24 Ore di Le Mans, preview Hypercar – Siamo ormai prossimi a veder scendere in pista i 62 equipaggi lungo i 13,6 km del circuito de la Sarthe, nel nord della Francia. Domenica, infatti, in due sessioni distinte di tre ore ciascuna, le squadre delle classi Hypercar, LMP2 e LMGT3 inizieranno a prendere le misure con il circuito di Le Mans.
Gli equipaggi avranno quindi modo di capire come i limiti imposti dal BoP influenzeranno le loro strategie di gara e potranno iniziare a misurare le loro potenzialità. È un test molto importante anche per la Federazione Internazionale e l’ACO, per avere un riscontro concreto sul lavoro svolto con il Balance of Performance ed eventualmente apportare ulteriori modifiche.
Andiamo quindi a vedere con quali aspettative le squadre della classe Hypercar arrivano in vista della 24 Ore di Le Mans.
24 Ore di Le Mans, preview: Toyota e Porsche spezzeranno il dominio Ferrari?
Ferrari parte favorita d’obbligo
La squadra di Maranello, dopo aver conquistato la corona della 24 Ore per due anni consecutivi e aver iniziato il 2025 in maniera dirompente, è la favorita d’obbligo. Un avvio di stagione così prepotente, con all’attivo tre vittorie assolute – di cui una tripletta e una doppietta – era difficile da prevedere.
La Ferrari ha dimostrato, e anche affermato per voce dei suoi manager, che il lavoro svolto durante l’inverno del 2024 ha permesso alla squadra di riuscire finalmente a mettere insieme tutti i pezzi di un puzzle molto complesso. Questo è stato possibile sia a livello tecnico che come gruppo, sviluppando costantemente l’auto e imparando dagli errori – più o meno gravi – commessi nelle stagioni precedenti. I frutti raccolti fino a questo momento parlano di un dominio quasi imbarazzante.

Ora, per forza di cose, dalle tre 499P schierate in pista per la 93ª edizione della 24 Ore di Le Mans ci si aspetta di vederle lottare per le posizioni di vertice, senza alcun dubbio. Certo, non sarà un’impresa semplice. Vincere una 24 Ore non è solo una questione di numeri e tecnica, ma richiede anche la capacità di farsi trovare pronti come squadra di fronte ai molteplici imprevisti che una gara del genere inevitabilmente presenta.
Inoltre, gli avversari saranno agguerriti e pronti a dare battaglia in pista per provare a spezzare questa egemonia Ferrari in un Mondiale 2025 finora dominato.
Toyota e Porsche alla ricerca di un riscatto
Per Toyota e Porsche, la 24 Ore di Le Mans potrebbe rappresentare un momento di forte riscatto, dopo un inizio di stagione non così esaltante. Due facce della stessa medaglia, con problemi simili ma risultati fin qui diversi.
Entrambe hanno lamentato, più o meno palesemente, problemi con l’assegnazione del BoP in questo inizio 2025. Nonostante l’impossibilità, per tutti i partecipanti al mondiale FIA WEC, di parlare pubblicamente del Balance of Performance, sono comunque emersi dei malumori. Come evidenziato dalle recenti interviste dei dirigenti Porsche, che hanno sottolineato come senza “interventi esterni” la situazione non sarebbe potuta cambiare.
Toyota non ha avuto bisogno di parole o dichiarazioni allusive. È bastata l’espressione del Team Principal Kamui Kobayashi durante l’ultima tappa del mondiale a Spa per far capire la portata della polemica nei confronti di un Balance of Performance effettivamente troppo penalizzante.

