Continuiamo la analisi prestazionale delle Hypercar a seguito della 6 Ore di San Paolo, vinta dalla Cadillac #12. La prima vettura senza un telaio Dallara è la Porsche #5, seguita dalla sorella #6. In quinta posizione chiude la BMW #20, unica vettura di WRT ad aver concluso la gara, dopo il ritiro della #15 nelle prime fasi di gara. A seguire le due Peugeot, la Ferrari privata di AF Corse, l’Alpine #36 e la Proton #99.
WEC – 6 Ore di San Paolo, ANALISI Hypercar: Porsche delude le aspettative
Sin dal venerdì ci si aspettava una Porsche in gran spolvero. Il BoP era chiaramente migliore rispetto a quello di Ferrari e Toyota, il che aveva messo le vetture tedesche potenzialmente in lotta per la vittoria. Però, abbiamo già visto in passato come la 963 si trovasse a suo agio maggiormente nelle curve lunghe e veloci, non in quelle lente del Brasile.
Probabilmente ciò ha creato delle difficoltà per i tecnici tedesco-americani, pur sempre ritrovandosi sul podio al termine delle sei ore. Il distacco di quasi un minuto dalla Cadillac #12 al termine della gara è esplicativo di come la V-Series.R fosse superiore alla LMDh tedesca.
Tuttavia, come a Le Mans, la #5 è partita molto meglio delle vetture americane, portandosi in testa. E’ una tendenza ripetuta più volte nel corso delle gare, con la 963 che si conferma migliore delle altre vetture nel mandare in temperatura gli pneumatici.
Anche se le condizioni ambientali erano più fresche del solito in Brasile, con 20° di aria, la 963 trova nel freddo intenso la sua forza. Proprio come nella notte di Le Mans, quando la #6 aveva mostrato una velocità e un passo migliore persino delle Ferrari. Non a caso, come dichiarato da Kuratle, le vetture Penske sono tornate a vita nelle ultime fasi di gara, nella serata brasiliana. Quindi, come per Cadillac, queste non erano le migliori condizioni per la LMDh di Multimatic, e per questo potrebbe aver deluso le aspettative.

Più indietro la BMW #20, che chiude la gara a un giro dalla Cadillac. La vettura ha mostrato un passo decente, tanto da permettergli di passare le Peugeot, molto veloci sui rettilinei, e per questo difficili da sopravanzare. Un peccato perdere la #15 nelle prime battute di gara, a causa di un problema ai freni.
Ora, dopo il costruttore americano, è il turno della LMDh bavarese di imporsi nella serie Mondiale. La V8 Hybrid si è dimostrata versatile su parecchie piste e, su tutte, questa sarebbe dovuta essere una delle più difficili, data la quantità di tempo passata sui freni, anche se migliorati. BMW scala al quinto posto, con i due appuntamenti di Spa e Le Mans che pesano sulle classifiche.
WEC – 6 Ore di San Paolo, ANALISI Hypercar: Peugeot massimizza una macchina che non basta
Chiude in sesta e settima posizione Peugeot, a due giri dalla vettura vincitrice. Un gap enorme, se si considera che, assieme ad Aston Martin, la 9X8 Evo aveva a disposizione il miglior BoP della griglia. La vettura semplicemente manca, non è veloce.
A Spa, con dei parametri di BoP simili, la vettura aveva fatto sicuramente meglio. Tendenzialmente queste vetture performano al meglio nelle curve veloci, nelle piste con un flow ritmato da sequenze da alta velocità, come le curve Porsche di Le Mans. Facile comprendere come la pista brasiliana abbia messo in crisi la vettura francese.
Essa è crollata proprio a causa del degrado gomma, più accentuato che su altre vetture. Questo ha fatto perdere molte posizioni alla #94 e alla #93, scivolando dietro alla Porsche #6 e alla BMW #20, in grado di gestire meglio le gomme. In nona posizione troviamo la sola Alpine rimasta in gara, dopo che la #35 si è ritirata a causa di un guasto alla batteria.

Anche per il costruttore francese possiamo parlare di una gara deludente, dopo le buone prestazioni di Spa. Nonostante il rapporto peso/potenza inferiore solo a Cadillac, Peugeot e Aston Martin, la A424 a faticato su una pista molto probante tra curve lente e degrado accentuato.
Aston Martin, dopo un inizio del weekend promettente, chiude la gara senza punti per la classifica costruttori. La #009 chiude tredicesima, davanti alle due Toyota, mentre la #007 chiude sedicesima, sempre più in difficoltà della sorella. Nel corso del venerdì i piloti delle Valkirye avevano parlato di strade di setup differenti, il che potrebbe spiegare parte del distacco tra le due macchine.
Nel WEC il BoP non è tutto. E’ tanto, ma assolutamente non tutto. Il fattore umano ricopre nel Mondiale Endurance un ruolo chiave. La messa a punto delle vetture è fondamentale, ancora più di quello che si potrebbe pensare. Non è vero che se hai il BoP migliore vinci. Devi saperlo sfruttare bene, come stanno facendo i tecnici di Heart of Racing.
Crediti Foto: WEC Stats su X, BMW M Motorsport su X, Peugeot Sport su X