Preview strategica Gp Olanda 2024: doppio pit e undercut potente

A Zandvoort, pista refrattaria alle manovre di sorpasso, si punterà sui compound più morbidi e sulla doppia sosta

Il Gp d’Olanda (qui la griglia di partenza) che apre l’ultima fase del campionato del mondo di F1 2024 offre sfide tecniche del tutto opposte rispetto all’ultimo appuntamento iridato. Se Spa-Francorchamps era il teatro delle curve veloci per le quali erano necessari assetti piuttosto scarichi, Zandvoort è il regno delle pieghe a bassa velocità disposte in rapida successione.

Downforce estrema e trazione efficace sono le caratteristiche necessarie per venirne fuori brillantemente su una pista che offre anche l’ulteriore sfida della pendenza elevata di alcune curve. Come ormai solito sarà l’efficace gestione degli pneumatici la chiave per superare la sfida del secondo circuito più breve del mondiale.

Prima di lanciarci nelle previsioni strategiche ricordiamo che il gommista italiano ha deciso di fornire alle scuderie le mescole C1 (hard), C2 (medium) e C3 (soft). Siamo quindi dinanzi al pacchetto più duro del ventaglio introdotto per la campagna sportiva 2024.

Ferrari
La Ferrari SF-24 in azione durante le qualifiche del Gran Premio d’Olanda

 

Gp Olanda 2024: strategia a due soste scelta potenzialmente migliore 

Il Gran Premio d’Olanda , sul frangente tattico, impone uno spettro di variabili ampio, come possiamo desumere dall’infografica qua in basso generata dalla Pirelli. Il gommista italo-sinico immagina che siano in ballo sia le due fermate che il singolo stop. Tattiche vicine derivanti dallo stress sulla gomma che non si prevede ad alta severità. Rispetto a un anno fa le temperature dovrebbero essere più elevate e ciò significa che il anche il degrado lo sarà. 

Questo rende sottile il confine tra una tattica a due o uno stop. Ma, in linea di massima, è la prima ad essere più conveniente in base alle analisi emerse dai dati riferiti dai team alla Pirelli. La soft ha un vantaggio prestazionale di circa 0,4 secondi al giro rispetto alla media e oltre 0,8 secondi rispetto alla dura. E questo fattore può essere cruciale nella parte iniziale della gara. Per tale motivo, almeno nelle zone d’avanguardia, ci aspettiamo che il primo stint sarà affrontato con mescole morbide.

Zandvoort non è una pista che agevola le manovre di sorpasso quindi guadagnare posizioni nel primo stint può avere un impatto importante sul risultato della gara. Partire con le soft offre le migliori possibilità di fare progressi e guadagnare posizioni. Il rovescio della medaglia è la gestione della gomma a banda rossa per raggiungere una prima finestra di pit stop da effettuarsi tra il passaggio 20 e il 26.

Da lì, l’opzione più consona è lo switch su pneumatico medio per la parte centrale della gara che prelude ad un altro segmento con copertura a C3 per gli ultimi giri. Come sempre c’è chi si lancerà in un piano tattico alternativo con la speranza di sfruttare le variabili che un gran premio solitamente offre: Safety Car, Virtual SC, pioggia (rischio praticamente assente) e via dicendo.

Partire con le medie comporterebbe un primo stint molto lungo, presumibilmente di almeno 30 giri prima di montare la gomma dura per andare fino alla fine delle operazioni. Questa strategia è sconsigliata dalla Pirelli che infatti non la celebra tra le papabili.

Stesso dicasi per la Hard. Scattare con la C1 sarebbe più problematico a causa delle temperature. La Pirelli bianca potrebbe richiedere un po’ di tempo per riscaldarsi anche se ha mostrato una buona consistenza e non è molto lontana in termini di tempo sul giro rispetto alla media.

Quindi potrebbe uscirne una scelta non troppo punitiva che andrebbe perfezionata osservando le dinamiche di gara per valutare se chiudere con media o addirittura soft, magari con la complicità della safety car.

Su un tracciato refrattario ai sorpassi l’undercut paga parecchio. Pertanto qualcuno potrebbe azzardare la partenza con le soft per poi passare alle hard per provare a tenere fino alla fine difendendosi con le unghie e con i denti. Scenario di difficile realizzazione in condizioni non devianti. 

Sarà interessante seguire le gare di Carlos Sainz e di Lewis Hamilton che, con un mezzo superiore alla media di quelli accanto ai quali scatteranno, potrebbero decidere di adoperare strategie alternative per provare a risalire la classifica dopo qualifiche deludenti. 


Crediti foto: Pirelli Motorsport, Scuderia Ferrari

Exit mobile version