Nel cuore pulsante del Brasile, dove il circuito di Interlagos è considerato una vera cattedrale della velocità, Ferrari si prepara ad affrontare il quinto appuntamento del FIA World Endurance Championship 2025. A raccontare l’approccio alla 6 Ore di San Paolo è Miguel Molina, pilota ufficiale Ferrari e componente dell’equipaggio numero 50 insieme ad Antonio Fuoco e Nicklas Nielsen.
Tracciato insidioso
Dopo la buona prestazione alla 24 Ore di Le Mans, Molina analizza con lucidità le sfide tecniche e strategiche che attendono le 499P sui saliscendi del circuito Carlos Pace, un tracciato breve ma insidioso, che esalta le doti di guida e richiede grande attenzione nella gestione del traffico.
“Torniamo a Interlagos per la seconda volta con le nostre 499P e l’esperienza fatta lo scorso anno sarà utile per questa gara“, sottolinea il pilota spagnolo. “Questo circuito ha un layout unico nel panorama del FIA WEC: la pista è corta e si caratterizza, in particolare, per le curve a bassa velocità nel secondo e terzo settore, dove un elemento chiave è gestire al meglio il traffico. Per far bene a San Paolo, inoltre, è necessario sfruttare al meglio i pochi punti dove si può sorpassare“.
I consigli di Molina
Con i suoi 4,309 chilometri di sviluppo, 15 curve e frequenti cambi di pendenza, Interlagos è la pista più corta dell’intero campionato, ma anche una delle più complesse dal punto di vista tecnico. “Il rettilineo principale è uno dei pochi punti in cui è relativamente facile effettuare i sorpassi – spiega Molina – al termine del rettifilo le vetture s’immettono nella S Senna, seguita da Curva 3 che si effettua in piena accelerazione e porta a un secondo rettilineo dove si può cercare di guadagnare delle posizioni, specialmente in fase di staccata al termine dello stesso“.
Il secondo settore è forse il più critico, secondo il ferrarista: “Dopo Curva 5, che è molto scivolosa nonché una delle più veloci, e quindi ti obbliga a prestare molta attenzione. Fondamentale gestire al meglio le frenate, con una successione di curve inclusa la numero 8, la più lenta in assoluto, e dove si possono superare le GT all’esterno”.
Il tratto finale, in salita verso il traguardo, è un’altra sfida: “Fondamentale approcciare al meglio al meglio il tratto finale in salita, scegliendo la traiettoria perfetta, per non perdere decimi di secondo preziosi e completare il giro cercando il miglior riferimento cronometrico“.
Tappa chiave
Per l’equipaggio della 499P numero 50, la gara di San Paolo rappresenta una tappa chiave. Dopo la vittoria in Qatar e buone performance nei round successivi, l’obiettivo è tornare sul podio e accorciare le distanze dai compagni di squadra della #51, attualmente leader della classifica Piloti.
Il ritorno a Interlagos non è solo un banco di prova tecnico, ma anche un’occasione per confermare la competitività della Ferrari e chiudere con largo anticipo i discorsi nel WEC. Molina e compagni sanno che la chiave sarà un mix di aggressività e intelligenza tattica: in un tracciato così breve e tecnico, ogni dettaglio può fare la differenza. E la Ferrari vuole ancora una volta essere protagonista.
Foto Ferrari Media Centre