Helmut Marko non vuole arrendersi. E ne ha piena facoltà. Il consigliere Red Bull, figura storica e uomo sempre schietto, crede che la corsa di Max Verstappen verso il quinto titolo mondiale di Formula 1 sia tutt’altro che conclusa. E se vogliamo la qualifica sprint di ieri non ha fatto altro che confermarlo. Il margine da colmare resta imponente – 63 punti di distacco dal leader Oscar Piastri alla vigilia della sprint race del Gran Premio degli Stati Uniti – ma i segnali di rinascita mostrati dalla RB21 dopo la pausa estiva hanno riacceso la speranza a Milton Keynes.
Verstappen, infatti, ha ritrovato il passo del campione: due vittorie e due secondi posti nelle ultime quattro gare lo hanno riportato stabilmente nelle zone alte della classifica. Un cambio di rotta che Marko attribuisce al lavoro di sviluppo tecnico svolto dal team, capace di restituire competitività a una monoposto che, nelle prime fasi della stagione, sembrava smarrita.
“Da Zandvoort abbiamo sempre lottato per la P1 e la P2. Quindi la direzione è quella giusta, anche se questa inversione di tendenza è arrivata un po’ tardi”, ha spiegato l’austriaco. “Le discussioni su temperatura, velocità media e tutti questi dettagli non contano più: siamo lì, distanti solo millesimi, non più mezzo secondo come accadeva prima. La macchina ha fatto un grande passo avanti, e Max la sta sfruttando al massimo. Se fossimo riusciti a migliorare prima, il campionato avrebbe avuto un’altra storia”.

La rincorsa e il “fattore McLaren”
Nonostante la ritrovata competitività, Marko sa bene che la rimonta di Verstappen non dipende soltanto dai progressi Red Bull. Per riaprire davvero la lotta al titolo servirà anche un piccolo aiuto dall’esterno. “Non possiamo farcela da soli”, ha ammesso. “Abbiamo bisogno che la McLaren ci dia una mano. Non è impossibile”.
Un’affermazione che fotografa la situazione: la scuderia di Woking è stata la squadra di riferimento per gran parte della stagione. Ma la Formula 1 sa essere imprevedibile, e il circuito di Austin potrebbe offrire a Verstappen l’occasione per ridurre ulteriormente il divario. Il quattro volte campione del mondo partirà infatti dalla pole nella gara Sprint, con Lando Norris e Piastri immediatamente alle sue spalle.
Un giro “super”
Marko non ha risparmiato gli elogi per la prestazione del suo pupillo in qualifica, definendo il giro decisivo “super”. “Nel settore 3 ha fatto la differenza. Alla curva 1 è andato un po’ di traverso, ma anche così è stato più veloce. Stava scivolando un po’ troppo, ma è stato un giro incredibile. Dipende tutto da lui, e lui lo fa”, ha commentato il vegliardo dirigente di Graz.

Guardando alla Sprint, Marko prevede un sabato complesso: le alte temperature del Circuit of the Americas potrebbero favorire la McLaren in termini di gestione del degrado gomme. Tuttavia, l’austriaco si mostra fiducioso nella capacità di Verstappen di controllare la corsa. “Farà ancora più caldo, e questo normalmente favorisce la McLaren. Ma spero che se Max resterà davanti, potrà farcela”.
La sensazione, dopo mesi di incertezze, è che la Red Bull abbia ritrovato il suo equilibrio tecnico e mentale. Verstappen sembra di nuovo a suo agio con la RB21: aggressivo ma lucido, padrone della macchina come nei giorni migliori. Marko lo sa: per centrare il quinto titolo servirà un mezzo miracolo, ma la determinazione del campione del mondo e la crescita del team gli lasciano aperta una finestra di possibilità. Il messaggio di Helmut Marko suona chiaro: il Mondiale non è ancora finito. E se la McLaren dovesse inciampare, Max Verstappen è pronto a riaccendere il sogno.
Crediti foto: Oracle Red Bull Racing
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