Il secondo posto conquistato da Valentino Rossi al COTA, nella tappa texana del FIA WEC, non è stato soltanto un risultato sportivo di rilievo per il Team WRT e per la BMW M4 GT3 EVO #46. È stato soprattutto un segnale forte, il “Dottore” non è più soltanto l’icona del motociclismo che vince tutto con le quattro ruote, ma un pilota capace di incidere in un campionato di livello mondiale come l’endurance. E ora le voci si fanno insistenti: lo vedremo presto al volante di una BMW Hypercar?
Un podio che pesa
La gara di Austin ha avuto il sapore della battaglia vera. Rossi e i suoi compagni di equipaggio hanno dovuto rimontare dopo momenti difficili, arrivando persino a scivolare nelle retrovie. Ma l’abilità nel gestire la macchina sulle slick, quando la pista ha iniziato ad asciugarsi, ha ribaltato il destino della gara.
Rossi, entusiasta, ha sottolineato il valore del lavoro di squadra e la brillante prestazione finale del team: “La nostra macchina era incredibilmente forte e Kelvin ha fatto un lavoro fantastico”.
Il segnale BMW
Dalle parole di Andreas Roos, responsabile di BMW M Motorsport, si percepisce un messaggio chiaro: questo podio è importante per la squadra, ma ancor più per il progetto a lungo termine. L’impegno in GT3 è da sempre terreno di crescita per i piloti destinati alla categoria regina e Rossi sembra avere tutte le carte in regola per il grande salto.
Valentino Rossi, da icona MotoGP a pilota di riferimento nel WEC
Da quando ha appeso il casco della MotoGP al chiodo, Valentino non ha mai nascosto la volontà di vivere una “seconda carriera” da protagonista nelle competizioni automobilistiche. Dopo esperienze in GT World Challenge e in IMSA, il WEC rappresenta la piattaforma ideale per la sua evoluzione. Il podio in Texas non è un caso isolato, ma la conferma di un adattamento costante e di una competitività sempre più concreta.
L’orizzonte Hypercar
Le voci che circolano nel paddock non sono semplici suggestioni, BMW è pronta a investire pesantemente nel programma Hypercar e la possibilità di vedere Rossi al volante della BMW M Hybrid V8 diventa uno scenario realistico.
La prospettiva di un nove volte campione del mondo MotoGP che si misura con i mostri sacri dell’endurance su una Hypercar alla 24 Ore di Le Mans avrebbe un impatto mediatico senza precedenti, sia per il marchio tedesco che per la serie stessa.
Una scelta tecnica e mediatica
Da un lato ci sono i dati: costanza di rendimento, capacità di leggere le fasi più complicate della gara e un approccio sempre più maturo. Dall’altro c’è l’influenza globale di Valentino Rossi, il cui nome continua a smuovere milioni di appassionati a ogni gara, in ogni parte del mondo. Per BMW sarebbe un matrimonio perfetto, un pilota che unisce talento, esperienza e un magnetismo unico.
Il Dottore è pronto?
La domanda che circola tra tifosi e addetti ai lavori è semplice: quando e non più se Valentino Rossi guiderà una Hypercar. Il podio in Texas è la prova tangibile che il percorso intrapreso con BMW non è soltanto una parentesi, ma un progetto concreto.
E mentre le voci si moltiplicano, il motorsport mondiale attende con impazienza il momento in cui il #46 si presenterà sulla griglia della top class del WEC, pronto a inseguire la gloria con la stessa passione che lo ha reso eterno sulle due ruote.
Foto credit Ufficio Stampa BMW Group