Sì, il tema dell’amicizia in Formula Uno ha stancato tutti, anche il sottoscritto. Ma d’altro canto non siamo noi narratori a insistere sulla materia, sono i protagonisti – ovviamente Lando Norris e Max Verstappen – a tirare il ballo la fratellanza ogni volta che ne hanno occasione. Noi umili cronisti delle cose del motorsport siamo costretti a darne conto anche se l’orchite prende il sopravvento.
Viaggi aerei a braccetto, gare fiume ai simulatori, messaggi d’affetto che trasudano miele, intese fuori dalla pista e carinerie cavalleresche in gara. Ricordate Silverstone 2023? No? Strano. Lando, vedendo l’arrembante RB19 farsi grande nei retrovisori, si sposta e dà via libera senza nemmeno provare a difendersi dall’attacco di Max.
La Red Bull rimarrà a lungo nel campo visivo del pilota della McLaren che si accontenterà del secondo posto che però difende coi denti quando deve tenersi dietro Hamilton con gomme più morbide e fresche delle sue.

Norris-Verstappen: il pilota della McLaren ha sbagliato strategia?
L’arrendevolezza di Lando fu tanto calcolata quanto stupida. Un segnale offerto a un cannibale che altri ne ha avuti in questo 2024 con un Norris troppo cedevole quando nel duello c’era l’amico di Hasselt. Quello che, quando l’occasione si presta, si comporta come Bruto che ti pugnala, sportivamente parlando, alle spalle.
Magari, quando ne ha avuto l’occasione, Norris avrebbe potuto lottare con più veemenza. Forse, ora, Max non si prenderebbe libertà non concesse dai regolamenti ma tutelate da atteggiamenti molli del suo amico poco geniale che pensava di ottenere rispetto in pista (e forse qualche vantaggio) da uno che non guarda in faccia a nessuno. Ingenuo.
Verstappen opera in un contesto che lo protegge anche quando dovrebbe esprimere critiche. Dopo i fatti di Spielberg Horner, Marko e Lambiase, in momenti diversi, si sono affannati a rimarcare come il giudice fosse stato orco e cattivo nei riguardi dell’olandese. Nessuno che gli abbia fatto una sacrosanta tiratina d’orecchie.
In questo humus germoglia la cattiveria agonistica di Max che gli “amici” li sfrutta per i suoi scopi. Atteggiamenti caritatevoli non albergano nel cuore del piranha Verstappen: Lando avrebbe dovuto capirlo anni fa. Ora cade dal pero, incredulo per il trattamento che il “fratello di volante” gli ha riservato. La vita è una guerra Lando, altro che risate e rapporti che si rivelano di plastica.

Già nel prossimo fine settimana capiremo se in Norris si è attivato lo switch mentale che lo trasforma da mansueto gattino d’appartamento in una iena incavolata che brama sangue e vendetta. Sportiva, beninteso. Max ha un vantaggio in punti enorme e forse la sua vettura è ancora quella da battere (a Spielberg la superiorità della RB20 non è mai stata in discussione).
Ma, sotto pressione, di errori ne può commettere. Se l’amico del cuore la smette di essere tale, allora si può immaginare di rompergli un po’ le scatole. Se il rapporto si rinsalda allora Lando sarà nuovamente travolto. Nel caso, poi, non se ne lamenti.
Crediti foto: McLaren