La mancata promozione di Yuki Tsunoda in Red Bull per la stagione 2025 ha sollevato più di un interrogativo nel paddock. Nonostante convincenti prestazioni offerte negli ultimi anni in cui è andato in crescendo, il team di Milton Keynes ha preferito puntare su Liam Lawson. Una scelta, questa, che ha generato discussioni visto che l’australiano è stato battuto proprio dal nipponico negli ultimi due campionati, qundo è subentrato in corsa.
La situazione di Tsunoda appare particolarmente delicata: non solo ha perso l’opportunità di salire sulla Red Bull, ma il vincolo contrattuale con la scuderia austriaca gli ha impedito di esplorare altre alternative nel mercato piloti. A peggiorare il quadro, il supporto di Honda – che in passato ha giocato un ruolo importante nella sua carriera – si è notevolmente ridotto, come confermato dal presidente di Honda Racing, Koji Watanabe.

Yuki Tsunoda penalizzato dalle dinamiche di mercato
Negli ultimi anni, il pilota della VCARB ha dimostrato un livello di competitività elevato, battendo diversi compagni di squadra e consolidandosi come un pilota affidabile. Le sue performance contro Nyck de Vries e Daniel Ricciardo – e successivamente contro lo stesso Lawson – ne hanno accresciuto il valore di mercato.
Si vocifera che lo scorso anno sia stato nel mirino di team come Haas e Audi, ma la decisione della Red Bull di esercitare l’opzione sul suo contratto ha chiuso qualsiasi possibilità di trasferimento per il mondiale che sta per iniziare. Questo lo mette ora in una posizione complessa: con pochi sedili disponibili per il 2026 e con la Red Bull che non sembra intenzionata a promuoverlo, il suo futuro in Formula 1 appare incerto.
Christian Horner ha già lasciato intendere che un altro anno in VCARB non sarebbe l’opzione più logica per Tsunoda, mentre Koji Watanabe ha ribadito che Honda non può più garantirgli supporto diretto:
“Ora è alla sua quinta stagione in F1 ed è da solo. Spero che prenda la decisione migliore per lui. Questa è una stagione cruciale, e il seggio del prossimo anno sarà probabilmente deciso in tempi rapidi. Credo che possa farcela, ma deve agire in autonomia. È abile e conosce bene il mondo della Formula 1, non c’è molto che possiamo fare per lui“, ha spiegato il n°1 di HRC a jp.motorsport.

Quale futuro per Yuki Tsunoda?
L’impatto di Honda sulla carriera di Tsunoda è stato spesso sopravvalutato, considerando che le sue prestazioni lo hanno reso un candidato meritevole di permanere nella Formula 1. Tuttavia, è innegabile che il supporto del colosso giapponese sia stato un vantaggio importante. Con la trasmigrazione della Grande H a Silverstone sotto le insegne della Aston Martin lo spazio per il giapponese si riduce sensibilmente poiché le posizioni di Lance Stroll e Fernando Alonso, in chiave 2026 e senza stravolgimenti oggi impronosticabili, sembrano stabili.
Con il mercato piloti che offre meno opportunità rispetto alla scorsa annata, le opzioni per Tsunoda sembrano limitate. Una permanenza in VCARB per un’altra stagione non è da escludere, soprattutto se Red Bull decidesse di utilizzare il giapponese come punto di riferimento per un’eventuale promozione di Arvin Lindblad nelle annate successive.
Anche se Tsunoda dovesse restare senza un sedile alla fine del 2025, il fatto che molti contratti scadono tra un anno potrebbe aprire nuove opportunità nel 2026. Tra l’altro non si dimentichi che l’anno prossimo debutterà un undicesimo team. Quella Cadillac che, da novello soggetto in una F1 agguerrita, potrebbe essere interessata alle prestazioni di un pilota con buona esperienza e un bagaglio velocistico non trascurabile.
Crediti foto: Visa Cash app Racing Bulls, Honda