Sono state ore turbolente a Enstone, sede inglese del team Alpine. Nella serata di ieri, il team principal Oliver Oakes ha rassegnato improvvisamente le dimissioni. Il suo posto è stato affidato ad interim a Flavio Briatore, storico manager italiano, già protagonista del Circus negli anni d’oro della Renault. Il cambio rientra in una fase delicata per la scuderia, come testimoniato anche dalle parole del CEO Luca De Meo.
Poche ore dopo, all’alba, è arrivata un’altra notizia di rilievo: Jack Doohan, autore di prestazioni deludenti, è stato sostituito da Franco Colapinto, fino a ieri terzo pilota. L’argentino esordirà già nel prossimo appuntamento di Imola.
Alpine ha confermato che Colapinto disputerà almeno cinque Gran Premi: una vera e propria audizione per garantirsi un futuro in Formula 1. Il debutto ha entusiasmato non solo i fan, ma anche lo sponsor principale del pilota, Mercado Libre, che ha celebrato la notizia con uno spot pubblicitario dedicato.

È possibile un ritorno dell’Argentina nel calendario F1?
Durante il weekend del Gran Premio del Brasile, una delegazione argentina ha incontrato il presidente e CEO della Formula 1, Stefano Domenicali, per discutere di un possibile ritorno del Gran Premio argentino, assente dal 1998. All’incontro, definito “esplorativo”, hanno partecipato il ministro del Turismo, dell’Ambiente e dello Sport Daniel Scioli, e il presidente dell’Automóvil Club Argentino Cesar Carman.
L’effetto Colapinto ha già generato un’ondata di entusiasmo in patria. I tifosi argentini hanno seguito in massa le sue apparizioni nei GP di Austin, Città del Messico e San Paolo, risvegliando un’antica passione motoristica che affonda le radici nei successi di Juan Manuel Fangio, cinque volte campione del mondo negli anni ’50.
Cesar Carman ha commentato con entusiasmo l’impatto del giovane talento: “Franco ha un effetto dirompente su di noi, sull’Argentina. I tifosi sono entusiasti all’idea di vederlo correre un giorno in patria. Tutto sembra allinearsi, è come un sogno”.
Questo entusiasmo potrebbe trasformarsi in un’opportunità concreta per riportare la Formula 1 nel Paese. L’nizio 2025 sembrava scoraggiante per questa possibilità, visto che Colapinto era rimasto senza sedile. Ma il nuovo scenario riaccende le speranze.

Ostacoli e opportunità per il GP d’Argentina
Tuttavia, non sarà semplice. Il calendario F1 è già molto affollato e la concorrenza è agguerrita: Thailandia, Corea del Sud, Ruanda e Sudafrica sono tutte candidate forti a entrare nel Circus.
Inoltre, circuiti come Imola sono destinati a uscire dal calendario a breve, per lasciare spazio a nuove tappe come il Gran Premio di Madrid, e lo stesso Gran Premio d’Olanda saluterà la F1 nel 2026.
L’Autódromo Oscar Alfredo Gálvez di Buenos Aires, sede dell’ultimo GP argentino nel 1998, necessita di importanti lavori di ammodernamento per rispettare gli standard attuali richiesti dalla FIA. Un vantaggio, però, potrebbe arrivare dai finanziamenti privati, dato che il governo ha escluso l’utilizzo di fondi pubblici.
Questo modello di finanziamento, simile a quello adottato da altri Paesi in via di sviluppo, potrebbe rappresentare la chiave per superare le difficoltà economiche attuali e riportare la Formula 1 in Argentina. Con Colapinto in pista, l’Argentina torna ad essere una candidata credibile per il ritorno in calendario. Ma la strada è ancora lunga, e sarà tutta in salita per avere la meglio su concorrenti ben più strutturate.
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