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Home Approfondimenti

WEC 2025, 6 Ore Spa – Analisi Hypercar: Ferrari perfetta e sempre più leader del Mondiale

La Ferrari porta a casa il bottino pieno a Spa, concludendo una gara impeccabile. Ottima prestazione anche per Alpine, che chiude sul podio.

Luca Cappelli by Luca Cappelli
13 Maggio 2025
in Approfondimenti, WEC
Tempo di lettura: 5 minuti
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Doppietta Ferrari a Spa con le 499P in classe Hypercar

Doppietta Ferrari a Spa con le 499P in classe Hypercar | Foto Ferrari Media Centre

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6 Ore di Spa, analisi Hypercar – Il weekend sul circuito di Spa-Francorchamps ha regalato tantissime emozioni, con una Ferrari capace di conquistare il bottino pieno – o quasi – in entrambe le categorie. Ma al di là del tifo nostrano, abbiamo assistito a una gara stupenda.

In un clima per così dire anomalo per le Ardenne, con sole e temperature elevate, la 6 Ore di Spa ha offerto agli appassionati duelli serrati, sorpassi spettacolari, distacchi contenuti e un risultato imprevedibile fino all’ultimo stint. Segno evidente che, a volte, basta correre su circuiti veri per vedere delle grandi gare.

La 6 Ore di Spa si è dunque rivelata una gara ricca di spunti interessanti, anche in vista della prossima tappa, la più importante della stagione: la 24 Ore di Le Mans.

6 Ore di Spa: Ferrari, un weekend perfetto

La Scuderia di Maranello ha messo a segno un weekend quasi perfetto a Spa-Francorchamps, fatta eccezione per il venerdì pomeriggio, quando l’auto vincitrice ha dovuto saltare tutte le FP2 a causa di un incidente a inizio sessione all’Eau Rouge.

Una gara condotta quasi sempre in testa, controllando il ritmo e l’usura delle gomme, che su questo tracciato rappresentavano una variabile determinante. Le due auto ufficiali si sono scambiate più volte la leadership, ingaggiando anche duelli accesi con gli avversari diretti.

Alpine si è dimostrata una spina nel fianco sin dal primo stint, con Makowiecki scatenato nel mettere pressione alle due Rosse. A ostacolare la cavalcata Ferrari ci hanno pensato anche Peugeot – fino a metà gara – e BMW.

Ferrari, Imola 2024 ha insegnato a diversificare la strategia

Solo una gestione perfetta della corsa, unita a una strategia altrettanto impeccabile, ha permesso alle due Ferrari 499P di chiudere in prima e seconda posizione.

Ferrari 499p 6 ore di Spa - crediti Ferrari
Ferrari 499p 6 ore di Spa – crediti Ferrari

Pier Guidi, al volante della #51, ha adottato una strategia aggressiva nell’ultimo stint. Ha spinto molto, senza risparmiare gomme né carburante, nel tentativo di aprire il gap sulla #50. L’obiettivo era costruire il margine necessario per effettuare uno splash and go nel finale.

In questo frangente si è vista tutta la potenza prestazionale della Ferrari: in media, Alessandro Pier Guidi è riuscito a guadagnare oltre mezzo secondo al giro, registrando anche il giro veloce della gara in 2:03.700.

Strategia diametralmente opposta per l’auto #50, che all’inizio dell’ultimo stint sembrava in difficoltà. In realtà, stava soltanto gestendo l’energia per evitare un’ulteriore sosta. Una tattica molto simile a quella già vista alla 24 Ore del 2024, sempre con la #50 e con lo stesso Nielsen al volante. E questo spiega anche la scelta di sostituire l’irruento Fuoco con Nicklas durante l’ultimo pit stop.

Tutto ciò certifica quanto la squadra sia cresciuta dal 2024, non solo in termini prestazionali, ma anche dal punto di vista strategico e nella gestione complessiva della gara. Un’evoluzione frutto anche degli errori – come quello di Imola 2024 – che ha portato Ferrari a perfezionarsi fino a raccogliere risultati di altissimo livello in questo avvio di 2025.

Ora per la squadra di Maranello non rimane che mantenere lo stesso approccio per la preparazione della 24 ore di Le Mans, dove partiranno favoriti d’obbligo. L’impresa sarà ardua , ripetersi per la terza volta consecutiva non sarà facile ma la squadra diretta da Antonello Coletta ha tutto per poterci riuscire.