Oltre a questo aspetto, ribadiamo che qualche problema di natura tecnica più profondo queste due squadre ce l’hanno. Toyota, come abbiamo detto più volte, ha un progetto datato, e Porsche non è riuscita a trovare la quadra – come invece avvenuto in IMSA – con la nuova sospensione introdotta a inizio 2025.
Detto questo, in una 24 Ore non conta soltanto la prestazione. Il risultato finale è frutto di una perfetta gestione delle fasi di gara dal punto di vista strategico. E in questo, entrambe le squadre hanno dimostrato – semmai ce ne fosse stato bisogno – di essere tra le migliori del gruppo. Del resto, la casa giapponese ha già dimostrato quest’anno di saper estrarre il massimo dalla strategia, mentre la Porsche, con un BoP diverso, sta dominando in IMSA.
Quindi, questi due colossi del mondo endurance sapranno sicuramente dare battaglia all’armata rossa.
24 Ore di Le Mans, preview: il gruppo degli outsider
BMW e Alpine, pronte alla sfida
Con le due squadre vincitrici dei mondiali 2024 colpevolmente assenti in questo primo scorcio della stagione 2025, un gruppo nutrito di outsider (ma non troppo) si è affacciato alla ribalta, provando a turno a sfidare la squadra di Maranello.
BMW e Alpine sono state le squadre più competitive dietro le Rosse, capaci di conquistare podi importanti e mettere in mostra prestazioni di assoluto livello. BMW più in qualifica che in gara: la squadra di Vincent Vosse ha dovuto affrontare piccoli e grandi problemi, tra penalizzazioni e questioni di affidabilità che ne hanno compromesso i risultati.

Per Alpine, invece, il discorso è diametralmente opposto. La A424 si è dimostrata molto competitiva in gara, come durante l’ultima tappa del mondiale endurance a Spa. Sul circuito delle Ardenne, infatti, la A424 #36 ha braccato dall’inizio alla fine della gara le Ferrari, rimanendo costantemente al di sotto dei 5 secondi di distacco e costringendo il Cavallino a una doppia strategia super aggressiva.
Entrambe, con molto potenziale, si candidano a un ruolo da protagoniste assolute.
Peugeot e Cadillac cercano risposte
La casa francese arriva sul circuito di casa con diverse note positive in tasca. Dopo il susseguirsi di voci che la davano costretta a costruire una nuova LMH per i limiti della 9X8 – che tanto ha fatto penare in queste tre stagioni – durante la 6 Ore di Spa qualcosa, di colpo, si è finalmente acceso.
È vero che, ancora oggi, la 9X8 è tra le LMH con il BoP più favorevole, ma a Spa sono riusciti per la prima volta in tre anni a esprimere prestazioni in linea con i top team, sia in qualifica che in gara. Non sono riusciti a raccogliere risultati concreti nel piazzamento finale, ma in prospettiva arrivano sul circuito de la Sarthe con una buona spinta, sia morale che tecnica.
Per Cadillac, il discorso è diverso. Dopo il passaggio dalla gestione Chip Ganassi a quella del team Hertz Jota, i risultati hanno faticato ad arrivare. A eccezione della tappa inaugurale – dove sembravano gli unici in grado di tenere testa alla Ferrari, poi vanificata dall’ennesimo errore dei piloti veterani – nelle restanti due tappe sono rimasti lontani dal ritmo gara dei migliori.
L’unica nota positiva, per loro, è che storicamente sul circuito di Le Mans si sono sempre comportati bene e potrebbero essere della partita. Altro vantaggio non da poco, in una 24 Ore, è il numero di equipaggi: ben quattro auto schierate in pista, le due ufficiali del FIA WEC più le due provenienti dall’IMSA.
Aston Martin obiettivo sopravvivere
Chiudiamo questa analisi con l’esordiente Aston Martin. Per loro vale il discorso già affrontato dall’inizio della stagione: l’obiettivo primario sarà arrivare al traguardo – traguardo tutt’altro che scontato per una squadra al debutto. Basti pensare al disastroso esordio di Alpine nel 2024. Tutto quello che verrà in più sarà un enorme successo.

La parola passerà già da domani alla pista, con le prime due sessioni di test – tre ore ciascuna – in programma dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 18:00. Potremo iniziare a capire i reali rapporti di forza tra questo nutrito gruppo di contender.
crediti foto: Luca Cappelli