Non tutti sono convinti dell’operazione Hamilton-Ferrari. L’ultimo, in ordine di tempo, ad aver espresso remore è Lucas Di Grassi, a cui abbiamo provato a rispondere con alcune contro-valutazioni che potete leggere in questo articolo: clicca qui. Il succo dello scritto è che la dirigenza di Maranello avrà individuato delle motivazioni che vanno oltre quelle prettamente commerciali che sembrano essere, secondo una vulgata piuttosto comune, quelle preponderanti.
Tra i motivi che Fred Vasseur e gli altri dirigenti del Cavallino Rampante hanno considerato c’è sicuramente la capacità di incidere da un punto di vista mentale. Sette titoli mondiali non sono poca cosa, e Lewis Hamilton è un fuoriclasse nel motivare i suoi collaboratori, come hanno confermato anche i suoi ex colleghi in Mercedes.
Hamilton e Verstappen si sono affrontati in modo memorabile dalla prima gara fino all’ultima del campionato di quell’anno, con quest’ultimo che alla fine si è imposto per una manciata di punti, dopo un drammatico finale ad Abu Dhabi.
Il capo degli ingegneri di pista Mercedes, Andrew Shovlin, ha fornito qualche particolare su quell’annata, che ancora oggi fa discutere. Informazioni inedite su come Hamilton abbia affrontato la battaglia con il quattro volte iridato che all’epoca non aveva ancora provato l’ebbrezza di indossare la corona di campione del mondo.

Lewis Hamilton e la capacità di fare squadra
Parlando a Beyond The Grid, Shovlin ha condiviso come, insieme ad alcuni altri membri del team, sia stato aggiunto in una chat WhatsApp motivazionale: “Entrando nelle ultime quattro gare del 2021, sono stato invitato a un gruppo WhatsApp che si chiamava semplicemente ‘Ce la faremo’. Lewis aveva aggiunto alcune persone. È stato lui a creare il gruppo. Ho avuto la sensazione di dire ‘Sì, in realtà, lo faremo’, perché se lui crede che ci riusciremo, siamo lì per farcela. Ha questo senso di convinzione così forte che sembra quasi far accadere le cose. La dedizione, l’impegno, il livello di dettaglio che stava mostrando per assicurarsi che potessimo vincere quattro gare di fila è stato incredibile”.
L’epilogo di quel campionato è noto, ed è chiaro che Lewis e la Mercedes avevano fatto tutto il necessario per vincere, prima che Michael Masi applicasse le regole della F1 a modo suo.
“Sappiamo tutti cosa è successo negli ultimi giri di Abu Dhabi ed è difficile trarre soddisfazione dal modo in cui si è concluso quell’anno, a parte il fatto che abbiamo fatto ciò che dovevamo. Abbiamo raggiunto gli obiettivi necessari, messo la macchina dove serviva, e l’auto era veloce quanto necessario. Eventi fuori dal nostro controllo hanno fatto sì che ciò non accadesse, ma questo è il genere di cose che rendono [Hamilton] unico. Ecco perché è il meglio del meglio”.

La capacità di Lewis Hamilton di creare gruppo è quel valore aggiunto su cui Fred Vasseur – che agli albori della carriera del sette volte iridato lo ha seguito da vicino – punta per dare maggiore consistenza ai sogni mondiale di una Ferrari che, nel 2024, ha mostrato una grandissima crescita, ma che deve ancora fare quell’ultimo piccolo passo necessario per strutturarsi come scuderia da battere. Hamilton potrebbe essere proprio la chiave per riuscirci.
Crediti foto: Mercedes-AMG Petronas F1 Team