Siamo ormai giunti alla settimana più spaventosa dell’anno, quella che conduce alla festività di Halloween, celebrazione dell’orrore e del macabro, che si svolge alla vigilia di Ognissanti. In un modo o nell’altro, Max Verstappen ha riportato in auge uno dei personaggi più celebri della letteratura horror, “Dr. Jekyll e Mr. Hyde”.
Il Gran Premio del Messico di Verstappen è stato influenzato da ciò che è accaduto nel precedente evento degli Stati Uniti quando, nei giri finali, una sua difesa estrema ha comportato 5 secondi di penalità per il suo principale rivale nel corsa al titolo, l’inglese Lando Norris della McLaren. Questo episodio ha scatenato polemiche tra fan, appassionati e addetti ai lavori.

Il weekend messicano era iniziato con un briefing tra la FIA e i piloti, incentrato sui comportamenti da tenere durante i duelli in pista, e Verstappen si era detto soddisfatto delle decisioni emerse dal confronto. Ma probabilmente le cose non sono andate esattamente come previsto.
Nonostante una Red Bull non all’altezza della Ferrari e della McLaren, il talento di Hasselt è riuscito a conquistare la prima fila, dietro all’irraggiungibile Carlos Sainz. Proprio come in Austria, il tre volte campione del mondo ha inizialmente mostrato il lato Dr. Jekyll.
Gp Messico: la condotta alla Mr. Hyde di Verstappen
In gara, tuttavia, Verstappen ha lasciato emergere il suo lato oscuro, quello di Mr. Hyde. Dopo una partenza brillante, in cui ha sopravanzato Sainz, nulla ha potuto fare nei giri successivi contro il ritorno del pilota madrileno, che in prima curva ha eseguito un sorpasso tipico dell’olandese, senza concedergli replica.
Con Norris alle calcagna, Verstappen ha deciso di ignorare sia il briefing con la FIA sia la strategia di gara. Norris lo ha passato in curva 4, ma Max lo ha portato fuori traiettoria. Lando è riuscito a superare, ma alla successiva curva 7 l’olandese lo ha di nuovo accompagnato fuori, rischiando persino un pericoloso incidente. Charles Leclerc, pilota monegasco della Ferrari, ha colto l’occasione per superare entrambi.
A questo punto, il Gran Premio di Verstappen era praticamente finito: i commissari di gara gli hanno inflitto due penalità da 10 secondi ciascuna e 2 punti di sottrazione sulla patente. Norris, pur danneggiato dalle manovre dell’olandese, ha concluso al 2° posto, mentre Verstappen ha terminato mestamente al 6° posto.

Rispetto al cruento duello del 2021 con Lewis Hamilton, Verstappen avrebbe potuto gestire la situazione in modo più prudente, considerando il vantaggio in classifica su Norris, a sole 4 gare e 2 Sprint Race dal termine. L’inglese avrebbe potuto vincere la gara, mentre Verstappen avrebbe comunque potuto puntare al podio, ma ha preferito perdere 10 punti piuttosto che rischiarne 13. Per 3 punti, ha preso consapevolmente 20 secondi di penalità, finendo poi 6°.
Come in Austria, Verstappen ha scelto di compromettere deliberatamente la gara del suo rivale. A Spielberg ne uscì vincitore, costringendo Norris al ritiro e guadagnando così 10 punti. Con quattro gare e due Sprint Race rimaste e una probabile penalità per cambio di Power Unit che incombe, se Verstappen dovesse ricorrere ancora a queste tattiche, significherebbe che la Red Bull potrebbe definitivamente alzare bandiera bianca. Anche in vista del 2025 che, ad oggi, non sembra promettere nulla di buono.
Crediti foto: Mercedes-AMG Petronas F1 Team, Formulacritica, Oracle Red Bull Racing