Jonathan Wheatley, figura di grande esperienza nel paddock e nuovo punto di riferimento del progetto Sauber-Audi, ha voluto sottolineare le sorprendenti somiglianze tra Max Verstappen e Gabriel Bortoleto. Un accostamento che può sembrare ardito, ma che assume consistenza se a sostenerlo è chi ha avuto modo di lavorare a stretto contatto con entrambi.
Audi ha puntato con decisione sul giovane talento brasiliano, inserendolo in un contesto che mira a consolidarsi in vista della rivoluzione imminente. La scelta di Bortoleto non è soltanto un investimento tecnico, ma rappresenta anche la volontà del team di costruire una struttura credibile e solida, capace di attirare figure di spessore. L’ingaggio di Wheatley, reduce da anni di successo con Red Bull, è il segnale più concreto di questo percorso.
Dal suo passato a Milton Keynes deriva l’autorevolezza con cui può parlare di Max Verstappen, oggi considerato uno dei piloti più completi e consistenti della griglia, capace di imporsi anche in condizioni non ottimali sul piano tecnico. Bortoleto, al contrario, si affaccia appena ora sulla Formula 1, ma Wheatley non ha esitato a tracciare un parallelo tra i due.

“Ogni pilota ha caratteristiche uniche, ma ci sono tratti che li accomunano“, ha spiegato. “Sia Max che Gabriel possiedono una velocità innata. Li vedo spesso competere al simulatore, prima e dopo i weekend di gara, ed entrambi dimostrano non solo di saper guidare al limite, ma anche di analizzare in profondità ogni aspetto della situazione“.
A colpire il dirigente è soprattutto la passione per le corse che lega i due. Un elemento che Verstappen ha ribadito ancora una volta: invece di approfittare della pausa tra Baku e Singapore, l’olandese ha scelto di scendere in pista al Nürburgring (sta guidando propri in questo momento, ndr), prendendo parte alla NLS. Un gesto che testimonia il suo approccio competitivo e la costante ricerca di sfide.

“Max ha avuto un percorso di formazione importante già con Toro Rosso, prima del salto in Red Bull. Lo conosco da quando era bambino e conosco bene la sua famiglia”, ha aggiunto Wheatley. “Gabriel lo sto imparando a conoscere ora, ma la matrice è la stessa: entrambi sono ultra-competitivi e cercano vantaggi ovunque“.
Secondo il dirigente britannico, il filo conduttore che unisce i due piloti è chiaro: “Condividono una dedizione assoluta al lavoro e un amore incondizionato per il motorsport. Se hanno un’occasione, li trovi sempre al volante di qualcosa o impegnati al simulatore“.
Crediti foto: Oracle Red Bull Racing, Sauber, F1
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