Si è appena conclusa la 1812 km del Qatar con un risultato strepitoso per la Ferrari, che, nonostante una gara tutt’altro che facile a causa di alcune sbavature di troppo, riesce a portare le sue tre vetture davanti a tutti. A vincere è la Ferrari numero 50 con Antonio Fuoco al volante, davanti alla Ferrari numero 83 di Robert Kubica. Terzo posto per la 499P numero 51, guidata da Alessandro Pier Guidi.
La Ferrari chiude in parata, precedendo una competitiva BMW, che si piazza al quarto posto con la vettura numero 20, seguita dalle due Toyota. Il team giapponese riesce comunque a raccogliere punti importanti in ottica mondiale, nonostante una gara che, già dal prologo, non li vedeva tra i favoriti.
Disastro Cadillac, che si autoelimina nel modo più incredibile possibile, tamponandosi durante le fasi di ripartenza dopo la Safety Car mentre era al comando. Non va meglio per Porsche, che chiude con il miglior piazzamento al decimo posto, confermando i timori della vigilia su un passo gara nettamente inferiore rispetto ai primi.

Corvette trionfa in classe LMGT3 con un gran finale di Juncadella

La Corvette del team TF Sport, al termine di una lunghissima e combattutissima gara, riesce ad avere la meglio sulla McLaren di United Autosports numero 59, con Juncadella e Saucy protagonisti di un interminabile duello nell’ultima ora di gara.
Al terzo posto si piazza la BMW del team WRT, la numero 31, al comando fino a venti minuti dal termine ma costretta a uno splash and go. Destino nettamente più amaro per la numero 46, autrice di una gara segnata da numerosi errori che hanno portato a due drive-through per ripetute violazioni dei limiti di pista.
Gara sfortunata anche per le Ferrari, con la numero 21 e la numero 54 coinvolte in incidenti ed errori che ne hanno compromesso il risultato finale.
Dopo le difficoltà in Hypercar, Porsche non brilla nemmeno in classe LMGT3, dove, da campioni del mondo in carica, offrono una prestazione incolore. Né la vettura numero 92 né l’equipaggio delle Iron Dames riescono a inserirsi nella lotta per le posizioni di vertice, rimanendo costantemente attardati sia sul passo gara che nella gestione della strategia. Un inizio di stagione decisamente sottotono per il marchio di Stoccarda, chiamato ora a una reazione nelle prossime gare.
