FIA WEC Analisi Hypercar – È calato il sipario sulla stagione Endurance 2024 con l’ultimo atto andato in scena sul circuito di Sakhir in Bahrain. 8 ore di gara in cui sono emerse, ancora una volta, le tre squadre che in questa stagione si sono divise equamente tutti i premi in palio.
Il trionfo di tappa è andato alla Toyota, che ha visto premiata la voglia di crederci fino alla fine, anche quando gli eventi in gara sembravano essere girati tutti a loro sfavore. Hanno trovato il guizzo nell’ultima ora di gara, superando e staccando una Porsche non propriamente a suo agio sul circuito alle porte di Manama e la Ferrari dominatrice per larghi tratti di gara, tradita solo dalle Safety Car.
Il risultato finale di questa stagione, accontenta un po’ tutti, con la Toyota campione del mondo costruttori, la Porsche numero 6 vincitrice del campionato piloti e la Ferrari numero 50 vittoriosa alla 24 Ore di Le Mans. Ognuno di loro ha avuto pregi e difetti che hanno determinato successi e sconfitte..
FIA WEC – Toyota: la stagione della “caparbietà“
Quello che abbiamo potuto vedere durante l’ultima gara della stagione è il perfetto riassunto di quanto fatto vedere dalla Toyota in tutto il 2024. Partiti con i favori del pronostico anche in Bahrain, hanno poi dovuto subire lo scorrere degli eventi, prima di rivedere la luce.
Durante la prima ora, la Corvette ha urtato la GR010 Hybrid numero 8 mentre era in testa, costringendola a rivedere completamente la propria strategia. Da una gara in controllo e gestione delle gomme, la Toyota è passata a una corsa di rimonta. Nel frattempo, la Toyota numero 7 ha sofferto problemi alla pompa della benzina che si sono aggravati nel corso della gara, fino a obbligarla al ritiro e all’addio al sogno del titolo piloti.
Quando ormai la difesa dei titoli iridati del 2023 sembrava definitivamente compromessa, la caparbietà della Toyota nel non arrendersi ha fatto la differenza. A poco più di un’ora dal termine, due Safety Car intervenute nel giro di mezz’ora hanno riportato in gioco la Toyota numero 8, che sembrava destinata a un ruolo di rincalzo sul podio.
Con la seconda ripartenza, Buemi è salito in macchina per l’ultimo stint e si è ritrovato alle spalle della Porsche. Da quel momento, la gara si è trasformata: Buemi ha sferrato l’attacco decisivo, prendendo la testa della corsa e imponendo un ritmo insostenibile per il team di Stoccarda. Questa prestazione ha garantito alla Toyota il titolo costruttori.
FIA WEC – Mollare mai, crederci sempre
Questa caratteristica e questa voglia di crederci sempre fino alla fine, superando ostacoli e difficoltà all’apparenza insormontabili, è stato il leit motiv della loro stagione. Un mondiale 2024 che per forza di cose li vedeva partire con tutti i favori del pronostico dalla loro parte, ma che ha visto invece un inizio di stagione disastroso in Qatar. Un BoP al limite del surreale li ha fatti passare dalle stelle del 2023 alle stalle del Qatar.
A Imola hanno vinto beneficiando di un regalo della Ferrari, ma le loro prestazioni erano ben lontane dalla vetta. A Spa-Francorchamps ancora una gara incolore, con una gestione gomma tutt’altro che impeccabile. Poi la 24 Ore di Le Mans dove hanno subito negativamente la lunga Safety Car notturna che ha azzerato tutto il loro grande vantaggio, con la vittoria andata per il secondo anno di fila alla Ferrari.
La vera svolta della stagione arriva con il Brasile, dove si è rivista la Toyota dominatrice del 2023 e se non fosse stata per una decisione tardiva dei giudici di gara anche Austin avrebbe visto il loro nome scritto sulla coppa del vincitore. Poi la batosta del Fuji nelle loro terre, dove il fortino era rimasto inespugnato per tanto tempo. Una sconfitta cocente ma che lasciava ancora qualche lieve speranza di cogliere il successo mondiale.
Una squadra che non ha mai mollato. Hanno saputo restare a guardare quando gli eventi non sono girati dalla loro parte. Pronti a cogliere ogni minima occasione di racimolare punti importanti. Alla fine, quando è arrivata la grande occasione, non si è fatta trovare impreparata, cogliendo nel segno, scoccando la loro ultima freccia rimasta dritta al centro del bersaglio. Chapeau!
FIA WEC – Porsche: la costanza di rendimento è la chiave del successo
In Bahrain la squadra di Stoccarda ha dovuto affrontare una gara molto difficile in cui la prestazione globale non è sembrata all’altezza di Ferrari e Toyota. Abbiamo potuto osservare in questo frangente come la loro costanza di rendimento e la capacità di riuscire a tenere in gara entrambe le auto li abbia portati alla conquista del meritatissimo titolo piloti con l’equipaggio della Porsche numero 6 composta da Kevin Estre, Laurens Vanthoor e Andrè Lotterer.
Gli eventi sfortunati capitati alle due auto in lotta con loro per il campionato piloti, li ha di certo favoriti. Il ritiro della Toyota numero 7 e lo sfortunato tamponamento dell’Alpine alla Ferrari numero 50 rientrata clamorosamente in corsa ad un’ora dal termine ha dato loro matematicamente il titolo ancor prima di tagliare il traguardo finale.
