La notizia è ormai ufficiale da qualche giorno: nella lista di otto piloti confermati da BMW M Motorsport per il programma Hypercar 2026 impegnato nel FIA World Endurance Championship e nella serie IMSA WeatherTech SportsCar Championship, non figura il nome di Valentino Rossi.
La line-up titolare per il 2026 vede riconfermati: Philipp Eng, Robin Frijns, Kevin Magnussen, Raffaele Marciello, René Rast, Sheldon van der Linde, Dries Vanthoor e Marco Wittmann. Questo significa che, dopo aver provato la vettura Hypercar, la BMW M Hybrid V8, dopo aver espresso l’intenzione di voler puntare a quella categoria, Rossi non avrà, almeno per ora, un posto nel programma top.
Perché la scelta e cosa significa per il Dottore
Secondo quanto dichiarato dal management, per il 2026 la parola chiave è coerenza. BMW ha deciso di mantenere una line-up stabile con piloti già inseriti nella macchina e nella filosofia del progetto. Il passaggio a una nuova generazione, con piloti esperti e soprattutto con continuità di macchina fra WEC e IMSA, è ritenuto più strategico rispetto a eventuali rivoluzioni nel pilota. In altre parole: BMW punta sul consolidamento del programma Hypercar, non su scommesse estemporanee.
Il sogno di Rossi resta, ma la strada si complica
Rossi aveva già dimostrato il proprio interesse a guidare l’Hypercar dopo il test rookies in Bahrein, in cui nonostante fosse la sua prima volta su una vettura di quel tipo, mostrò risultati promettenti. E anche se lui stesso ha ammesso più volte di sognare un posto nella classe regina del WEC, ha dovuto riconoscere che per il momento non ci sono le condizioni per un impegno nella competizione del 2026. Va detto che la scelta non esclude completamente un futuro ritorno, ma al momento, per il Dottore, la priorità non è più, almeno ufficialmente, la Hypercar.
Le conseguenze
Dal punto di vista agonistico, per Rossi non resta che confermare la sua partecipazione nella categoria LMGT3, come avvenuto nel 2024 e nel 2025 con la BMW M4 GT3 #46. Dal punto di vista mediatico, è un’occasione persa, almeno nel breve termine. La presenza di un nome iconico come Valentino Rossi avrebbe aumentato certamente l’attenzione globale verso il programma Hypercar di BMW. Alcuni giornalisti e tifosi considerano questa esclusione come un colpo al marketing della serie endurance.
Per lo stesso Rossi, la decisione potrebbe spingerlo a rivalutare il proprio futuro, se restare in GT, cercare un ruolo da wild-card per gare top come la 24 Ore di Le Mans, magari con BMW o altri marchi, oppure come già suggerito in alcune interviste guardarsi attorno per nuove opportunità.
Non la fine del sogno
Il fatto che Valentino Rossi non sarà nella line-up Hypercar 2026 di BMW non significa che il suo sogno sia definitivamente tramontato, ma chiarisce che le priorità della squadra, oggi, sono altre. Per molti appassionati resta la speranza che, in caso di evoluzione del progetto o apertura a terze vetture “customer”, il 46enne di Tavullia possa ritrovare un volante Hypercar, magari per uno o due grandi appuntamenti. E che questa esclusione venga ricordata come un momento di transizione, non come un addio.
Il 2026 segna per BMW un consolidamento del proprio programma Hypercar. Per Valentino Rossi invece una battuta d’arresto nelle sue ambizioni di guidare una vettura regina del WEC. Ma non necessariamente la resa definitiva: perché, nel motorsport come nella vita, il sogno può restare vivo anche quando le luci sembrano spegnersi.
Crediti foto: Ufficio Stampa BMW Group
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