I più attenti – e forse musicalmente colti, lasciatemelo dire – avranno sicuramente colto la citazione nel titolo. “The sands of time were eroded by the river of constant change”. Così si chiude la monumentale Firth of Fifth tratta da Selling England by the Pound, un capolavoro assoluto dei Genesis dell’era Hackett-Gabriel. Mi piaceva aprire questo articolo con la musica che scandisce la mia vita e accompagna le mie giornate di lavoro, perché quanto sta accadendo in Formula 1 ricorda proprio quel flusso di costante cambiamento.
Mi riferisco al corpus normativo del 2026, che era stato annunciato in pompa magna qualche mese fa. Tuttavia, era stato detto, in fase di presentazione, che alcune modifiche sarebbero giunte nel tempo, poiché il testo pubblicato dalla Federazione Internazionale dell’Automobile doveva passare sotto la verifica degli organi nei quali il processo decisionale si compie: il Consiglio Mondiale del Motorsport e la F1 Commission.
Passare per questi enti significa dibattere e, come accade a una proposta di legge che arriva in Parlamento con un testo scritto dal soggetto politico che la presenta, trasformarsi a suon di emendamenti, modifiche e variazioni sul tema. Processo da cui poi scaturisce il testo ufficiale pubblicato in Gazzetta Ufficiale, momento in cui la norma comincia a produrre i suoi effetti nell’ordinamento giuridico.
Tornando alla Formula 1, quanto mostrato da chi redige le regole mesi fa non aveva soddisfatto appieno le scuderie, che subito si erano messe al lavoro per presentare delle proposte atte a modificare alcuni punti che il testo aveva volutamente lasciato fumosi per una futura scrittura. Una sorta di riserva di legge che pare sia stata attivata negli ultimi tempi.

F1 2026: Tombazis annuncia modifiche aerodinamiche
A dare conto del processo in atto è Nikolas Tombazis, il responsabile delle monoposto per la FIA. L’ingegnere greco, con trascorsi in Ferrari, ha spiegato che si è convenuto di fare delle modifiche alla veste aerodinamica. Il nuovo testo, che sarà presentato nelle sedi preposte, mostrerà un’ala anteriore maggiorata nell’area; a questa saranno abbinati degli endplate che ricorderanno quelli delle vetture della vecchia generazione, in voga fino al 2021.
Gli interventi non terminano qui, poiché è stata incrementata la dimensione del diffusore, che partirà un po’ più avanti e sarà generalmente più voluminoso. La carrozzeria intorno alle ruote è stata ridisegnata rispetto agli iniziali propositi, anche se in questo punto nevralgico Tombazis afferma che ci sarà ancora da fare, così come nella zona più arretrata della vettura. L’ingegnere ha detto che si sta cercando di accelerare i tempi, perché il tutto dovrà essere ratificato nel prossimo Consiglio Mondiale del Motorsport.
In effetti, non c’è molto tempo, poiché le squadre potranno lavorare sulle macchine 2026 dal primo gennaio dell’anno prossimo, una scadenza che arriva praticamente tra due mesi. Quindi, è tempo di darsi una mossa per definire il quadro operativo entro il quale gli ingegneri delle scuderie si possono muovere.
F1 2026: vetture prestazionalmente più vicine a quelle attuali
Questi interventi messi in cantiere, secondo Tombazis, dovrebbero aggiungere circa 50 punti di carico aerodinamico. Se fino a qualche mese fa si stimava che le performance delle monoposto 2026 potessero essere inferiori del 40% rispetto a quelle attuali, ora il tecnico afferma che dovremmo essere intorno a un 15% in meno. Questo si traduce in un tempo sul giro che dovrebbe essere molto vicino a quello attuale.
Trattandosi di macchine allo stato embrionale, è possibile che le distanze siano ancora più ridotte e che, in poco tempo, si possa tornare agli stessi livelli di performance attuale; cosa che è successa in questo 2024, in cui su alcune piste si sono migliorati i tempi del 2021.
Il legislatore si è reso conto che poteva esserci una perdita media di oltre due secondi al giro, che in alcuni tracciati poteva arrivare addirittura a quattro o cinque secondi. Una situazione che avrebbe fatto somigliare le Formula 1 alle Formula 2, cosa inaccettabile per la massima categoria del motorsport, che deve tutelare la sua unicità. Il testo normativo, quindi, verrà fissato anche per permettere alle squadre di definire i propri proto-progetti in chiave 2026.
Questa vicenda ci dice che l’interlocuzione tra chi scrive le regole e chi le deve “subire” è stata positiva, arrivando a un punto di sintesi che non può far altro che bene alla Formula 1, una disciplina in costante mutamento, ma che ha bisogno dei suoi paletti fissi a cui ancorarsi.
Crediti foto: FIA
Immagine copertina: Chris Paul Design