Ma il merito di questa grande impresa, ad inizio anno impensabile per tutti, va comunque riconosciuto ad un team in grado di compiere un grande salto di qualità da un anno all’altro e capace di mettere in seria difficoltà le squadre sulla carta favorite nella disputa del Mondiale 2024.
FIA WEC – Numeri da capogiro nel 2024 della Porsche
Quello che ha saputo fare la squadra di Stoccarda nel 2024 ha dell’incredibile. Se non fosse stato per il campionato vinto in extremis dalla Toyota, la Porsche sarebbe stata destinata a scrivere una pagina di storia delle corse endurance. Roba da antologia.
Nel campionato IMSA WeatherTech ha letteralmente dominato la stagione in classe GTP con la sua 963 LMDh conquistando i titoli piloti e costruttori ed imponendosi anche nella prestigiosa 24 Ore di Daytona. In classe LMGT3 nel Wec ha dominato la stagione con la Porsche 911 GT3 R gestita dal team Manthey, lasciando agli avversari soltanto le briciole a terra da spartirsi.
In classe Hypercar ha comandato le classifiche iridate per tutta la stagione soccombendo soltanto nell’ultima ora dell’ultima gara della stagione e portando comunque a casa un titolo mondiale. Inoltre c’è da registrare anche la vittoria della classifica hypercar destinata alle squadre clienti con la 963 LMDh gestita dal team Jota Sport.
Questi sono i numeri incredibili di una stagione piena di successi che sono potuti arrivare per la capacità del team di marcare punti pesanti in tutte le tappe del campionato, dimostrando grandi prestazioni, sì, ma soprattutto mettendo in mostra una solidità tecnica e di gestione delle gare che ha solcato un divario profondo per buona parte della stagione con Ferrari e Toyota.
FIA WEC – Ferrari: Tanti errori, molta sfortuna in una stagione tenuta in piedi dalla sagacia tattica mostrata alla 24 ore di Le Mans
La Ferrari in Bahrain ha mostrato la sua forza, mettendo in campo notevoli progressi confrontando le prestazioni sullo stesso circuito da un anno all’altro. Lo scorso anno la Scuderia di Maranello aveva messo in mostra tutta la sua difficoltà nel gestire gli pneumatici in un circuito come quello di Sakhir conquistando un quarto ed un quinto posto ad oltre un giro di distacco dalle due Toyota. Nel 2024 invece è riuscita a capovolgere la cattiva tendenza di utilizzo delle gomme Michelin mettendo in campo prestazioni di tutto rispetto su un circuito sulla carta non amico.
Il Joker evolutivo introdotto nella tappa di Interlagos che coinvolgeva un diverso utilizzo del raffreddamento dei freni ha sicuramente aiutato nel far superare i limiti che avevano mostrato le Ferrari 499p in alcune tipologie di circuiti, come il Fuji e il Bahrain.
L’introduzione di nuovi condotti di raffreddamento con una diversa distribuzione dei flussi hanno permesso di trovare un’efficienza maggiore dell’impianto frenante che in un circuito come quello di Sakhir dove la fase di frenata risulta essere essenziale per trovare prestazione ha sicuramente aiutato le Rosse.
FIA WEC – Prestazioni altalenanti il vero tallone d’Achille Ferrari
Nel complesso il week end per la Ferrari non è stato così negativo. In qualifica è entrata in hyperpole con entrambe le auto. Hanno mancato la prima fila per una questione di millesimi, ma cosa più importante, dopo il testacoda della Toyota numero 8, la Ferrari numero 51 ha condotto una gara esemplare.
Raccolto il testimone dall’equipaggio nipponico, ha guidato il gruppo fino alla seconda Safety Car, mostrando un passo decisamente forte, soprattutto nella fase finale di ogni stint. Quando le gomme degli altri andavano in sofferenza, le coperture francesi montate sulla 51 davano il loro meglio, consentendo loro di conquistare un secondo posto finale.
Sorte decisamente diversa per l’auto numero 50 che nel finale del primo stint di Molina, ha iniziato ad accusare forti distacchi, girando su un passo gara medio di oltre un secondo superiore alla sorella 51, scivolando indietro fino alla diciottesima posizione. Le due Safety Car l’hanno poi aiutata a rientrare in gara, ma la sfortunata toccata con l’Alpine che le ha causato una foratura alla posteriore sinistra ha definitivamente messo fine alla loro gara ed ai loro sogni mondiali.
In Bahrain, la Ferrari ha rispecchiato una tendenza vista per tutta la stagione: errori evitabili, penalità per negligenze tecniche e difficoltà nel mantenere prestazioni costanti tra le vetture. L’unica eccezione è stata la 24 Ore di Le Mans, dove la Ferrari ha messo in mostra tutta la forza e la sagacia tattica di cui è capace. In quell’occasione, la squadra guidata da Antonello Coletta ha saputo trasformare una situazione avversa in una vittoria da ricordare. Guardando al futuro, la Ferrari dovrà puntare su una maggiore costanza e minimizzare gli errori per affrontare il 2025 con solide basi e ambizioni di vertice.
In conclusione, personalmente vorrei fare un applauso a queste tre squadre per le grandissime emozioni che ci hanno saputo regalare. Offrendoci un campionato tiratissimo, pieno di colpi di scena e imprese epiche, conclusosi nel modo più spettacolare possibile. Con la prospettiva di vedere un campionato 2025 ancora più combattuto, con tanti possibili outsider che si potrebbero insinuare nella lotta al vertice e di cui parleremo nel prossimo approfondimento di questa stupenda stagione.