Negli ultimi due giri del Gran Premio di Singapore, il pilota della Ferrari, Lewis Hamilton, ha dovuto fronteggiare un guasto ai freni che lo ha costretto a tagliare numerose curve. Ha lasciato la pista molte volte, ricevendo anche la bandiera bianco-nera come avvertimento. Nonostante il problema, ha tagliato il traguardo di 0.4 secondi davanti ad Alonso.
Subito dopo la gara, l’inglese, accompagnato dal direttore sportivo della Ferrari, Diego Ioverno, é stato convocato dai commissari FIA per violazione dell’Articolo 33.3 del Regolamento Sportivo della Formula 1 (lasciare la pista senza motivo giustificabile) e dell’Articolo 12.2.1 i del Codice Sportivo Internazionale, in base alla Nota 21.1 del Direttore di Gara.
Hamilton ha spiegato che stava gestendo un’emergenza di sicurezza per evitare un blocco totale dei freni, invocando cause di “forza maggiore”. La Ferrari ha fornito telemetria, video onboard e radio che dimostrano il problema meccanico.
I commissari hanno riconosciuto il guasto, ma non lo hanno ritenuto una “ragione giustificabile” secondo le linee guida sulle esenzioni (Driving Standards Guidelines). Hanno applicato la penalità standard per infrazioni multiple ai track limits: 5 secondi aggiunti al tempo finale. La decisione emessa entro un’ora dalla bandiera a scacchi e non è stata contestata da Hamilton o dal team.
Il comunicato ufficiale FIA: “Il pilota ha lasciato la pista diverse volte mentre gestiva un problema ai freni. Tuttavia, dopo ulteriori indagini, i commissari hanno ritenuto che questo non fosse una ragione giustificabile e hanno applicato la penalità usuale. Non è stato contestato dal team o dal pilota“.

Chi taglia i track limits ha un vantaggio per la FIA. Ma Lewis Hamilton era il più lento in pista
Solitamente, se una monoposto oltrepassa la riga bianca con tutte e quattro le ruote, a norma di regolamento FIA, è un superamento dei track limits. Anche se, nel caso, il pilota in questione non ha tratto alcun beneficio. Il caso di Lewis Hamilton è emblematico. L’inglese ha perso una miriade di secondi, tanto da essere recuperato da Alonso.
I commissari di gara pur avendo riconosciuto la forza maggiore – il guasto ai freni – ha ritenuto che l’inglese abbia comunque lasciato la pista senza alcuna motivazione valida. Ma se i giudici di gara hanno riconosciuto la causa di forza maggiore e la monoposto di Hamilton aveva un danno ben visibile, perché non hanno esposto la bandiera nera col pallino arancione che obbliga il pilota a fermarsi ai box, dato che la sua auto aveva un grave danno che poteva essere pericoloso per lui e per gli altri?
In quel caso Lewis Hamilton, era obbligato a fermarsi per un pit-stop, o in una via di fuga del circuito di Singapore e, in entrambi i casi, avrebbe significato il ritiro.
Il caso di Lando Norris e Kevin Magnussen visti dalla FIA
Da Abu Dhabi 2021 in poi, il regolamento della FIA è un guazzabuglio di norme con cavilli che si contraddicono l’uno con l’altro e sono spesso incomprensibili non solo per il grande pubblico, ma anche per gli addetti ai lavori.
Il pilota della McLaren Lando Norris ha corso l’intera gara di Singapore con l’end–plate, la bandella laterale dell’alettone anteriore, piegata e malconcia dopo il contatto iniziale con la Red Bull di Max Verstappen. I giudici di gara, molto probabilmente con le rassicurazioni da parte della squadra di Woking, hanno optato di non segnalare la cosa con la bandiera nera col pallino arancio.

Ma una situazione simile, capitò a Kevin Magnussen, sempre a Singapore, 3 anni fa. Il driver della Haas ebbe lo stesso danno dell’inglese della McLaren, ma la bandella era molto più aperta rispetto a quella di Norris. In quel caso, i commissari decisero di esporre la bandiera nera col pallino arancione e obbligarono il danese a fermarsi ai box.

In tre casi di danni alla monoposto, solo uno ha ricevuto la “grazia”, mentre negli altri due Lewis Hamilton ha ricevuto una penalità di 5 secondi per i track limits causati da una forza maggiore (situazione pericolosissima tra l’altro ma ben gestita dall’inglese) e Magnussen costretto a fermarsi ai box.
Possiamo solo criticare questo regolamento che è un vero e proprio rompicapo. Chi lo ha scritto, purtroppo, avrà sempre ragione e noi, attoniti, sempre torto.
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