La FIA è tornata a discutere la controversa questione delle “Flexi-Wings”. Il concetto di aeroelasticità ha generato polemiche negli ultimi anni. Dopo i limiti imposti alla McLaren nella stagione 2024, i regolamenti per le ali posteriori saranno ulteriormente inaspriti nel 2025. Tuttavia, per quanto riguarda le ali anteriori, non è stato trovato un accordo sui test di stress più severi e rimarrà inalterato lo status quo. Una vittoria per Woking, Mercedes e Ferrari, una sconfitta – piuttosto sonora – per Red Bull che chiedeva un inasprimento delle verifiche statiche.
I team si sono opposti a modifiche dell’ultimo minuto, dato che un cambiamento così tardivo avrebbe potuto condizionare negativamente lo sviluppo delle vetture. Per evitare complicazioni, la FIA ha deciso di rinviare ulteriori restrizioni al 2026. Le ali flessibili restano fondamentali per l’equilibrio aerodinamico, campo in cui la MCL38 ha avuto la meglio della Red Bull RB20 che non si è saputa adattare. Lo abbiamo spiegato in questo focus: leggi qui.
Sul fronte delle limitazioni ai test aerodinamici (Aerodynamic Testing Regulation), la McLaren, campione in carica, dovrà affrontare maggiori restrizioni rispetto a Red Bull e Ferrari. La Red Bull, terza nella classifica finale del 2024, beneficerà di più tempo in galleria del vento e test CFD, un vantaggio che potrebbe aiutarla a recuperare competitività nel 2025. Stesso discorso si faccia per Mercedes che passa dalla seconda alla quarta posizione in griglia
Interessante è anche la posizione della Cadillac, il team americano che entrerà ufficialmente in Formula 1 nel 2026. Secondo indiscrezioni in attesa di conferma, dovrà rispettare già dal 2025 le stesse restrizioni aerodinamiche della Sauber, ultima classificata nel 2024. Questa mossa mira a livellare il campo tra le squadre di nuova entrata e quelle già consolidate. Una decisione che potrebbe generare molte difficoltà al team esordiente.
Posizione in classifica | % ATR | Corse wind tunnel | Gettoni CFD |
1 | 70 | 224 | 1400 |
2 | 75 | 240 | 1500 |
3 | 80 | 256 | 1600 |
4 | 85 | 272 | 1700 |
5 | 90 | 288 | 1800 |
6 | 95 | 304 | 1900 |
7 | 100 | 320 | 2000 |
8 | 105 | 336 | 2100 |
9 | 110 | 352 | 2200 |
10 | 115 | 368 | 2300 |
Dal 2025, il punto bonus per il giro più veloce in gara sarà abolito. Introdotto nel 2019, il sistema non ha prodotto l’effetto sperato in termini di spettacolo e strategia. Questa modifica rappresenta un passo verso una semplificazione delle regole sportive, concentrando l’attenzione dei team su altri aspetti decisivi per la competizione. Si prova, inoltre, a superare fastidiosi conflitti d’interesse mai del tutto archiviabili.
Un’altra novità riguarda i giovani piloti: le sessioni obbligatorie del venerdì saranno raddoppiate. Ogni team dovrà dare spazio ai talenti emergenti per due sessioni di FP1 durante la stagione.
Le gare sprint manterranno il loro formato nel 2025, ma con un cambiamento nel calendario: Spa-Francorchamps sostituirà Spielberg (Red Bull Ring) tra le sei sedi previste. Le altre gare sprint si terranno a Shanghai, Miami, Austin, San Paolo e Qatar.
Per quanto riguarda il calendario generale, sarà replicato il modello a 24 gare che è lo standard che Liberty Media intende mantenere anche nel futuro. La stagione inizierà a Melbourne, come accadeva fino a qualche tempo fa. Gli appuntamenti del Medio Oriente slitteranno ad aprile per non sovrapporsi con il Ramadan. Non ci saranno nuovi circuiti.
Con queste piccoli novità, la stagione 2025 punta a consolidare la variabilità emersa l’anno passato. Con regole tecniche ferme e gruppi propulsori-trasmissioni di fatto congelati, non ci si attende che un soggetto possa imporre la sua legge al resto del gruppo con distacchi importanti. Anche perché molti team potrebbero dirottare risorse al 2026 anno in cui i pilastri della Formula 1 riceveranno un bello scossone.
Le vere novità si osserveranno sul fronte line-up. Non solo il passaggio di Lewis Hamilton in Ferrari e quello di Carlos Sainz, c’è una vera e propria infornata di giovani talenti che è andata a “svecchiare” la Formula Uno e a rivoluzionare gli assetti di praticamente tutte le squadre ad eccezione di Aston Martin e dei campioni in carica della McLaren.
Crediti foto: Formulacritica, Scuderia Ferrari
Partenopeo Classe 1977 con formazione nell’ambito delle Relazioni Internazionali. La passione per il motorsport nasce sin dalla prima adolescenza. Proprio questa forte pulsione mi ha portato, negli anni, a volermi cimentare con la narrazione di ciò che circonda la Formula Uno. Ho fatto parte, come fondatore, di diversi progetti editoriali a tema: MotorQube, Fatti di Motori, Undici Metri; esperienze chiusesi ma che mi hanno permesso di approdare in FormulaUnoAnalisiTecnica. Realtà nella quale, per cinque anni, ho ricoperto il ruolo di caporedattore e coordinatore. Nel gennaio del 2024 ho deciso di rimettermi in gioco creando Formulacritica.it, un contenitore plasmato sulle mie necessità espressive che ho voluto impostare su un modo di raccontare il motorsport diverso, votato all’analisi concettuale del fenomeno. In parallelo curo un altro figlio editoriale: PuntoNapoli. A tempo perso pesto sui tamburi e sui piatti di una batteria e provo a dare del tu a un paio di bassi elettrici. Con risultati rivedibili. La musica e il prog-rock sono un’altra ragione di vita. Ne parlo su No Limits Radio nello spazio denominato "Blog To The Edge" del quale esistono proiezioni sui principali social network e su YouTube.
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