Lo scorso martedì, un terremoto ha scosso la gestione dello storico Autodromo Enzo e Dino Ferrari. Il presidente di Formula Imola – la società che gestisce il tracciato – Gian Carlo Minardi ha annunciato le sue dimissioni, insieme a quelle dell’intero consiglio d’amministrazione, composto da Augusto Machirelli e Aldo Costa, che saranno formalizzate il prossimo 1° luglio. Leggi l’approfondimento su formulacritica.it
Dalle colonne de Il Resto del Carlino, le dimissioni dell’intero CdA di Formula Imola, secondo il sindaco di Imola Marco Panieri – nonché presidente dell’assemblea dei soci di Con.Ami – e Fabio Bacchilega, presidente di Con.Ami (socio unico di Formula Imola), erano un passaggio previsto, già discusso in occasione del precedente rinnovo del CdA. Non si tratta quindi di una decisione improvvisa, ma di una transizione pianificata, in linea con gli impegni iniziali di Minardi, che a 78 anni ha scelto di fare un passo indietro dopo un mandato di grande impatto.
Il direttore generale Pietro Benvenuti, confermato fino al 2026, garantirà continuità operativa durante questa fase di transizione.

Per il futuro di Formula Imola, si profila un cambiamento nella governance
Al posto del CdA verrà nominato un amministratore unico, una scelta volta a semplificare la gestione e rafforzare la struttura manageriale della società. Nei prossimi giorni, Con.Ami e il Comune avvieranno un percorso per individuare una figura di alto profilo, dotata di visione, competenze manageriali e capacità di affrontare le nuove sfide, pur non necessariamente legata al mondo del motorsport.
Questo aspetto ha suscitato critiche da parte dell’opposizione, in particolare da Simone Carapia di Fratelli d’Italia, che ritiene indispensabile un manager esperto del settore per mantenere il Gran Premio a Imola e gestire le trattative a livello internazionale.
Carapia propone il ritorno di Uberto Selvatico Estense, ex presidente di Formula Imola, che aveva riportato la F1 sul circuito durante la pandemia e gestito eventi di grande richiamo. Selvatico Estense sarebbe, secondo l’opposizione, il “condottiero” ideale per guidare la società in un momento cruciale, evitando figure meno esperte o compiacenti.
L’obiettivo dichiarato è consolidare i risultati ottenuti e proiettare Formula Imola verso nuove sfide, mantenendo l’autodromo come punto di riferimento nel motorsport internazionale, nonostante le incertezze legate alla F1.
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