GP Brasile 2024, anteprima – Interlagos (leggi il programma completo) chiude il triple header, le cui prime due tappe sono state vinte da una Ferrari che si sta letteralmente esaltando con l’aria americana. La SF-24 ha superato l’esame di maturità dopo aver introdotto il nuovo fondo a Monza (leggi l’analisi). Servivano contesti diversi rispetto a quelli visti subito dopo la pausa estiva, e Austin e Città del Messico hanno dato indicazioni molto incoraggianti: Maranello punta dritta a vincere il Campionato del mondo Costruttori.
Ora il Circus si sposta sul circuito intitolato a Carlos Pace, un tracciato vecchio stile con caratteristiche differenti rispetto ai due precedenti. Innanzitutto, cala l’altitudine: dagli oltre 2200 metri di Città del Messico si passa a circa 800 metri, anche se non siamo ancora a livello del mare. Aerodinamica e motori ne risentiranno meno, anche se ci saranno comunque implicazioni, soprattutto per il turbo, che sarà nuovamente sottoposto a sforzi superiori alla media.
La vera novità del weekend è il ritorno al format sprint. Questo significa che riemergeranno sfide come quella di centrare il giusto setup con una sola sessione di prove libere a disposizione prima delle qualifiche sprint del venerdì pomeriggio, una difficoltà in più che i team dovranno affrontare. Si prevede, quindi, che ci saranno pochi aggiornamenti, poiché quelli portati ad Austin hanno generato non poche difficoltà per Mercedes, Red Bull e McLaren, la squadre che hanno innovato
Un aspetto comune con le due piste precedenti, ma al tempo stesso una novità, è il nuovo asfalto. Se al COTA e all’Hermanos Rodriguez si era intervenuti con interventi localizzati seppur ampi, qui parliamo della totale riasfaltatura del tracciato di 4309 metri, inclusa la pit lane.
L’operazione è stata completata da poco e per ovviare ai problemi tipici di un’asfaltatura recente, il manto è stato lavato con acqua ad alta pressione per eliminare la lucentezza tipica del bitume nuovo. Asfalto fresco e lavaggio ad alta pressione determineranno un aumento dell’abrasività della superficie. Questo farà sì che i dati raccolti nelle ultime due stagioni, con le vetture a effetto suolo, saranno poco utili per definire l’assetto, una manovra resa ancora più complicata dalla presenza del weekend sprint.
GP Brasile 2024, preview: le indicazioni della Pirelli
Per l’occasione, Pirelli ha portato la gamma più morbida della proposta 2024: C3 (hard – bianca), C4 (media – gialla) e C5 (morbida – rossa).
Una delle specificità del circuito di Interlagos è il suo tracciato antiorario, composto da 15 curve. Questo tracciato presenta sfide strategiche significative. Solitamente, la tattica migliore è quella a due soste, ma questo piano può essere stravolto dalle frequenti safety car e da un meteo molto variabile, che in questo fine settimana potrebbe includere piogge intense.
Per quanto riguarda le sollecitazioni sulle gomme, secondo le valutazioni di Pirelli, Interlagos non presenta valori estremi. Su una scala da 1 a 5, ben cinque parametri ottengono un valore mediano: trazione, grip dell’asfalto, stress sulle gomme, frenata e spinta laterale. L’abrasività dell’asfalto è valutata 2 su 5, mentre la downforce richiesta nelle caratteristiche curve brasiliane si attesta a 4.
Questi fattori portano le scuderie a preferire le mescole più morbide, motivo per cui spesso optano per due soste. Quest’anno, tuttavia, ci sono altri due parametri da considerare: il primo è l’evoluzione della pista, che Pirelli indica al massimo (5) a causa del nuovo asfalto; il secondo è il meteo, che potrebbe accentuare il primo aspetto, dato che la pioggia potrebbe lavare via l’aderenza acquisita dall’asfalto.
Le gomme da bagnato, intermedie e full wet, potrebbero dunque essere protagoniste di un fine settimana cruciale per l’economia del campionato del mondo 2024, che vede due classifiche molto strette e ancora aperte a qualsiasi risultato.
Prima delle prove libere, Pirelli ha fissato le pressioni nominali a 24 psi per le gomme anteriori e 22 psi per le posteriori, con un camber di -3,0° all’avantreno e -1,75° al retrotreno.
Crediti foto: Pirelli Motorsport