6 ore COTA, analisi Hypercar – Nella serata di ieri si sono svolte le prime due sessioni di prove libere sul Circuit of the Americas ad Austin, in Texas, in cui Cadillac e BMW si sono alternate al comando e dove una sorprendente Aston Martin è stata agganciata al gruppo dei primi.
La prima sessione è stata la più travagliata, con un’interruzione durata quasi un’ora dopo i primi venti minuti, che ha causato l’estensione delle prove ad oltre due ore e mezza. In totale le bandiere rosse nelle FP1 sono state tre, rendendo il lavoro delle squadre frammentato nonostante il tempo recuperato.

Anche la seconda sessione non è stata esente da problemi. Iniziata con mezz’ora di ritardo rispetto al programma, probabilmente per l’estensione della FP1, è filata via regolarmente fino agli ultimi minuti quando una nuova bandiera rossa ne ha decretato la fine anticipata.
Austin – Meteo stabile, ma incognita per la gara
Entrambe le sedute si sono svolte con temperature elevate: 37 gradi sull’asfalto in FP1 e 42 in FP2. Un dato significativo in vista del weekend, perché le previsioni parlano di un calo termico con tempo incerto proprio il giorno della gara.
Le squadre dovranno seguire con attenzione l’evoluzione della pista e delle temperature per trovare il giusto assetto con le gomme Michelin. Lo scorso anno, proprio l’evoluzione del tracciato giocò a favore della Toyota, che da metà gara in poi sfiorò la vittoria.
6 ore COTA – Analisi Hypercar: Cadillac e BMW davanti, Ferrari in scia
In termini di giri veloci, le due sessioni hanno visto al comando due LMDh diverse: nella prima la Cadillac, nella seconda la BMW. La Ferrari, con la #83 in FP1 e con la #51 in FP2, si è inserita nel podio virtuale, dimostrando che la 499P gradisce particolarmente questo tracciato anche con un BoP (link) sfavorevole.

Le grandi incognite in vista delle qualifiche restano le due Aston Martin, sempre nelle prime posizioni grazie a un BoP generoso, e le due Peugeot, attese a un possibile salto di competitività. La lotta per l’Hyperpole si preannuncia serrata e con possibili esclusioni eccellenti.
Passi gara molto ravvicinati
Sugli stint più lunghi il traffico, soprattutto nel primo e terzo settore, ha reso difficile una lettura uniforme dei tempi. Nonostante questo, in casa Ferrari si è notata una differenza tra la #83 e le due 499P ufficiali.

La #83 è riuscita a girare stabilmente sull’1:54 con punte sull’1:53, mentre le due ufficiali hanno mantenuto una media sul 1:55. Scelte di programma diverse che potrebbero convergere in gara verso il compromesso migliore di assetto.
Cadillac costante, Alpine da monitorare, Toyota in crisi
La Cadillac ha mostrato solidità soprattutto nei long run, girando costantemente sul 1:54 anche con stint oltre i 20 giri, a differenza della Ferrari che non ha superato i 13-15 giri per gruppo di passaggi.
Porsche e BMW hanno alternato passaggi sull’1:55-1:56 con punte sull’1:54, ma senza grande costanza. Aston Martin, molto competitiva nei giri veloci, ha invece sofferto di più sui passi gara. Il vantaggio di peso – circa 40 kg in meno rispetto a Ferrari, Porsche e Toyota, e 30 in meno rispetto alla Cadillac – potrebbe però rivelarsi decisivo sul degrado gomme.

Molto incoraggianti anche le prove di Alpine, che come di consueto ha simulato run a pieno carburante. La #36 ha fatto segnare tempi vicini ai migliori della Ferrari #83, girando spesso in 1:53 e 1:54.
La Toyota è apparsa in difficoltà: né sui giri veloci né sui passi gara è riuscita a emergere dal centro gruppo, segno che il progetto necessita di interventi profondi per ritrovare competitività.
Prossimi appuntamenti
Le FP3, in programma oggi alle 18:00 italiane, offriranno ulteriori indicazioni in vista delle qualifiche.