La parte conclusiva del Mondiale 2025 sta per iniziare e Zak Brown è arrivato in Nevada col lanciafiamme ad accendere il clima. Il numero uno di McLaren ha scelto Las Vegas – primo appuntamento del trittico finale – per lanciare un messaggio diretto a Max Verstappen, definendolo un pilota “bullo” e spesso “oltre il limite” nelle fasi più dure dei duelli in pista. Parole tutt’altro che leggere, accompagnate da un’ulteriore stoccata: secondo Brown, Lewis Hamilton dovrebbe avere oggi otto titoli iridati.
Le dichiarazioni arrivano a un anno esatto dal siparietto avvenuto sempre a Las Vegas, quando Verstappen si concesse un commento pungente in diretta TV mentre Brown si avvicinava per congratularsi con lui dopo il quarto titolo mondiale. Un precedente che ha lasciato qualche scoria e che sembra essere tornato al centro della scena.
Nel dialogo riportato dal Telegraph, Brown non pone in dubbio il valore sportivo dell’olandese, ma insiste sulla sua interpretazione estrema dei duelli ravvicinati. Il manager americano cita apertamente gli episodi che hanno segnato la battaglia mondiale del 2021, indicando il Brasile come esempio più emblematico del suo modo di correre. Una manovra, quella su Hamilton a Interlagos, rimasta non del tutto puntiva. E proprio su Lewis dichiara di ritenerlo un otto volte iridato. Così da gettare ombre sul primo titolo del campione di Hasselt.

L’accusa di arroganza, però, è quella che colpisce maggiormente. Brown evidenzia come, nei momenti più intensi della competizione, Verstappen lasci emergere un atteggiamento che va oltre la pura determinazione. Un tratto caratteriale che, secondo lui, accomuna molti grandi campioni, ma che nel caso dell’olandese tende a trasformarsi in un surplus di aggressività.
“Non voglio togliere nulla a Max. È un quattro volte campione del mondo”, spiega Brown, “ma in alcuni frangenti ha varcato il limite. Le sue difese su Lewis in Brasile sono state eccessive. E quando entra in modalità combattente, viene fuori anche una certa arroganza. È qualcosa che abbiamo già visto in altri piloti leggendari, ma resta un punto critico”.
La battaglia psicologica di Zak Brown attecchirà con Verstappen?
Parole pesanti, che non sembrano casuali. Con McLaren ancora teoricamente in corsa per un colpo di coda iridato e Verstappen unico ostacolo reale, l’impressione è che Brown stia cercando di muovere anche la partita psicologica. Il margine da recuperare – 49 punti quando ne restano 83 in palio – è enorme, ma non tale da cancellare l’idea che l’olandese possa rientrare nella lotta. E Brown lo sa.

Non è la prima volta che il CEO McLaren utilizza la comunicazione come arma strategica, e la tempistica delle sue dichiarazioni lascia pensare a un tentativo di mettere pressione al pilota Red Bull proprio nel momento decisivo. Anche perché, quando si parla di aggressività e nervi tesi, Verstappen ha spesso dimostrato di reagire a modo suo: o trasformando le critiche in prestazioni schiaccianti, oppure entrando in un circolo di tensione che può aprire qualche spiraglio agli avversari.
In ogni caso, con tre weekend consecutivi e il Mondiale ancora matematicamente aperto, le parole di Brown potrebbero rappresentare la prima avvisaglia di un finale stagione che non vuole essere ricordato come routine, ma come una battaglia vera. E questa volta, almeno fuori dalla pista, il primo colpo l’ha tirato McLaren. Attendiamo la risposta dell’olandese.
Crediti foto: Oracle Red Bull Racing
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