6 Ore di Spa: Alpine in scia di Ferrari per tutta la gara. BMW, troppe sbavature. Peugeot finalmente competitiva.

6 ore di Spa - Alpine A424 - crediti Luca Cappelli
6 ore di Spa – Alpine A424 – crediti Luca

A dispetto di quanto visto nelle prove della 6 Ore di Spa, dove abbiamo assistito a un assolo delle tre Ferrari 499P che non hanno lasciato nemmeno le briciole agli avversari, in gara – come avevamo sottolineato nell’analisi post qualifiche – le cose sarebbero state molto diverse.

Ed in effetti la gara ci ha restituito una situazione del tutto differente, con almeno quattro squadre sullo stesso ritmo che si sono prese a sportellate per tutto l’arco delle sei ore.

Stiamo ovviamente parlando dell’Alpine, che con l’auto numero 36 ha conquistato il gradino più basso del podio. I francesi sono stati autori di una gara molto solida, sempre in scia delle Ferrari sin dai primi minuti di gara.

Hanno dimostrato forza e consistenza, mostrando un passo gara a tratti anche migliore delle due 499P, costringendo la compagine di Maranello a una gara perfetta. Ottima la gestione del passo e dell’usura degli pneumatici, perfetti anche nello sfruttare le Safety Car. Unico neo, non essere riusciti a capitalizzare il gran ritmo anche con l’auto numero 35, che alla fine si piazza soltanto ottava.

Ad oggi, con il doppio podio di Imola e Spa-Francorchamps, Alpine è l’antagonista più in forma e si candida a un ruolo da protagonista assoluta per la prossima 24 Ore di Le Mans.

BMW: l’auto c’è, ma bisogna limitare gli errori e lavorare sull’affidabilità

Bmw m Hybrid V8 - 6 ore di Spa - crediti - Luca Cappelli
Bmw m Hybrid V8 – 6 ore di Spa – crediti – Luca CappelliCappelli

Altra menzione di merito in questa 6 Ore di Spa, che tanto ci ha fatto divertire, va data alla compagine tedesca gestita dal team WRT e dal suo boss Vincent Vosse.

Nonostante il risultato finale non sembri rispecchiare quanto di buono mostrato dal team e dai suoi piloti lungo l’arco della gara, le prestazioni hanno evidenziato una squadra che può giocarsi qualcosa di importante contro Ferrari e Alpine.

Purtroppo, come evidenziato dal direttore Andreas Roos (leggi qui), la gara di entrambe le vetture è stata condizionata, per motivi diversi, da fattori esterni alla pura prestazione.

L’auto numero 20 ha dato battaglia fino al momento del ritiro, rendendosi protagonista di duelli fatti di sportellate e sorpassi epici con la Ferrari numero 51 di Pier Guidi. Purtroppo una foratura e un problema all’impianto frenante le hanno impedito di giocarsi il podio con Alpine e Ferrari.

L’auto numero 15, invece, ha visto la sua gara compromessa da due drive-through che l’hanno di fatto tagliata fuori dalla battaglia per il podio.

Al di là dei problemi disciplinari e di affidabilità, come già visto a Imola, la BMW ha dimostrato di avere le carte in regola per potersi giocare qualcosa di molto importante sul circuito de la Sarthe il prossimo 14 e 15 giugno.

Peugeot: una prestazione all’altezza dei migliori

Peugeot 9x8 - 6 ore di Spa - crediti - Luca Cappelli
Peugeot 9×8 – 6 ore di Spa – crediti – Luca CappelliCappelli

Anche per la squadra francese la 6 Ore di Spa, come per BMW, ha mostrato due facce. Abbiamo finalmente visto una vettura capace di mettere in pista prestazioni all’altezza dei migliori.

Seppur ancora aiutata da un BoP piuttosto generoso – che la rende la vettura più leggera del lotto – la 9X8 ha messo in mostra performance finalmente in linea con i top team.

Il risultato finale, con un’auto ritirata per una noia tecnica all’asse posteriore e un undicesimo posto con l’altra, può ancora far storcere il naso alla compagine francese. Ma dall’altro lato, c’è soddisfazione per quanto fatto vedere in pista.

Nelle fasi iniziali di gara, a parità di mescole con gli altri, hanno mostrato un ritmo molto buono, in linea con Ferrari e a tratti persino migliore, probabilmente sfruttando anche un peso più favorevole che li ha aiutati nella gestione del degrado.

A questo punto, la speranza di potersi rendere protagonisti nella loro gara di casa, tra un mese, non è più soltanto un sogno: potrebbe diventare una solida realtà. Per una squadra che fino a poche settimane fa si vociferava potesse riprogettare da zero la propria LMH, questo ritorno alla competitività è un passo in avanti enorme. Vedremo se tra poche settimane potranno raccogliere i primi frutti di un progetto tanto difficile da far progredire.

 

Luca Cappelli

Luca Cappelli

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