6 Ore di Spa, analisi Hyperpole – L’Hyperpole andata in scena ieri sullo spettacolare tracciato di Spa-Francorchamps, immerso nelle Ardenne, ha regalato un autentico tris di emozioni ai tifosi della Scuderia di Maranello.
Il venerdì non era iniziato nel migliore dei modi: entrambe le Ferrari ufficiali hanno sofferto problemi imprevisti. La numero 51 è stata costretta a saltare completamente le FP2 a causa di un incidente in cima all’Eau Rouge, mentre la numero 50 si è fermata negli ultimi 10 minuti della sessione, prima della Bus Stop Chicane.

Nonostante queste difficoltà, il sabato è stato da incorniciare per tutte e tre le Ferrari 499P. La vettura ha mostrato il massimo del proprio potenziale sul giro secco, dominando gli avversari diretti e piazzando un clamoroso tris che consentirà agli equipaggi di gestire le sempre insidiose fasi iniziali di gara.
La pole position firmata da Antonio Fuoco, sotto il muro dei due minuti, testimonia la forza della 499P. Record in tutti e tre i settori, con una prestazione dominante soprattutto nel tratto più guidato, il secondo settore: un dato che fa ben sperare anche in vista dell’appuntamento clou del mese prossimo.
6 ore di Spa, analisi Hyperpole: Ferrari domina, ma la gara sarà un’altra storia
Nonostante il netto dominio mostrato in qualifica, per i tre equipaggi Ferrari la gara non sarà una passeggiata. Gli avversari, sebbene staccati nell’Hyperpole e mai davvero in grado di impensierire i crono delle 499P, saranno molto più vicini sul passo gara.

Lo stesso Antonio Fuoco, nelle consuete interviste post-qualifica (leggi qui), ha invitato alla cautela, sottolineando l’imprevedibilità del tracciato belga e la competitività dimostrata da alcuni avversari durante le prove libere.
BMW, Cadillac, Alpine e Peugeot rappresentano i principali rivali delle Rosse. La 6 Ore di Spa sarà infatti una gara complessa, soprattutto per quanto riguarda la gestione delle gomme. È in questo contesto che il BoP (Balance of Performance) potrebbe avere un ruolo decisivo.
Due squadre, in particolare, potrebbero trarre vantaggio da un peso minimo più favorevole: Cadillac, che già nel venerdì ha mostrato segnali molto promettenti, e Peugeot, che con una massa inferiore ai 1040 kg potrebbe rappresentare una minaccia concreta per la Ferrari.
Porsche e Toyota: che succede?
Chi invece ha vissuto un sabato da dimenticare sono le due squadre campioni del mondo 2024: Porsche e Toyota. Entrambe sono rimaste escluse dalla lotta per l’Hyperpole, con le due vetture giapponesi finite addirittura davanti soltanto alle debuttanti Valkyrie. Un risultato amaro, che solleva diversi interrogativi.

Per Toyota, il dubbio principale riguarda lo sviluppo: l’auto è il progetto Hypercar più datato in griglia e ha ricevuto meno aggiornamenti rispetto alla concorrenza. È lecito chiedersi se non si sia ormai raggiunto un limite tecnico, al di là delle influenze del BoP. Il team diretto da Kamui Kobayashi avrà molto su cui riflettere.

Quanto a Porsche, l’aggiornamento alla sospensione posteriore introdotto quest’anno sembra non aver ancora espresso il suo reale potenziale, al contrario di quanto avviene nel campionato IMSA, dove la vettura si comporta molto meglio. C’è chi ipotizza una strategia in vista della 24 Ore di Le Mans, ma i risultati negativi continuativi fanno dubitare di un semplice bluff.
Tra poche ore, la gara potrebbe offrirci una battaglia serrata, con le tre Ferrari pronte a tentare la fuga nelle fasi iniziali per poi provare a gestire e comandare la corsa fino alla fine.