6 Ore di Spa, analisi Hypercar – La prima giornata di prove libere sul circuito di Spa-Francorchamps è andata in archivio. Rispetto alle due precedenti tappe del Mondiale FIA WEC, non c’è stato un dominio incontrastato delle Ferrari, ma grazie a un BoP rivisto e corretto si è potuto notare un equilibrio diverso.
6 Ore di Spa, Porsche trova prestazione e chiude al comando
Chi è sembrata particolarmente a proprio agio sul circuito delle Ardenne è stata una ritrovata Porsche. Già dalle prime prove libere si è potuto notare come, rispetto alle due precedenti gare del mondiale, fosse in grado di affacciarsi nelle prime posizioni della classifica.

Nonostante in FP1 a svettare sia stata la Ferrari, la Porsche in FP2 ha messo in mostra i muscoli, conquistando la prima posizione con pochi millesimi di vantaggio sulla Ferrari superstite numero 50.
Oltre al tempo veloce, la 963 LMDh ha mostrato una buona sequenza di giri interessanti, costantemente sotto i 2:05, con i migliori passaggi dell’auto numero 5 sul 2:00 netto.
6 Ore di Spa, Ferrari bene tra tanti problemi
Il venerdì dei leader del mondiale è stato più complicato del solito. Concluse le FP1 senza troppi problemi e con il miglior tempo, nelle seconde prove libere il circuito di Spa ha messo subito in difficoltà la squadra di Maranello.
Pronti, via: la 499P numero 51, al termine dell’Eau-Rouge, nel giro di uscita dai box a gomme fredde, perde il controllo del posteriore e finisce contro le barriere.

Bandiera rossa e prove finite per la numero 51. A quel punto, l’importante lavoro di messa a punto svolto durante le FP2 è stato portato avanti dalla numero 50 e dalla giallona di AF Corse.
I riscontri cronometrici sono sembrati buoni, in linea con i migliori tempi della Porsche. Infatti, la 499P numero 50 ha chiuso a meno di un decimo dalla vetta. Anche gli stint più lunghi sono sembrati abbastanza in linea con la 963 LMDh. Per Ferrari, tempi vicini al 2:04 netto, con alcuni giri della numero 83 sul 2:03 alto.
Buone prospettive per questo weekend, nonostante qualche intoppo di troppo, che ha coinvolto anche la numero 50 a fine sessione, costretta a saltare gli ultimi dieci minuti.
BMW, Alpine, Toyota e Cadillac tutte vicine, ma le bandiere rosse condizionano il giudizio
Anche BMW, Alpine e Toyota, nonostante il rimescolamento dei valori del BoP, sono sembrate molto competitive, sia sul giro singolo che sul passo gara.
Il passo medio mostrato soprattutto durante le FP2 si è attestato tra il 2:05 basso e il 2:04 e mezzo, con alcuni spunti di Toyota e BMW sul 2:04 basso.

Il problema più grande emerso da questa sessione, sono state le tre bandiere rosse che hanno interrotto la sessione. Le molte interruzioni hanno reso difficile dare una valutazione dei passi gara precisi.
La prima, come scritto sopra, è stata causata dalla Ferrari all’Eau-Rouge; la seconda, che ha comportato anche lo stop più lungo, è stata provocata dalla Mercedes di Iron Lynx, sempre all’Eau-Rouge. Infine, anche l’Aston Martin Valkyrie è stata vittima di un incidente, questa volta al curvone Pouhon.
Oltre alle bandiere rosse, ci sono state anche molte fasi di Full Course Yellow. Tutte queste interruzioni hanno reso ancora più difficile interpretare il lavoro dei team in pista. La speranza è quella di vedere una terza sessione regolare.