Dopo cinque anni in Mercedes in cui ha vissuto nell’ombra di Lewis Hamilton, Valtteri Bottas aveva deciso di cambiare aria andandosi ad accasare in Sauber. Da un top team che ogni anno parte con lo scopo preciso di puntare al titolo, a uno il cui massimo obiettivo è entrare nei punti. Tre anni difficili, con soddisfazioni erogate col contagocce sublimati in un campionato 2024 da zero punti in classifica, con annessa “umiliazione” rappresentata dall’arrivare dietro Guanyu Zhou che pure aveva battuto con sistematicità in qualifica e in gara.
L’uscita dalla Formula Uno è sembrata un processo quasi automatico, ma Valtteri ha la tempra dura e le amicizie buone. Toto Wolff, colui il quale lo volle in Mercedes dopo l’addio shock di Nico Rosberg fresco campione del mondo, lo ha richiamato a Brackley affidandogli il ruolo di terzo pilota che il finnico potrebbe ricoprire anche per McLaren e, chissà, per quella Williams che ha ceduto Franco Colapinto alla Alpine.
Il driver di riserva come posizione per puntare al ritorno in pista in via saltuaria o addirittura in pianta stabile, magari nel 2026 in cui ci sarà un undicesimo team, quella Cadillac che, dopo tanti sforzi, ha vinto la sua personale battaglia contro la FOM vedendosi la pratica approvata.

Valtteri Bottas il Piano B di Mercedes?
Ma secondo qualcuno Bottas potrebbe rientrare nel giro buono prima del previsto e in una posizione che avrebbe del clamoroso poiché si parla del sedile di Andrea Kimi Antonelli. No, non si tratta di una notizia, ma di una congettura di Karun Chandhok, ex pilota di Formula 1 (con fortune non proprio eccezionali) e ora commentatore tecnico di Sky.
Secondo l’ex driver indiano, Kimi Antonelli si trova al centro dell’attenzione in uno dei migliori team del Circus ed è circondato da aspettative enormi. Il giovane pilota, inoltre, dovrà vedersela con un compagno di squadra che ha mostrato un ottimo rendimento da quando è in Formula 1. Circostanze che aumentano la pressione a dismisura.
La Mercedes, dal canto suo, potrebbe aver già preso le sue precauzioni secondo Chandhok. Con Valtteri Bottas, il team si sarebbe garantito una sorta di “paracadute”, una rete di sicurezza nel caso in cui Antonelli non riesca a soddisfare le aspettative. Bottas rappresenta un’opzione affidabile e lo stesso Antonelli sarebbe consapevole di questa dinamica.
Il debutto in un team di prim’ordine, come quello che Antonelli si appresta a vivere, non lascia spazio a troppa comprensione. Che si tratti di una squadra che ha concluso il campionato al decimo posto o di un team in testa alla classifica, un rookie è sempre sotto la lente d’ingrandimento. Ogni settore, ogni giro viene analizzato meticolosamente dai membri del team e dagli addetti ai lavori che spesso sanno essere feroci nelle critiche. Specie quando un driver arriva anticipato da un’attesa che forse andrebbe un po’ sgonfiata come ha lasciato intendere a più riprese Toto Wolff.
Per Antonelli, ha osservato il commentatore di Sky, arrivare in una realtà di vertice significa affrontare pressioni paragonabili a quelle vissute da Lewis Hamilton al suo esordio con la McLaren o da Oscar Piastri negli ultimi due anni. Le aspettative sono altissime e il mondo dello sport si aspetta risultati immediati. Il suo percorso sarà seguito con attenzione e solo il tempo dirà se riuscirà a confermare il potenziale che molti gli attribuiscono.
Ma in Formula Uno quello del tempo è un concetto piuttosto compresso visto che si tende a prendere decisioni veloci come un giro lanciato. Andrea Kimi Antonelli gode della fiducia del team ma non è da escludere che Valtteri Bottas sia stato ingaggiato anche come comoda e rapida alternativa in caso di non augurabili defaillance del talentino bolognese.
Crediti foto: Mercedes-AMG Petronas F1 Team