La Porsche 963, militante dal 2023 nel campionato nordamericano IMSA e nel Mondiale WEC, dalla sua stagione di debutto è cresciuta in maniera significativa, arrivando nel 2024 a conquistare i titoli di entrambi i campionati.
Sia in GTP che in Hypercar, quindi con due BoP differenti, la vettura tedesca ha saputo distinguersi dagli altri prototipi, cogliendo tre vittorie nel WEC (al Fuji, a Spa e in Qatar) e ben quattro nell’IMSA (a Road America, Laguna Seca, Watkins Glen e Daytona). Come ha fatto, però, la casa di Stoccarda a crescere così tanto in un lasso di tempo così ristretto?
Porsche 963, il vantaggio di avere squadre clienti
A giocare in vantaggio di Porsche è stata sicuramente la quantità elevata di vetture presenti in pista: infatti, sin dalla prima stagione, sono state schierate ben quattro 963 ufficiali, gestite dal team Penske Motorsport, aggiungendo quelle del Jota Sport, del JDC Miller-Motorsport e quella di Proton Competition. Il che porta il numero delle vetture presenti in pista a ben otto, nove se si aggiunge la terza Penske schierata in occasione della 24 ore di Le Mans.
Questo ha sicuramente giocato a favore dei tecnici tedesco-americani, andando a costituire una parte fondamentale del percorso di comprensione e aggiustamento dell’assetto della vettura. Essi hanno sicuramente contribuito anche alla scoperta di problematiche legate all’affidabilità dell’auto, aumentando i chilometri percorsi, fondamentali nelle corse di durata.
A proposito, nell’ultimo periodo la casa tedesca si è interrogata più volte sul da farsi per quanto riguarda le vetture da schierare, considerando anche l’impegno di Jota preso con Cadillac e l’apparente volontà di Proton di ritirare la 963 dall’IMSA (mantenendola invece nel WEC), il che porterebbe le 963 presenti in pista da nove a sei.
Questo porterebbe sicuramente ad una riduzione dei dati a disposizione dei tecnici, di certo un fattore da non sottovalutare. Per ora Porsche si è detta aperta alla possibilità di fornire le 963 ad altre squadre, con sia JDC Miller-Motorsport che Proton (quest’ultima voce molto insistente) interessate ad espandere i loro impegni in IMSA e WEC.

Porsche 963 – I Joker introdotti
A svolgere un ruolo fondamentale nella crescita della 963 sono stati sicuramente i Joker, gli aggiornamenti a disposizione dei costruttori con i quali far evolvere le proprie vetture. Ogni marchio ha a disposizione cinque Joker da utilizzare nel periodo di omologazione del prototipo, con la possibilità di introdurli solamente prima che la stagione di gare inizi, imponendo così ai team di adottare delle strategie in modo da sfruttarli nel miglior modo possibile.
Porsche ha introdotto fino ad ora due dei cinque aggiornamenti disponibili: il primo di essi, introdotto prima del 2024 agiva sulle sospensioni anteriore, in cerca di una migliore guidabilità della vettura. Infatti, gli elevati angoli caster della sospensione anteriore, quindi l’angolo di inclinazione dell’asse di sterzo rispetto alla perpendicolare al suolo, rendevano la vettura eccessivamente rigida, il che corrisponde ad un vantaggio nelle curve veloci, che premiano di fatto la stabilità, punto di forza della 963, ma che va a diminuire la fiducia dei piloti.

Questo Joker Evo era presente su tutte le vetture schierate alla 24 ore di Daytona 2024, quindi anche sulle clienti. Successivamente la casa tedesca ha anche lavorato su un nuovo albero motore in modo da ridurre le vibrazioni generate dal V8, scartato poi a causa dell’aumento di peso a cui avrebbe portato. Questo autunno, poi, in occasione dei test svolti a Road Atlanta dopo l’endurance di 12 ore disputata, la casa tedesca ha portato in pista un altro Joker Evo, sempre con lo scopo di migliorare la guidabilità della vettura, introducendo anche un sensore posizionato sui freni anteriori.
Con il nuovo aggiornamento Porsche vuole aumentare la gamma di circuiti “favorevoli” alla vettura, aspetto fondamentale se si ha l’obiettivo di portare a casa entrambi i titoli iridati. La stagione appena conclusa ha evidenziato le difficoltà della 963 quando si tratta di effettuare dei passaggi pesanti sui cordoli, come a Imola o nel gestire gli avvallamenti dell’asfalto, come a COTA.
Sulla pista americana la vettura in questione ha faticato e non poco, concludendo la 6 ore con una prestazione a dir poco anonima che sarebbe potuta risultare determinante per l’assegnazione del Titolo Mondiale Piloti. Altro aspetto in cui la 963 fatica è la velocità negli allunghi: secondo gli addetti ai lavori, tra cui il responsabile del progetto LMDh Porsche, addebitano alla mediocre top speed la causa delle sconfitte nelle due edizioni della 24 Ore di Le Mans, senza alcun dubbio il prossimo obiettivo della casa di Stoccarda.
Porsche 963 – La parentesi IMSA
Tuttavia, bisogna fare delle distinzioni fondamentali tra le due serie prese in considerazione: infatti, nella serie nordamericana vengono valutati dei fattori differenti per costituire il Balance of Performance delle vetture. Infatti, nella maggior parte delle occasioni, nell’IMSA la Porsche 963 è risultata essere nettamente la vettura migliore del lotto, pur accusando una certa difficoltà nella seconda fase di frenata, nella quale viene molto spesso surclassata dalle rivali LMDh.
Spicca su tutti il successo alla 24 ore di Daytona, portata a casa dopo una lunga ed estenuante bagarre con la Cadillac #31 dell’Action Express, vettura che si è dimostrata in più di un’occasione, durante le 24 ore, più veloce della rivale tedesca.

Sicuramente la stagione 2024 è stata una sorta di “consacrazione” parziale della 963, con la vittoria del Titolo Costruttori e quella a Le Mans che rappresentano gli ultimi passaggi prima della definitiva entrata nell’olimpo delle vetture della casa di Stoccarda. Per certo la prossima annata saranno nel WEC assieme a Toyota la squadra da battere, mentre nell’IMSA si troveranno in “solitaria”.
Crediti foto: Porsche