La salute mentale, nella società odierna, è un tema delicato e importante, che non dovrebbe avere schieramenti politici, né essere banalizzato come una questione “woke” o un problema riservato a chi è debole. La verità è che riguarda tutti, indipendentemente dalla posizione sociale o dalla percezione di forza.
Uno dei principali promotori della consapevolezza sul tema è proprio Sebastian Vettel, quattro volte campione del mondo di Formula 1. Proprio ieri abbiamo parlato di come Lando Norris, pilota della McLaren, sia spesso il bersaglio preferito degli hater, siano essi fan, appassionati o addetti ai lavori. Approfondimento qui: F1 – Lando Norris: una vita fatta di scale.

Vettel come sostegno a Norris
Sebastian Vettel è da tempo impegnato in prima linea su temi legati ai diritti civili, umani e ambientali. Durante l’iniziativa “Race 4 Women”, volta a sostenere le pilote arabe, in un’intervista rilasciata a Reuters ha espresso parole di sostegno nei confronti di Lando Norris:
Fare autocritica non è un segnale di debolezza. Anzi, l’eroismo nella narrazione dietro ai piloti di F1 va anche bene. Però parlare dei propri problemi e delle proprie debolezze, come ha fatto Norris, è un’altra faccia dell’eroismo. Il segnale è ottimo, lo ritengo un enorme passo in avanti. Quello di Norris è un vero e proprio modello di comportamento, che qualcuno potrebbe anche attaccare ma che rappresenta un progresso. I piloti sono persone, come tutti. E, come tutti gli altri, anche noi abbiamo problemi normali.
Durante la conferenza stampa del Gran Premio d’Arabia Saudita a Jeddah, il pilota di Bristol ha ringraziato Vettel per il suo sostegno.

Considerazioni finali: Norris, Hadjar e Helmut Marko
Il Campionato Mondiale di F1 è iniziato con le lacrime di Isack Hadjar, in seguito a un errore durante il giro di formazione, con il solo Anthony Hamilton a rincuorarlo. Puoi leggere l’episodio qui: F1 – Helmut Marko e Anthony Hamilton.
Helmut Marko, uomo d’altri tempi, non ha mai mostrato particolare sensibilità verso la questione della salute mentale e si è dimostrato piuttosto ruvido nei confronti del giovane pilota, con Carlos Sainz unico a prenderne le difese: Carlos Sainz difende Hadjar.
L’opinione pubblica si è schierata a favore di Hadjar, ma lo stesso non accade nei confronti di Norris, “colpevole” solo di non riuscire – almeno per ora – a sfruttare appieno il potenziale della sua McLaren. Al contrario, viene spesso sbeffeggiato, mentre il suo compagno di squadra, Oscar Piastri, è lodato per il suo atteggiamento “freddo”, un concetto che lascia spazio a molte interpretazioni.
Dobbiamo allora decidere quali piloti vogliamo vedere: esseri umani, con emozioni e fragilità, oppure robot senz’anima. Stiamo dalla parte di Sebastian Vettel o da quella di Helmut Marko?
Crediti foto: McLaren, F1