Valentino Rossi, alla sua seconda partecipazione alla leggendaria 24 Ore di Le Mans, è stato costretto nuovamente al ritiro, confermando che il circuito de La Sarthe è ancora una sfida irrisolta per il Dottore. Non bastano più la determinazione, l’esperienza crescente nel mondo dell’endurance e un team affiatato. C’è bisogno di altro.
Per Valentino Rossi, due su due
Dopo il debutto nel 2024, anche questa volta Rossi e la BMW M4 GT3 #46 del Team WRT, non hanno visto la bandiera a scacchi. Un guasto tecnico, arrivato nelle prime ore della mattina di domenica, ha costretto la squadra al ritiro definitivo, quando alla conclusione mancavano 13 ore. Una delusione cocente, che lascia l’amaro in bocca a Valentino e ai suoi tanti tifosi accorsi in Francia per vederlo lottare su uno dei palcoscenici più iconici del motorsport mondiale.
La beffa
Fino al momento del ritiro, il team aveva disputato una gara solida. La BMW #46 aveva mantenuto un passo costante, restando nella parte alta della classifica della categoria LMGT3. Nessun errore evidente, nessun contatto, gestione pulita e concentrata. Dopo una qualifica discreta e approfittando anche dei problemi altrui, il sogno sembrava prendere forma. Rossi che ha guidato di notte con grande precisione, dimostrando ancora una volta il suo adattamento sempre più maturo al mondo delle quattro ruote. Ma Le Mans, si sa, è crudele.
Il problema tecnico
Intorno alle 6 del mattino, durante uno stint di van del Linde, la BMW ha iniziato a perdere potenza. I primi sospetti su un problema elettronico si sono trasformati poco dopo in una sosta lunga ai box. Il team ha tentato una riparazione, ma il verdetto è arrivato poco dopo. Sconsolato ma lucido, Rossi ha salutato la sua seconda 24 Ore senza rilasciare dichiarazioni ufficiali tramite l’ufficio stampa BMW.
Valentino Rossi non è più in pista per “dimostrare” ma per vivere il motorsport nella sua essenza più pura. Eppure, la voglia di lasciare un segno anche in questa disciplina è evidente. L’esperienza in GT World Challenge Europe e nei test endurance sta costruendo un pilota sempre più completo anche nel mondo delle gare di durata, di contro però c’è l’età che avanza.
Il ritiro
“L’incidente è stato molto strano. Improvvisamente, l’auto si è spenta, E con esso, il servosterzo non è riuscito, lasciandomi altra scelta che andare attraverso la ghiaia. Il ritiro è estremamente deludente perché abbiamo guidato la gara per molte ore. Anche se non avevamo la macchina più veloce, avremmo avuto buone possibilità. Fa parte del motorsport” il commento a fine gara di Kelvin van der Linde #46.
Per Valentino, Le Mans resta però un traguardo mancato, per ora. Due partecipazioni, due ritiri. Ma se c’è una cosa che il pubblico ha imparato in tutti questi anni di carriera del Dottore, è che Valentino non si arrende mai al primo colpo. Né al secondo.
E adesso?
La stagione GT prosegue, con altri appuntamenti nel calendario del Team WRT. La mente di Rossi e di chi lo segue con affetto guarda già al prossimo impegno in Brasile a luglio. Perché chi corre, come lui, non accetta di lasciare un sogno incompiuto. Neanche a Le Mans.
Foto Ufficio Stampa BMW