Mentre in Giappone tiene banco la controversa fusione tra Honda e Nissan, che procede tra passi avanti e battute d’arresto, Toyota consolida la sua posizione di prima azienda automobilistica al mondo.
Nel 2024, Toyota ha mantenuto la leadership nel settore automobilistico globale per il quinto anno consecutivo, registrando 10.695.924 immatricolazioni, con un calo del 4% rispetto all’anno precedente. Il gruppo Volkswagen si è posizionato al secondo posto con 8.693.123 vendite (-2%), mentre Hyundai ha occupato la terza posizione con 7.231.248 unità vendute, segnando un lieve calo dell’1%.
Il costruttore cinese BYD ha mostrato una crescita significativa, aumentando le vendite del 41% e passando dal decimo al settimo posto nella classifica globale, con 4.272.145 unità vendute. Anche altri marchi cinesi, come Geely (+20%) e Chery (+38%), hanno registrato incrementi notevoli, posizionandosi rispettivamente in decima e dodicesima posizione.
Toyota ha registrato un incremento record nelle vendite globali di modelli ibridi, con un aumento del 21,1%, per un totale di 4,14 milioni di unità vendute. La domanda è cresciuta in mercati chiave come Nord America ed Europa, in un contesto di raffreddamento del boom dei veicoli a batteria a livello mondiale. Anche le vendite di modelli elettrici del gruppo giapponese sono aumentate del 34,5%, in attesa del lancio di sei nuovi modelli elettrici previsti nei prossimi anni.
Nel 2025, si prevede un’ulteriore crescita dei marchi cinesi nel mercato automobilistico globale. BYD, con le sue 4.272.145 unità vendute nel 2024, potrebbe superare i gruppi americani General Motors (4.686.000 unità vendute, -6%) e Ford (4.470.000 vendite, +1%), grazie alla crescita sia nel mercato nazionale che nell’export.
Toyota sembra destinata a consolidare ulteriormente la sua posizione di leader del settore automobilistico mondiale, grazie a una strategia focalizzata su una gamma diversificata di veicoli, inclusi ibridi ed elettrici, per rispondere alle esigenze dei mercati globali.
Dal 2023, Toyota è tornata in Formula 1 come partner tecnologico della Haas, dopo la fallimentare e costosissima esperienza come scuderia ufficiale negli anni 2000. Chissà, visti i suoi numeri strabilianti e la continua ascesa del “pinnacolo del motorsport”, se presto non deciderà di tornare tra i costruttori.
Crediti foto: Toyota