Non è stato il miglior venerdì per la Ferrari, o perlomeno non è andato come ci si aspettava. Il problema emerso sulla SF-24 numero 16 di Charles Leclerc sicuramente condizionerà in maniera pesante il prosieguo del weekend del Gran Premio di Abu Dhabi. Dieci posizioni di penalità sono una mazzata che taglia le gambe al sogno iridato, già molto difficile, reso ancora più complesso da una McLaren MCL38 che si è adattata immediatamente alla pista di Yas Marina e alle sue mutevoli condizioni.
La Ferrari non solo ha dovuto lottare con l’affidabilità, ma ha anche mostrato difficoltà sul passo gara. Anche stavolta, come già accaduto in Qatar e in altre circostanze, gli ingegneri di pista hanno chiesto ai piloti di gestire un’introduzione molto delicata, proprio per evitare quegli strappi che non consentono alle gomme di entrare nella giusta finestra termica.
Gli effetti sulla cronologia dei tempi sono stati evidenti. Mentre le avversarie, McLaren e Mercedes su tutte, mostravano un passo regolare e solido, la Ferrari ha avuto un andamento non proprio brillante nelle simulazioni degli ultimi 20 minuti del secondo turno di prove libere.
In quella fase si sono verificate condizioni particolari: la temperatura dell’asfalto, infatti, tendeva a scendere rapidamente per via della notte che stava sopraggiungendo. Ed è proprio questo aspetto che ha lasciato qualche timore agli uomini di Maranello.

Ferrari SF-24: il calo termico delle qualifiche è un problema in più da affrontare
Con la sua consueta lucidità quando si tratta di commentare gli aspetti tecnici, Carlos Sainz ha spiegato che le basse temperature restano un piatto difficilmente digeribile per la SF-24: “Come sempre, quando la temperatura dell’asfalto scende e abbiamo le gomme morbide, diventa più difficile per noi”. Questa l’osservazione del pilota che lunedì svolgerà il filming day per la Williams, dicendo addio al rosso.
Sainz non ha fatto altro che descrivere il contesto operativo entro cui si svolgeranno le qualifiche: tra le cinque e le sei locali la pista di Yas Marina sarà illuminata dalle luci artificiali, e quindi le temperature dell’aria e dell’asfalto saranno relativamente basse, una condizione che la Ferrari tende a soffrire specie se abbinata con il compound C5 che Pirelli ha portato per l’occasione.
Il terzo e ultimo turno di libere, quello che servirà a definire l’assetto prima dell’ingresso nel regime di Parco Chiuso, si disputerà invece con i favori della luce solare e temperature più elevate. Praticamente, la Ferrari non avrà una sessione di test nella quale girare nelle condizioni in cui la vettura faticherà di più. Una situazione comune a tutti, ma che per la monoposto italiana tende a generare più problemi.
Una variabile in più da gestire per gli uomini del Cavallino Rampante, che cercano di rimanere aggrappati al treno iridato, ormai troppo veloce per immaginare di salirci al volo. In Formula 1 le variabili sono all’ordine del giorno, così come i colpi di scena. Tuttavia, in questa fase è difficile immaginare che la McLaren possa perdere il titolo, viste le prestazioni di ieri e il vantaggio in classifica. Lando Norris e Oscar Piastri hanno mostrato una MCL38 in grande spolvero, dominando la scena.
Crediti foto: Scuderia Ferrari HP