Il 2025 lo si può considerare come anno di transizione per Red Bull. Una volta che figure di spicco come Adrian Newey, Jonathan Wheatley e Rob Marshall avevano abbandonato Milton Keynes per trasferirsi in altri team di F1, la Red Bull è stata vittima di un lento declino a livello di prestazioni. La prima parte di stagione, malgrado le due vittorie ottenute nelle prime gare grazie alla furbizia di Max Verstappen, aveva visto una macchina non competitiva quanto la McLaren.
Il tutto era culminato con l’addio di un’altra figura storica della compagine austriaca, Christian Horner, uno dei principali artefici che ha reso grande in pochi anni un team appena entrato nel mondo della F1. Tuttavia, con la promozione in prima squadra di Laurent Mekies, la Red Bull ha poi cambiato decisamente passo, ritrovando probabilmente gli stessi principi che l’hanno resa competitiva.
Gettare la spugna? Non fa parte della filosofia Red Bull. Quando la monoposto non stava rendendo come sperato, considerando l’imminenza del 2026, sarebbe stato facile seguire la stessa strada di altre squadre per concentrarsi esclusivamente sulle macchine del futuro. Al contrario, gli austriaci sono ritornati sui propri passi, cominciando a introdurre gara per gara aggiornamenti che hanno riportato in vita le speranze mondiali dell’olandese.

La presenza di Max Verstappen l’elemento più prezioso
In un’intervista rilasciata a Motorsport.com, Mekies ha elogiato il lavoro che il suo pilota di punta ha svolto dietro le quinte, paragonandolo ironicamente a un sensore della macchina visto i suoi eccellenti feedback.
“Quando avete la possibilità di lavorare al suo fianco nel paddock, rimanete sbalorditi da ciò che si sente alla radio. Voi non sentite tutto, quindi la qualità del feedback tecnico, il livello di sensibilità che ha sulla macchina“.
Certamente, non bisogna dimenticare che la Red Bull è il feudo del pilota olandese e che quindi tutti i membri della squadra sono a servizio di quest’ultimo. Ciò, è andato probabilmente a discapito di Yuki Tsunoda, il quale non è mai riuscito a eguagliare le prestazioni del compagno. Ciononostante, Verstappen è stato l’elemento chiave che ha permesso a Red Bull di tornare a vincere in così poco tempo.

Ciò che sorprende, è il fatto che questa rinascita abbia messo paura a chi pensava di aver già messo in cassaforte il Titolo Piloti 2025, spostando la questione fino all’ultima gara stagionale. In quell’occasione, un singolo episodio avrebbe permesso a Max Verstappen di laurearsi per la quinta volta di fila campione del mondo.
In vista del 2026, perciò, la Red Bull sa di non poter più contare soltanto su certezze strutturali come in passato. Proprio per questo, il valore aggiunto dell’olandese potrebbe rivelarsi decisivo. Il suo giudizio in pista, la capacità di leggere una monoposto in condizioni limite e di indirizzare lo sviluppo tecnico con precisione quasi chirurgica rappresentano un patrimonio che va oltre il semplice talento sul giro secco o in gara.
Crediti foto: Oracle Red Bull Racing
Seguici sul nostro canale Youtube: clicca qui



