Dopo due gare consecutive oltreoceano, Ferrari ha dato una svolta a quella che più volte abbiamo definito una stagione fallimentare. Dove si è toccato il fondo e – apparentemente – rimandando il tutto alla stagione 2026, è stato a Baku, con annesse dichiarazioni da parte dei piloti.
Ma giunti in Texas prima e Messico dopo, la situazione è decisamente migliorata. Charles Leclerc è salito due volte sul podio, con il terzo posto ad Austin e secondo all’Autodromo Hermanos Rodrìguez. Lewis Hamilton, invece, ha vissuto due weekend contrastanti. Se nel primo ha mantenuto il ritmo del compagno di squadra, nel secondo la penalità ha rovinato l’obiettivo del trionfo.
Günther Steiner elogia Ferrari: “La miglior coppia di piloti in griglia”
Quattro sono le gare ancora da disputare fino al termine della stagione e ci sono circuiti che potrebbero essere favorevoli alla Scuderia Ferrari. Tra gli obiettivi, c’è sicuramente quello di conquistare il secondo posto nel campionato costruttori e, sebbene non sia rappresentativo dell’annata trascorsa, è comunque una – magra – consolazione.
A sostenere la tesi, al podcast Red Flags, è intervenuto Günther Steiner. Secondo l’ex Team Principal della Haas, il Team di Maranello può riuscire nell’impresa e fornisce una spiegazione del perché. Dice:
“Penso che Ferrari abbia la migliore coppia di piloti”. Dopodiché, ha commentato i due driver di Brackley. Ha aggiunto: “La Mercedes ha una buona coppia, ma con un rookie. Non possiamo essere ingiusti con Kimi Antonelli, ma alla fine è un esordiente”.
Oggettivamente, le parole di Steiner hanno del vero. Leclerc ed Hamilton, rappresentano la coppia perfetta per un team, posizionandosi tra le più solide e mixando velocità ad esperienza. Antonelli è alla sua stagione d’esordio, vero, ma detto in quel modo, sembra quasi voler screditare il talento italiano.
Le gare europee lo hanno messo KO, ma Kimi ha anche dimostrato che quando ha il quadro chiaro della situazione, quando ha la visione della gara al completo, riesce ad essere costantemente alle spalle di George Russell. Ne sono un esempio Baku e Singapore. La questione, quindi, non andrebbe basata sull’avere la migliore coppia piloti, ma avere la migliore macchina della griglia, in qualsiasi condizione di pista.

Dalle difficoltà alla rinascita: Ferrari trova equilibrio tra setup e fiducia
Città del Messico ed Austin, hanno fatto di colpo dimenticare le difficoltà della Ferrari. La configurazione aerodinamica, prevedeva un medio/alto carico e guardando i layout dei circuiti, non prevedevano particolari altezze da terra.
Situazione con particolare evidenza in Messico, in cui gli oltre duemila metri di altitudine sul livello del mare, andavano a ridurre la downforce. L’obiettivo quindi, era cercare il più possibile di mantenere salda la vettura sull’asfalto. Sono venuti meno, ma non completamente, i discorsi sulle altezze da terra, la gestione gomme, il lift and coast, etc. Una situazione, unita alle alte temperature, in cui la SF-25 si è sposata benissimo.
In Brasile, invece, la situazione è completamente opposta. Il carico aerodinamico resta comunque alto, visti i quindici cambi di direzione, ad una lenta/media velocità. Il circuito di Interlagos, presenta un asfalto sconnesso, il che comporta un maggiore innalzamento dal terra della monoposto. Una pista che ricorda un po’ l’Hungaroring. E quale è stato il resoconto del weekend? Fate uno sforzo di memoria
Tra le parole chiave di questa stagione di F1, rientra quella della variabilità e quindi – almeno sulla carta – potremmo assistere ad un weekend di gara non favorevole per la Ferrari di Leclerc ed Hamilton. A questo potremmo aggiungere anche le condizioni meteorologiche, sempre poco stabili per il GP Brasiliano.
I prossimi GP e il verdetto finale: dove può brillare la Ferrari
Quale circuito rimasto in calendario potrebbe favorire la Rossa del Cavallino Rampante? Sicuramente quello del Qatar e quello di Abu Dhabi, in quanto è necessario rendere la vettura più bassa e rigida. Al contrario – oltre al Brasile – e per riprendere il discorso di Steiner tra Ferrari e Mercedes, è Las Vegas un altro teatro ostico. Tra le mille luci della Strip, le temperature sono basse, che potrebbero favorire il team guidato da Toto Wolff.
Le prossime gare diranno se la Ferrari ha davvero trovato la strada giusta o se quella vista in Messico è solo un’illusione momentanea. La costanza, più della velocità, sarà il vero metro di misura per capire se la Rossa è pronta a tornare grande nel 2026.
Crediti foto: Scuderia Ferrari
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