Nel mese di luglio, la nuova Aston Martin Valkyrie AMR-LMH, derivata dalla hypercar stradale sviluppata appunto da Aston Martin e Red Bull, ha mosso i primi passi in un circuito. L’obiettivo del progetto Aston Martin e Heart of Racing è quello di costruire un’auto da corsa che rispetti le norme Hypercar e che partecipi contemporaneamente sia al campionato WEC che al campionato statunitense IMSA.
Ma come stanno procedendo i lavori in casa Aston Martin? La Valkyrie AMR-LMH riuscirà a completare tutti i programmi di preparazione? A tal proposito, in un’intervista rilasciata a Sportscar365, Ian James ha parlato dei programmi che si stanno svolgendo attualmente e di quelli futuri.
È risaputo che l’obiettivo di Aston Martin è di vincere la celebre 24h di Le Mans, titolo che manca dal 1959. Tuttavia, la concorrenza è più agguerrita che mai visti i tanti costruttori che vi parteciperanno; sarà, quindi, essenziale svolgere i programmi di lavoro in maniera ottimale, provando magari la Valkyrie AMR-LMH su un tracciato WEC o IMSA.
Le parole di Ian James: “La Valkyrie AMR-LMH ha lavorato sull’affidabilità, ma adesso bisogna concentrarsi sulla performance“
Ian James, attualmente impegnato come pilota nel programma WEC con Heart of Racing, ha ammesso che la nuova Aston Martin ha lavorato inizialmente su un elemento fondamentale del mondo Endurance, l’affidabilità. Tuttavia, se si vuole pensare di riportare alla prestigiosa squadra inglese il titolo di vincitrice della 24h di Le Mans bisogna trovare la performance. Inoltre, ha dichiarato che si sposteranno in diverse piste del campionato WEC e IMSA per testare le prestazioni della vettura in base alle altre.
“Abbiamo affrontato la fase iniziale lavorando sull’affidabilità e adesso stiamo spingendo un pò di più sul lato della performance. Ovviamente la longevità e la resistenza è importante ma adesso stiamo cercando di lavorare sulla performance della macchina. È sicuramente un segno da spuntare nella casella, il che è positivo. Ma c’è una lunga strada da percorrere”.
“Stiamo programmando di andare sui tracciati in cui gareggeremo. Almeno avremo un’idea del punto in cui ci troviamo. Quando sei da solo, non ti senti mai ok finché non trovi un riscontro con la realtà. Per cominciare andremo quindi negli Stati Uniti, dopo la Petit Le Mans, e poi dopo in Bahrain. Sarà la prima volta che potremo vederla in un tracciato in cui altre macchina hanno girato”.

Ian James ha poi affermato che avere la vettura presente ai test IMSA di novembre a Daytona è ancora l’obiettivo, anche se a differenza degli anni precedenti, non è obbligatorio ai fini dell’omologazione nella serie. Queste parole possono essere un campanello di allarme?
In effetti, non si è ancora capito se la Valkyrie parteciperà alla 24h di Daytona, che si terrà il 25 gennaio. “È ancora un obiettivo difficile da definire, quindi al momento non possiamo impegnarci su nulla. Per ora tutto sta andando come previsto. Ma non siamo ancora arrivati alla fase di omologazione o alla fase di galleria del vento. Ora dovremo anche effettuare dei test nella galleria del vento di Sauber e il Wind shear”.
Ian James: “I piloti della Valkyrie AMR-LMH diventeranno tutti piloti ufficiali Aston Martin”
Si ritiene che diversi piloti attualmente sotto contratto con Heart of Racing faranno parte della squadra Aston Martin. Darren Turner, Mario Farnbacher e Harry Tincknell hanno preso parte allo shakedown, ma anche Ross Gunn, Alex Riberas e Roman De Angelis sono stati presi in considerazione.
L’obiettivo di James è di usare meno piloti possibili in modo tale da dargli più tempo in pista. “Saranno tutti piloti ufficiali, ovunque provengano. Li faremo lavorare sodo. Non dico che non avrò otto piloti, ma lo farò con il minor numero possibile di piloti per dare loro più tempo in pista. Più guidano, meglio è. Non è ancora deciso, ma preferirei questo scenario”, conclude Ian James.
Crediti foto: Aston Martin, Heart of Racing