Dopo la McLaren MCL39 (qui la review tecnica) ieri è stata svelata la Williams FW47, una monoposto intorno alla quale c’è molta curiosità, inutile negarlo, anche per la presenza nel team dell’ex ferrarista Carlos Sainz. Livrea temporanea in attesa di vedere quella definitiva che sarà mostrata il 18 di Febbraio nell’evento F175 di Londra.
Vernice pro tempore ma non camouflage, cosa che ha permesso di osservare meglio i dettagli della creatura inglese, a differenza di quanto accaduto con la conterranea vettura di Woking che ha giocato con le ombre per tenere custodite trovate che la concorrenza potrebbe mutuare. D’altro canto i due team lottano per obiettivi ben diversi e da ciò dipendono certe politiche estetiche.
Williams FW47: continuità per provare a spezzare col passato
Sembra un ossimoro, ma così non è. L’auto è diretta discendente del modello vecchio ma su alcuni espedienti prova a spingere per recuperare terreno su una concorrenza agguerrita. Bisogna ricordare che la FW47 mutua dalla Mercedes motore, trasmissione e schema sospensivo posteriore. Soluzione, quest’ultima, che anticipa i concetti che vedremo su l’ambiziosa W16.
L’anno scorso Grove aveva insistito con lo schema pull-rod smarcandosi dalla Stella a Tre Punte. Oggi è passata al push-rod sperando di trovare benefici immediati. Quali? Spostare in alto gli ammortizzatori (che non sarebbe un vero beneficio sul baricentro dell’auto, a voler essere pignoli) in modo da consentire una maggiore rastrematura delle componenti intorno alla scatola del cambio, parte, questa, non modificabile della trasmissione che, da regolamento, e come accade per i propulsori, è congelata fino all’anno venturo. La soluzione ha quindi chiare motivazioni aerodinamiche per rendere i flussi in quell’area più stabili.
Questa è forse la novità più grande in una vettura che non lascia a bocca aperta visto che appare piuttosto convenzionale. Forse una scelta precisa, alla quale ha indirettamente alluso anche James Vowles, di chi vuole concentrare le risorse sul 2026.

Sempre in materia di sospensioni, la FW47 presenta un push-rod anteriore che non segue quanto fatto con grande successo da Red Bull e McLaren e che si appresta a fare, si spera con gli stessi esiti, anche la Ferrari con la SF-25 che vedremo mercoledì prossimo e che giovedì sarà in pista a Fiorano in una giornata che seguiremo live dal tracciato modenese grazie alla presenza di un nostro inviato.
Anche in questo caso Williams è stata conservativa e non se l’è sentita di ridisegnare lo schema nell’ultimo anno dell’attuale quadro normativo. Scelta comprensibile per chi punta forte sul nuovo contesto regolamentare. Come accaduto per la McLaren, anche la FW47 accentua l’effetto anti-dive per tenere la vettura quanto più parallela al suolo nei trasferimenti di carico in frenata e accelerazione. Ora il triangolo superiore è meno scosceso e si infulcra più in alto nel mozzo della ruota.
Da annotare, in questo rapido excursus, che la bocca dell’airscope cambia leggermente nella forma mantenendo però il classico schema a tre condotti per soddisfare le richieste d’aria del V6 Mercedes.
FW47: scelte conservative ma in un quadro di generale riduzione del peso
Passando alla zona centrale, quella in cui le modifiche sono generalmente più visibili, notiamo una linea di continuità con la vettura dell’anno scorso che aveva rotto con i modelli precedenti che erano nati sulla scia del concept zero sidepod della Mercedes W13, anche se non così accentuato. Parliamo di una naturale evoluzione col solito lavoro di compattazione degli ingombri.
La vettura, che mostra un disegno diverso dell’ala anteriore, dovrebbe aver subito un’importante cura dimagrante. Il peso era uno dei problemi più seri della FW46 e delle versioni precedenti. Il risparmio su questo fronte può permettere di limare decimi importanti ed è ciò a cui hanno puntato gli ingegneri britannici.
Come già osservato per la McLaren MCL39, anche per la Williams FW47 è possibile ritenere che nei test del Bahrain fi fine Febbraio vedremo altre novità che ieri non era necessario svelare. Se la vettura papaya ha mostrato soluzioni estreme, la creatura di Grove appare molto più canonica. La continuità avrà pagato? Lo capiremo tra qualche settimana.
Crediti foto: Williams Racing