Dopo una 24 Ore tirata fino all’ultimo secondo, i piloti Porsche hanno lasciato il circuito della Sarthe con emozioni contrastanti. Dal rammarico per un trionfo sfiorato alla consapevolezza di aver compiuto una gara di alto livello, che tiene alto l’onore della Casa di Stoccarda nel WEC.
La delusione di Vanthoor
A sintetizzare meglio di tutti l’umore del team Porsche è Laurens Vanthoor, uno dei protagonisti della straordinaria rimonta della Porsche 963 #6 del team Penske Motorsport, giunta seconda nella categoria Hypercar dopo una battaglia lunga 387 giri: “Ottenuto più di quanto ci aspettassimo dopo prove e qualifiche. Ma prevale la delusione. Abbiamo fatto una gara perfetta, eravamo vicinissimi al più grande trofeo. Che peccato!”
Un commento che riflette perfettamente l’amarezza di aver sfiorato una delle vittorie più prestigiose del motorsport mondiale. Partiti dal fondo dello schieramento, Vanthoor, Campbell ed Estre hanno dato vita a una delle rimonte più spettacolari degli ultimi anni, arrivando a soli 14 secondi dalla Ferrari vincitrice. Un margine minimo dopo 24 ore di corsa, che rende ancora più dolce-amaro il secondo gradino del podio.
Il weekend intenso di Andlauer
Sulla stessa linea anche Julien Andlauer, al volante della Porsche 963 #5 insieme a Mathieu Jaminet e Michael Christensen. Il loro weekend è stato altrettanto intenso, seppur segnato da imprevisti: “Una settimana fantastica! Il nostro inizio è stato buono, la macchina aveva un ottimo passo. Ma poi una foratura e alcune penalità ci hanno tolto dalle posizioni di testa. Il livello di competizione era pazzesco, mai visto nulla di simile. Torneremo all’attacco il prossimo anno!“.
Il settimo posto finale, nonostante i problemi, conferma la solidità dell’intero progetto Porsche LMDh, che ha visto ben tre vetture ufficiali concludere la gara nella Top 10.
Il debutto di Wehrlein
Tra le migliori 10 anche la 963 #4, affidata a Nick Tandy, Felipe Nasr e al debuttante Pascal Wehrlein, al suo esordio assoluto in una 24 Ore: “Abbiamo perso ogni possibilità relativamente presto, tra una penalità e una fase sfortunata sotto bandiera gialla. È difficile recuperare un giro in queste condizioni. Per me è stata una grande esperienza: mi sono divertito, ho imparato molto e sono cresciuto giro dopo giro. La mia prima Le Mans: semplicemente fantastica”.
Il campione di Formula E ha saputo adattarsi con intelligenza e velocità a una delle gare più dure e affascinanti del motorsport, dimostrando potenziale per diventare un protagonista anche nel mondo endurance.
Bilancio positivo
Nonostante la vittoria mancata, il bilancio Porsche resta positivo. Una squadra solida, competitiva e pronta a lottare fino all’ultimo metro. Le Mans 2025 ha scritto una storia fatta di orgoglio e resilienza. La rivincita, ora, è già nel mirino del 2026.
Foto Ufficio Stampa Porsche