McLaren ha annunciato ufficialmente il suo ritorno nel Campionato del Mondo Endurance (WEC) a partire dalla stagione 2027, segnando un significativo passo avanti nelle ambizioni sportive della scuderia britannica. Il CEO di McLaren Racing, Zak Brown, ha espresso con entusiasmo questa decisione, dichiarando: “Siamo tornati“.
Quel 1995
Con il ritorno McLaren nel WEC, torna alla mente di molti quella prestigiosa vittoria alla 24 Ore di Le Mans del 1995 con la leggendaria F1 GTR. Una vettura progettata per la strada ma magistralmente portata al trionfo da Masanori Sekiya, Yannick Dalmas e JJ Lehto. A distanza di 32 anni l‘obiettivo sarà lo stesso, puntare ancora una volta alla vittoria.
Grazie a quella vittoria, McLaren è l’unico team nella storia ad aver conquistato la “Triple Crown” del motorsport: il GP di Monaco, la 500 Miglia di Indianapolis e la 24 Ore di Le Mans. Inoltre, l’unico team a raggiungere il successo su tre fronti del motorsport negli ultimi 100 anni.
Le aspettative
L’annuncio è arrivato in un momento di grande fermento per il WEC, con numerosi costruttori di alto profilo protagonisti nella classe Hypercar. Vincere in questo caso, vuol dire tutto, vuol dire prestigio tra i costruttori. Zak Brown ha anche sottolineato l’importanza di questo ritorno, evidenziando l’ambizione di McLaren di competere ancora una volta per la “Triple Crown”.
McLaren è determinata a riaffermarsi come protagonista nelle competizioni di durata, parallelamente alla F1. La volontà è quella di aggiungere nuovi capitoli alla sua illustre storia nel motorsport. Brown punta a costruire una squadra solida anche nel WEC, proprio come ha fatto negli altri campionati.
Il motivo
McLaren ha già scritto pagine memorabili nella storia delle corse di durata, per Brown, tornare nel WEC significa riattivare quel DNA vincente. Le nuove regole tecniche LMDh e LMH permettono ai costruttori di competere sia nel WEC sia nell’IMSA con lo stesso prototipo, rendendo l’investimento più sostenibile. Brown vede questa convergenza come una finestra storica, o meglio, meno barriere economiche e tecnologiche, più spazio per entrare e puntare in alto.
McLaren svilupperà il proprio prototipo LMDh insieme a Dallara, uno dei costruttori più esperti nel panorama delle vetture da Endurance. Brown sa che, con un telaio solido e una base motore derivata dall’Artura (V6 biturbo), la competitività sarà alla portata sin da subito, niente è lasciato al caso.
Un approccio multipiattaforma consente sinergie tecniche, gestione efficiente delle risorse e visibilità globale. E soprattutto, Brown ha già dimostrato di saper costruire team vincenti in tempi rapidi.
Il momento di Zak Brown
Brown non è un sognatore. È un manager abituato a ragionare per obiettivi concreti, e la sua visione ha già trasformato la McLaren Racing in una struttura multisportiva, capace di essere competitiva in F1, IndyCar, Formula E e Extreme E. Ora è il momento dell’Endurance, e l’obiettivo non è partecipare, ma vincere.
C’è un piano chiaro, partner solidi, una tradizione da onorare e la ferma volontà di tornare a vincere tutto. Il 2027 può sembrare lontano, ma per chi lavora a ritmi da gara, è domani. E quando Zak Brown dice che possono farcela, forse vale davvero la pena scommettere che ci riusciranno.
Foto Credit McLaren Racing.