ancora inquadrato, è un pilota che non ha un punto forte (non eccelle in qualifica come Hamilton, né in gara come Alonso) ma è mediamente bravo a gestire tutte le fasi, e attualmente sta facendo meno errori del compagno si squadra. Non abbiamo uno scontro di dichiarazioni e manovre in pista come nel 2021 tra Verstappen e Hamilton, così come Piastri non si è mai imposto psicologicamente su Norris come capitò l’anno scorso con Verstappen. Sembra che sia Norris a farsi sfuggire dalle mani questo mondiale, senza probabilmente affrontarlo con la giusta mentalità.

Durante la telecronaca della qualifica su Sky, Rosberg ha parlato di questo aspetto; ha anche detto di aver scritto a Norris per offrire il suo aiuto, essendo una situazione che ha già vissuto in Mercedes, culminata con la vittoria del mondiale 2016. Fossi in Norris gli risponderei, considerato che dall’altro lato del box Piastri può contare sul supporto di Webber – suo manager – ma anche esperto di dinamiche complesse fra compagni di squadra in lotta per il mondiale. Le dirette streaming e la sovraesposizione mediatica possono permettersela piloti fenomenali come Verstappen o Hamilton, se non sei come loro sarebbe più funzionale non sprecare le energie e dedicarle al proprio lavoro. Non capita tutti i giorni di avere una macchina da mondiale.

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Lando Norris e Oscar Piastri a colloquio

Dopo Verstappen e McLaren ci sono le briciole, cioè le polemiche riguardo la scia in casa Ferrari. Tutte queste polemiche sono alimentate per non parlare del reale problema della Ferrari: la macchina non è competitiva, il progetto è fallimentare. La gara di Monza è stata preparata da due mesi almeno, probabilmente far bene qui era l’obiettivo di stagione. Nonostante questo nessuno dei due piloti è sul podio.

Pensare che Hamilton potesse davvero decidere autonomamente di dare la scia a Leclerc è metafisico, in nessun universo parallelo può avvenire un evento del genere. Sarebbe stata una mossa suicida per Lewis, che implicitamente ammetterebbe la sua inferiorità rispetto a Leclerc, ma anche per Ferrari, che avrebbe investito centinaia di milioni per un pilota che fa da comprimario a uno pagato dieci volte meno.

Nel dopo qualifica Vasseur è stato intervistato sulla strategia delle scie (è stato Leclerc a dare la scia a Hamilton) da Sky, affermando che Leclerc non ha richiesto la scia e che il pilota aveva compreso bene la situazione. Successivamente Leclerc ad una domanda simile risponde che si sarebbe potuta gestire in un altro modo la situazione. Anche in questo frangente tutta la carenza comunicativa della squadra si fa sentire.

Non tardano ad arrivare le dichiarazioni di Hamilton: se mercoledì si era detto disponibile a dare la scia, oggi fornisce la versione onesta della storia, lui la scia non l’ha mai data nella sua vita agonistica e mai la darà, e che in qualifica ha pensato agli affari suoi – come del resto farebbe chiunque, pure Leclerc. Il pilota monegasco ultimamente sembra aver perso la pazienza di fronte ai microfoni e non ha più l’atteggiamento “aziendalista” piuttosto stucchevole, probabilmente dopo aver capito che il mondiale passerà da Maranello tra qualche anno (salvo miracoli), tra due anni oppure tra cinque.

Avrebbe dovuto evitare di dare una risposta e rimanere sul vago, sono temi spinosi di cui lui dovrebbe esserne ormai cosciente, vedi le qualifiche di Monza 2019 in cui, “inspiegabilmente”, non riuscì a ridare la scia a Vettel per il giro veloce (cosa che invece il tedesco fece, ingenuamente). Al contempo anche Vasseur non può parlare per qualcun altro senza che questa persona ne sia a conoscenza, perché è ovvio che si possano rilasciare dichiarazioni discordanti anche senza volerlo. Risposte più prudenti come “dobbiamo analizzare i dati” da un lato scatenano facile ironia, ma dall’altro ti tutelano da queste figure pessime.

Del resto però, come disse Leclerc quando venne preso Vasseur, lui è onesto.


Crediti foto: Oracle Red Bull Racing, F1

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Tags: F1Max VerstappenNews
Francesca Zaio

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