Il Gran Premio del Messico 2024 ha visto un episodio controverso tra Max Verstappen e Lando Norris, che ha richiamato alla mente uno dei momenti più celebri della Formula 1. Durante la gara, Norris ha tentato un sorpasso su Verstappen, il quale si è difeso con aggressività, portando Norris fuori dal tracciato in più di un’occasione.
Questa determinazione spietata di Verstappen di mantenere la posizione, anche a rischio di danneggiare il proprio avversario, ha riportato alla mente una celebre manovra di Ayrton Senna a Suzuka nel 1990, dove la sua determinazione a vincere lo portò a scontrarsi con Alain Prost, consegnandogli il titolo mondiale in modo clamoroso.
Il famoso incidente tra Senna e Prost a Suzuka 1990
Il GP del Giappone 1990 è uno degli episodi più discussi della storia della Formula 1. Ayrton Senna, in lotta per il titolo con Alain Prost, meditava vendetta per quanto accaduto l’anno precedente, quando Prost lo aveva costretto al ritiro dopo un incidente controverso. Nel 1990, Senna si trovava in pole position, ma dall’interno della prima curva Prost, partito secondo, tentò di superarlo. Senna, deciso a non permetterglielo, mantenne la traiettoria e causò una collisione che eliminò entrambi dalla gara. Questo incidente, pur essendo intenzionale da parte di Senna, gli consegnò il titolo mondiale.
L’episodio non fu solo una manovra controversa: era il culmine di una rivalità che si era intensificata negli anni precedenti. Senna aveva percepito un’ingiustizia quando, nel 1989, Prost lo aveva portato fuori pista nello stesso GP di Suzuka, compromettendo la sua corsa al titolo. Nel 1990, deciso a non subire più, Senna decise di prendere il controllo del proprio destino.
La reazione della stampa al contatto Senna-Prost
La manovra di Senna portò a un acceso dibattito mediatico:
- la stampa francese difese Prost, definendo la manovra di Senna scorretta e antisportiva;
- i media brasiliani osannavano Senna come un eroe che aveva combattuto contro un sistema ingiusto;
- in Italia e in Inghilterra, la stampa era divisa: se da un lato si riconosceva la brutalità della manovra, dall’altro si ammirava la determinazione di Senna a vincere a ogni costo.
Verstappen come Senna: vincere a ogni costo
Se guardiamo all’episodio tra Verstappen e Norris, vediamo che, pur senza una collisione diretta, la dinamica tra i due piloti riflette quella tra Senna e Prost. Anche Verstappen, come Senna, ha mostrato una determinazione feroce a difendere la propria posizione, forzando Norris fuori pista. Come Senna nel 1990, Verstappen ha sfruttato a proprio vantaggio una situazione di vantaggio in campionato adottando una tattica estrema: mentre Senna usò una collisione per ottenere il titolo, Verstappen sta giocando psicologicamente con Norris, il quale si è aperto in radio col team mostrando il suo “timore” nei confronti delle manovre aggressive di Max.
Sia Senna che Verstappen mostrano una caratteristica simile: la volontà di vincere a ogni costo. Entrambi sanno che, in alcune situazioni, la strategia migliore non è necessariamente quella più pulita o ortodossa, ma quella che sfrutta al meglio le condizioni di gara e la classifica piloti. Tuttavia, ci sono anche differenze significative: Senna ha deliberatamente causato una collisione per vincere il titolo, mentre Verstappen ha semplicemente forzato il proprio avversario fuori pista, senza entrare in collisione. In entrambi i casi, però, la questione si riduce alla capacità di un pilota di dominare psicologicamente i propri avversari.
La capacità di Verstappen di difendere con tenacia la sua posizione, anche a rischio di forzare l’avversario fuori pista, riflette quel tratto di Senna che lo rese una leggenda: vincere a ogni costo, sfruttando ogni possibilità offerta dalle regole. Anche se i tempi e le regole sono cambiati, la mentalità di chi cerca il successo in Formula 1 rimane la stessa.