Commissari permanenti in F1, una richiesta che si fa sempre più pressante e che finalmente trova orecchie pronte ad ascoltarla? Stavolta non si tratta di un apparato uditivo qualunque: è direttamente il presidente della FIA, Mohammed Ben Sulayem, ad aver recepito i tanti messaggi che arrivano dalle fonti più disparate. Tra queste c’è quella che riporta a George Russell, esponente di spicco della GPDA, che si è scagliato contro il sistema delle rotazioni.
“Quando le cose si riducono all’interpretazione e riguardano la coerenza, si può sostenere che, se si dovessero avere gli stessi commissari settimana dopo settimana, questa sarebbe migliore perché interpretano le cose allo stesso modo e i piloti capiscono esattamente cosa aspettarsi in una determinata circostanza“, ha sottolineato il pilota Mercedes.
“Quindi mi sento, ancora una volta, non a nome dei piloti, ma dal punto di vista personale, di affermare che ora siamo a un punto in questo sport in cui abbiamo bisogno di un commissario professionista a tempo pieno, che guadagni un vero stipendio“.

Commissari permanenti in F1: tutta questione di soldi
Cosa blocca il tutto allora? Loro, sempre loro: i soldi. Il numero uno di Place de la Concorde, nel suo solito stile tagliente, ha osservato quanto segue: “È un discorso molto bello. Ma quando dicono professionale non vogliono pagare per questo“.
Il presidente ha rincarato la dose osservando che i piloti ricevono stipendi stellari, che vengono spesi senza che nessuno della Federazione o di qualsiasi altro ente metta bocca. Parimenti, Ben Sulayem vorrebbe che i conducenti non criticassero le risorse finanziarie della federazione e come queste vengano spese.
L’ex rallista emiratino non esclude che si possa valutare un cambiamento, ma sottolinea che per formare gli steward serve tempo e, soprattutto, sono necessarie risorse finanziarie. “Gli steward non crescono sugli alberi“, ha dichiarato ad Autosport.
“Ci vuole tempo per educarli. Ci vuole tempo per addestrarli. E poi li fai evolvere. Capisco il punto di averli, forse, come nella Premier League, dove gli arbitri sono pagati. Ma non abbiamo i soldi per farlo. Quindi dobbiamo anche stare molto attenti a ciò che faremo. Finché sono impegnati, corretti e addestrati correttamente, allora ci saranno steward che vanno e vengono“.

Commissari permanenti in F1: la FOM è fredda
Ben Sulayem afferma quindi che i commissari attuali sono ben preparati e che l’idea di contemplare un collegio giudicante fisso non dipende dall’ente parigino. È qualcosa che deve stabilire la FOM, provvedendo a reperire le necessarie coperture finanziarie per dare il via a questo cambio di paradigma.
La sensazione è che anche questa volta la questione verrà rinviata a data da destinarsi, segno evidente che chi detiene il potere di stabilire le regole del gioco non sia poi così interessato a cambiare la situazione.
D’altro canto, con la rotazione degli steward si mantiene una giurisprudenza poco coerente, cosa che, se proprio vogliamo essere cattivi, è funzionale alla necessità di tenere sempre acceso lo spettacolo con decisioni a volte poco comprensibili. Proprio oggi, 12 dicembre, ricorre l’anniversario di una delle pagine di diritto sportivo meno nobili della storia della Formula 1…
Crediti foto: Mercedes-AMG Petronas F1 Team, FIA