“Ad Austin vogliamo mantenere questo stato di forma“, ha dichiarato Max Verstappen alla vigilia del Gran Premio di Austin. Come ribadito più volte dal pilota della Red Bull, l’obiettivo di tutta la squadra è quello di massimizzare il risultato gara dopo gara. Dall’appuntamento di Monza, Verstappen sta facendo sognare i suoi tifosi con una possibile rimonta nei confronti della McLaren. D’altronde, è da ben tre appuntamenti di fila che l’olandese si posiziona davanti ai due papaya.
Alla luce delle recenti prestazioni dei primi tre in classifica, Piastri continua a tenere distante il suo compagno di squadra, mentre Max ha ridotto l’enorme svantaggio iniziale fino a 63 punti. Inoltre, la McLaren non è apparsa in grandissima forma nelle ultime uscite. Per questo motivo, molti appassionati di questo sport stanno cominciando a ipotizzare una rimonta che avrebbe dello straordinario.
Tuttavia, arrivare semplicemente davanti non basterebbe. Grazie all’enorme vantaggio tecnico a cui abbiamo assistito fino al Gp d’Olanda, la compagine di Woking ha raccolto abbastanza punti da poter gestire la situazione con l’olandese. Ma quando a metterti pressione è un pilota dal calibro di Verstappen, la paura è inevitabile.

Cosa deve fare Max Verstappen per completare la rimonta?
Quando mancano sei gare e tre Sprint Race alla fine del Campionato, i punti massimi conquistabili sono 174. Anche se Verstappen dovesse riuscire a vincere tutti e nove gli appuntamenti, ciò non basterebbe a renderlo campione del mondo per la quinta volta di fila. Infatti, per Piastri sarebbe sufficiente posizionarsi secondo per laurearsi comunque campione del mondo.
Secondo la matematica, l’olandese dovrebbe conquistare in media 10,5 punti in più del leader del Mondiale. Ecco perché arrivare semplicemente primi non basta. In effetti, lo scarto tra la prima e la seconda posizione è di soli 7 punti. Verstappen dovrebbe contare su un alleato in più, come Mercedes o Ferrari.

Sebbene le possibilità che il Cavallino Rampante possa intromettersi nella lotta al vertice siano ormai basse, il team di Brackley potrebbe invece giocare un ruolo importante. L’inserimento di George Russell nella lotta alla vittoria, costringerebbe una delle McLaren a scendere dal podio, favorendo così la rimonta di Max.
Per di più, non bisogna dimenticare che all’interno della squadra papaya, vi è ancora una lotta interna tra i due piloti. Ciò significa che i due, attraverso le loro battaglie in pista, potrebbero diventare paradossalmente alleati della causa Red Bull. Tra i due abbiamo già potuto assistere a dei piccoli screzi, a partire dal Canada, passando per il quasi disastro in Austria, fino all’ultimo appuntamento di Singapore.
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Se da un lato nessuno a Woking intende favorire apertamente un pilota – finora la McLaren ha seguito le sue papaya rules – dall’altro, qualora Verstappen dovesse trasformarsi in una vera spina nel fianco, allora in McLaren saranno costretti a fare dei calcoli. Perché se non gestiranno al meglio questa rivalità interna, rischiano di veder svanire – proprio sul più bello – un obiettivo che sembrava ormai in pugno e che manca ormai dal lontano 2008.
Crediti foto: Oracle Red Bull Racing
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