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Home Accadde Oggi

Hakkinen 1998 – Il primo “Iceman”

La storia del primo trionfo mondiale del pilota finlandese Mika Hakkinen nel 1998

Giovanni Tito by Giovanni Tito
1 Novembre 2024
in Accadde Oggi, F1, News
Tempo di lettura: 3 minuti
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La carriera di Mika Hakkinen può essere definita in due parti distinte e separate. La prima è caratterizzata da enormi difficoltà, delusioni e un grave incidente ad Adelaide che avrebbe potuto costargli il ritiro dal mondo delle corse.

La seconda con la chiamata della McLaren nel 1993, team con cui rimarrà per il resto della carriera. Con la partenza di Michael Andretti e il supporto (non sempre convinto) di Ayrton Senna, questa può definirsi la svolta decisiva che lo porterà a diventare campione del mondo nel 1998.

Al debutto con la McLaren, il finlandese batterà Senna in qualifica per poco meno di 5 centesimi; il brasiliano non la prese affatto bene. La monoposto inglese di metà anni ’90 era una vettura per nulla competitiva, lontana parente di quella che aveva trionfato con Prost e Senna. Era un’auto con qualche sprazzo di competitività, ma nel mezzo cadeva in numerosi ritiri a causa della scarsa affidabilità.

Nel 1997, la scuderia di Woking torna alla vittoria al primo Gran Premio stagionale in Australia, a Melbourne, ma non lo fa con Hakkinen, bensì con il suo compagno di squadra, David Coulthard, che bisserà il successo al Gran Premio d’Italia a Monza. Mika era di certo il pilota più talentuoso tra i due, eppure la vittoria sembrava non arrivare mai. Se volessimo paragonarlo a un personaggio odierno, si potrebbe dire che era considerato come l’attuale pilota della McLaren, l’inglese Lando Norris.

La prima gioia del finlandese arriverà all’ultimo Gran Premio, quello d’Europa, a Jerez, evento che verrà ricordato più per il famigerato scontro tra Schumacher e Villeneuve che per il suo primo successo. Tuttavia, quella vittoria segnerà la prima vera svolta in positivo per il pilota.

Hakkinen 1998 – Il primo “Iceman”

Per il 1998, la McLaren ingaggia Adrian Newey, l’uomo artefice dei successi della Williams negli anni ’90. Per la prima volta in carriera, Hakkinen ha a disposizione un’auto in grado di lottare seriamente per entrambi i titoli. Già al debutto con la MP4/13, progettata dall’ingegnere britannico, il pilota dimostra il proprio valore, dominando la prima parte di campionato.

Gli unici a tenergli testa, finché possono, sono Coulthard e Schumacher; con quest’ultimo si instaura una delle rivalità più amate da fan e appassionati. Tra i due solo il tedesco può impensierire il talento della McLaren. Hakkinen è inarrestabile: su sedici eventi disputati, arriverà ben tredici volte a punti, undici sul podio e nei tre Gran Premi rimanenti non arriverà a punti solo a causa dei ritiri. Il peggior piazzamento sarà un sesto posto al Gran Premio d’Ungheria, all’Hungaroring.

La McLaren di Mika Hakkinen al Gp del Giappone del 1998

Al Gran Premio d’Italia, a Monza, Michael Schumacher esce da trionfatore, sfruttando una delle rare defaillance del finlandese, che termina appena fuori dal podio, portandosi così a pari punti (80 per la cronaca) a due gare dal termine. Al successivo Gran Premio del Lussemburgo, al Nürburgring, il primo dei due round decisivi per la vittoria finale, Mika beffa la rossa del tedesco partita dalla pole. Grazie alla strategia adottata dalla sua scuderia e all’indecisione del ferrarista nel passare alcuni doppiati, si riporta in testa, mantenendo a bada le ire del rivale, che concluderà la gara dietro di lui in seconda posizione.

I due piloti arrivano all’ultimo Gran Premio del Giappone, a Suzuka, separati da quattro punti. In terra nipponica, i due duellanti per il titolo si ritrovano con Schumacher in pole e Hakkinen appena dietro. L’inizio della gara è caotico, con ben tre partenze. La prima viene annullata a causa dello spegnimento del motore della Prost di Jarno Trulli. Nella seconda ripartenza, il poleman Schumacher mette la prima e spegne il motore. Il via viene annullato e Michael è costretto a partire dall’ultima fila, dicendo quasi addio ai sogni di gloria, mentre Hakkinen partirà “primo”.

Il finlandese deve solo gestire l’enorme ed inaspettato vantaggio. Schumacher tenta una rimonta disperata, ma al trentaduesimo giro fora uno pneumatico, sancendo la fine delle ostilità. Mika Hakkinen è Campione del Mondo di F1 del 1998, dopo sette anni dall’ultimo titolo piloti vinto dalla McLaren con Senna nel 1991. Con esso arriva anche la doppietta nel campionato costruttori, che mancava a Woking dal 1991.

Mika è il secondo pilota finlandese e del Nord Europa a diventare campione del mondo di Formula 1, sedici anni dopo Keke Rosberg che lo fece nel 1982. Quel pilota che sembrava il brutto anatroccolo  divenne finalmente un cigno. Nel campionato mondiale successivo, quello del 1999, si riconfermò, seppur con molti errori durante la stagione, ma riuscì, col brivido, a portarsi a casa il secondo titolo iridato, consacrandosi definitivamente nell’Olimpo della F1. Nel 2001 si ritirerà, e un altro “Iceman” prenderà il suo posto, ma questa è un’altra storia.

Tags: F1McLarenMika HakkinenNews
Giovanni Tito

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Non sono asociale. Amo le persone nei film e le serie TV... Anche negli anime 🎥🎬📽️📺

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