L’Autodromo Enzo e Dino Ferrari è stato avaro con Aston Martin. Non ha offerto un bottino di punti in termini di classifica, ma stavolta non tutto è da buttare. Anzi. Il team di Silverstone ha trovato a Imola motivi validi per guardare al futuro con rinnovata fiducia. Nonostante l’assenza di Fernando Alonso e Lance Stroll dalla zona punti, il fine settimana emiliano-romagnolo ha rappresentato una tappa importante, potenzialmente svoltante, nel percorso evolutivo della scuderia di patron Lawrence Stroll.
Il Gran Premio dell’Emilia Romagna è stato teatro del debutto di un pacchetto aerodinamico aggiornato, un insieme di novità concepite per affrontare uno dei nodi principali della AMR25: la carenza di carico. Le novità hanno interessato il fondo vettura, il diffusore e, in modo più marcato, il disegno delle fiancate, in un chiaro tentativo di migliorare la deportanza complessiva senza perdere efficienza.
Questo aggiornamento si inserisce all’interno di una strategia tecnica delineata fin dallo scorso inverno. Se da un lato si sono già notati passi avanti in termini di bilanciamento e guidabilità rispetto alla stagione precedente, dall’altro le prime gare del 2025 hanno evidenziato ancora un certo deficit sul fronte aerodinamico, specialmente in condizioni di alto carico.

Il package introdotto a Imola non rappresenta solo un correttivo per le criticità attuali, ma si configura come il primo tassello di un piano di sviluppo più ampio, in prospettiva 2026, quando la Formula 1 abbraccerà una revisione normativa senza precedenti visto che investirà ogni componente dell’auto, a partire dal propulsore.
Parte di questo lavoro è stato svolto nella galleria del vento Mercedes, a Brackley, ma il grosso dell’attenzione è ora rivolto alla validazione dei dati raccolti tramite l’impianto di nuova generazione installato a Silverstone, ormai operativo da qualche mese e “registrato” con le indicazioni che sta offrendo Adrian Newey.
Le prime indicazioni emerse durante il weekend italiano sono state incoraggianti. Come ha spiegato il team principal e CEO Andy Cowell, la squadra ha potuto condurre confronti diretti durante le prove libere del venerdì, schierando due configurazioni differenti – una con le specifiche precedenti e una con il nuovo pacchetto – mantenendo costanti tutti gli altri parametri, dal setup al carico di carburante. Il confronto ha premiato la nuova versione, rivelatasi più efficace in ogni sezione del tracciato.
“Abbiamo compiuto un salto importante. Lo scorso anno i nostri aggiornamenti davano buoni risultati sui circuiti veloci, ma ci penalizzavano su quelli più lenti. Questa volta abbiamo introdotto un’evoluzione capace di funzionare in modo più equilibrato su ogni tipo di pista”, ha dichiarato l’ex n°1 del Mercedes High Performance Powetrains.

Nonostante i progressi, in Aston Martin prevale ancora un atteggiamento di prudenza. Saggia scelta considerando che negli ultimi due anni gli update hanno sortito effetti tutt’altro che benefici. Imola presenta caratteristiche tecniche particolari che potrebbero aver mascherato parte delle attuali carenze della AMR25.
Da qui la necessità di muoversi coi proverbiali piedi di piombo. Tuttavia, il team è convinto che, in assenza dell’interruzione causata dalla Virtual Safety Car nel finale di gara, avrebbe potuto avvicinarsi alla zona punti. In effetti, in quel frangente, non aver cambiato gomme ha pesantemente penalizzato Alonso e Stroll in termini di performance pura.
“Non avevamo il ritmo della Williams, ma un nono e decimo posto erano alla nostra portata senza la VSC. Forse anche qualcosa di più”, ha concluso Cowell con una constatazione amara ma lucida.
Il fine settimana di Imola, sebbene privo di risultati tangibili, restituisce ad Aston Martin un capitale tecnico fondamentale: la conferma che la direzione intrapresa nello sviluppo è potenzialmente quella giusta. I prossimi appuntamenti di Monte Carlo e Barcellona saranno i veri banchi di prova per misurare la tenuta e la coerenza di questa crescita.
Monaco servirà per capire se la monoposto ha una buona base meccanica; Montmelò, da sempre un giudice severo e impietoso, dirà se il carico extra trovato sarà anche efficiente ed efficace nella gestione delle gomme, il vero tema della Formula 1 a effetto Venturi. Due tappe cruciali all’orizzonte per un team che guarda al 2026 ma che intende cogliere le occasioni che la pista offre negli ultimi ⅔ della stagione in corso.
Crediti foto: Aston Martin
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