6 Ore di Spa, analisi Hypercar – Dopo aver analizzato il weekend di chi si è ben comportato sul circuito di Spa-Francorchamps (leggi qui), passiamo ora a chi ha vissuto l’ennesima gara della stagione al di sotto delle aspettative.
Parliamo ovviamente delle due squadre detentrici dei titoli mondiali FIA WEC 2024: Toyota e Porsche. I due team che si sono sfidati fino all’ultima ora di gara per la leadership dello scorso campionato hanno avuto un avvio di stagione decisamente difficile e molto sottotono rispetto a quanto ci si sarebbe aspettato.
Anche a Spa, sia Porsche che Toyota sono rimaste lontane dai primi in termini di performance. La squadra guidata da Kamui Kobayashi è riuscita, grazie alla solita gestione impeccabile, a raccogliere punti preziosi, mentre Porsche – in gara fino a metà distanza – ha chiuso solamente al nono posto.
6 Ore di Spa: è solo un problema di BoP?

Le prestazioni incolori di Porsche e Toyota possono essere attribuite esclusivamente a un BoP sfavorevole? Di certo, la Federazione Internazionale ha applicato un Balance of Performance molto severo ai due team in questo inizio di stagione.
Zavorra pesante e limitazioni alla potenza erogata sotto i 250 km/h hanno sicuramente inciso nel ridurre la competitività in pista. Tuttavia, dietro a questi risultati non può esserci solo una questione di peso e potenza.
Ferrari, ad esempio, ha beneficiato in Qatar di un BoP particolarmente favorevole, ma nei successivi due appuntamenti è rientrata nei parametri degli altri costruttori come BMW e Alpine, riuscendo comunque a lottare al vertice.
Viene quindi da chiedersi se, oltre al BoP, Porsche e Toyota non stiano affrontando problemi strutturali più profondi.
Toyota: un progetto che inizia a mostrare i suoi limiti
Il progetto giapponese comincia ad accusare il peso degli anni. L’Hypercar di Toyota è ormai la più anziana del gruppo, e non sorprende che fatichi a trovare ulteriori margini di miglioramento da una base tecnica ormai plafonata.

Mentre gli altri costruttori riescono ancora a estrarre prestazioni supplementari dalle proprie vetture nonostante i vincoli del BoP, per Toyota ciò sembra non essere più possibile. Ed è proprio questo che la FIA dovrebbe iniziare a considerare, valutando un adeguamento al ribasso del Balance of Performance applicato.
Porsche: una 2025 a due facce tra IMSA e WEC
Per quanto riguarda Porsche, la situazione appare ancora più complessa. A inizio anno, prima della gara inaugurale del campionato IMSA, la casa tedesca ha introdotto una modifica alla sospensione della 963 LMDh, utilizzando un joker evolutivo.

Nel campionato americano, questi aggiornamenti hanno avuto un impatto immediato e molto positivo, portando il team a dominare la serie. In ambito WEC, però, la squadra non è mai riuscita a trovare il giusto equilibrio.
Le ragioni di questa differenza di rendimento possono essere ricondotte alla disomogeneità dei BoP tra i due campionati endurance. Nel FIA WEC, l’applicazione più rigida di zavorre e limitazioni di potenza sembra penalizzare sensibilmente la 963, rendendola poco bilanciata e fragile sul degrado gomme – come evidenziato anche a Spa.
6 ore di Spa: Serve una riflessione da parte della FIA
Come sottolineato anche nelle interviste post-gara (leggi qui), Porsche avrebbe ora bisogno di un intervento da parte della Federazione per risolvere i problemi di bilanciamento e tornare a essere competitiva. Lo stesso vale per Toyota.
La FIA dovrebbe prestare maggiore attenzione alle difficoltà delle due squadre vincitrici del 2024. Anche in casa Toyota la delusione è palpabile, e per evitare tensioni o decisioni scomode in una serie che sta ottenendo grande successo, sarebbe opportuno rivedere posizioni e parametri troppo rigidi.
Permettere a questi due team storici di tornare a lottare per la vittoria non solo garantirebbe un miglior equilibrio in pista, ma rafforzerebbe ulteriormente l’appeal del campionato.
crediti foto Luca Cappelli