Con il ritorno di Liam Lawson al volante della VCARB, Helmut Marko ha ottenuto che un pilota del vivaio Red Bull tornasse a operare a pieno titolo nell’ecosistema del gruppo austriaco. Questo passo porta a pensare che, nel prossimo futuro, Sergio Perez possa incontrare qualche difficoltà, visto che si potrebbe dare precedenza a chi è cresciuto, formandosi, nello junior team dei campioni del mondo in carica.
Tuttavia, far parte di questo gruppo di piloti non garantisce automaticamente la permanenza. Alla fine, ciò che conta è sempre il rendimento in pista, e Helmut Marko, che gestisce il programma driver, ha aspettative molto elevate. Nemmeno il tempo di annunciare lo switch tra Lawson e Ricciardo che il consulente austriaco ha iniziato a parlare di Yuki Tsunoda, un altro pilota sotto la valutazione da parte dei vertici del team.
Con il pilota neozelandese, Marko ha dovuto agire in fretta, poiché c’era una clausola di rescissione che poteva attivarsi se non gli fosse stato assegnato un posto entro la fine di settembre 2024. Questa è stata la condanna di Daniel Ricciardo, che ha pagato per le sue scarse prestazioni. Tuttavia, lo stesso destino avrebbe potuto toccare anche a Tsunoda il quale, invece, sta vivendo una stagione molto positiva, anche se non abbastanza da convincere completamente l’ex pilota di Graz.

Tsunoda – Lawson: amici-rivali per un posto in red Bull?
Il vulcanico pilota nipponico ha ottenuto un rinnovo contrattuale per un’altra stagione, e correrà nuovamente in VCARB, pur non essendo mai stato seriamente considerato per il secondo sedile della Red Bull, nonostante le numerose difficoltà di Sergio Perez, la cui parabola prestazionale sta declinando inesorabilmente ormai da anni.
Con l’arrivo di Lawson, si apre automaticamente un confronto interno, che ha tutto il sapore di una battaglia all’ultimo colpo, poiché è diffusa l’idea che il neozelandese possa prendere il posto di Perez già dal 2025, affiancando Max Verstappen. Anche questo spiega l’anticipo del debutto di Liam in VCARB, quindi non solo per evitare l’attivazione della clausola rescissoria menzionata in precedenza.
Il fatto che i due piloti dell’ex Minardi siano contrapposti in una sorta di duello ad esclusione è stato confermato dallo stesso Helmut Marko, che evidentemente si “diverte” con questo tipo di situazioni, che generano inevitabilmente un perdente. E quindi un licenziato. Marko ha candidamente ammesso che il duello servirà per definire le due coppie di piloti delle squadre controllate da Red Bull GmbH.

Si preannuncia quindi un mini-torneo interno, nel quale potrebbe presto entrare anche Isack Hadjar, che sta ben figurando in Formula 2. Tutti contro tutti in Red Bull, che adotta un metodo ferreo e, se vogliamo, spietato per trovare finalmente un conducente capace di avvicinarsi il più possibile al livello prestazionale di Max Verstappen.
C’è un paradosso in questa storia: proprio Daniel Ricciardo, licenziato, è il pilota che nel corso della sua carriera ha messo più in difficoltà il tre volte campione del mondo. Tuttavia, quei tempi sono lontani, soprattutto perché l’australiano, specialmente con l’introduzione delle vetture ad effetto suolo, non è riuscito a ritrovare le prestazioni del passato.
Sarebbe stato interessante vedere come Daniel si sarebbe adattato alle vetture del 2026, ma il tempo è scaduto, almeno in Red Bull. Chissà, però, che “The Honey Badger” non possa rientrare dalla porta di servizio, chiudendo la carriera in modo meno traumatico.
Nel frattempo, per Tsunoda si prospettano tempi difficili, poichè gli occhi dei dirigenti Red Bull saranno puntati sul duo della VCARB, dal quale probabilmente uscirà il secondo driver Red Bull per il 2026, se non addirittura già per il 2025, visto che la posizione di Sergio Perez è sempre più traballante.
Crediti foto: Oracle Red Bull Racing, VCARB